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Tav, Salvini a Chiomonte: «Si faccia». Di Maio non va. Tensioni al cantiere

«Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti». Lo ha detto chiaro e tondo il ministro Matteo Salvini al suo arrivo nel cantiere Tav di Chiomonte dove in mattinata ci sono state tensioni tra polizia e manifestanti No Tav.

 

«I 5 stelle hanno ragione, il progetto è partito probabilmente sovrastimato, ma ci sono 25 chilometri già scavati nella montagna: ritengo più utile completarli anziché riempire i buchi», ha detto Salvini. «L’opera si può ridimensionare, il contratto di governo è chiaro. A occhio si può risparmiare almeno un miliardo di euro, da reinvestire sulla metro di Torino o per il sostegno ai comuni interessati dall’opera».

Alcune decine di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Velocità si sono radunate nei pressi della centrale. Sul posto la polizia in assetto antisommossa ha reagito ad alcune provocazioni con qualche manganellata. Nella zona è in corso una abbondante nevicata.

Uno dei manifestanti è stato identificato. Dopo le tensioni, che hanno portato le forze dell’ordine a reagire ad alcune provocazioni con qualche manganellata, la situazione è tornata calma. L’uomo identificato, e poi rilasciato, avrebbe tirato alcune palle di neve all’indirizzo degli agenti. Il presidio No Tav è tenuto dalle forze dell’ordine a distanza dalle recinzioni del cantiere.

«Io personalmente non vado a Chiomonte perché ancora non è stato scavato un solo centimetro del tunnel». Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio, commentando la visita prevista questa mattina di Salvini in Valsusa. «Per me il cantiere non è un’incompiuta, è un mai iniziato».

Sorgente: ilmessaggero.it


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