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AnsaMed
“A due anni dalla firma, l’accordo Italia-Libia sulle migrazioni, sostenuto dall’Unione europea, continua a produrre morti nel Mediterraneo e a favorire la detenzione nei centri libici di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga da guerre e fame. In due anni sono annegate 5.300 persone, di cui 4.000 solo nella rotta del Mediterraneo centrale”. 

Lo denunciano Oxfam Italia e Borderline Sicilia in un rapporto pubblicato il primo febbraio.

Il testo “analizza la strategia messa in atto dal governo italiano e dall’Ue, che – incurante dei vincoli del diritto internazionale – mostra tutta la sua inadeguatezza nella gestione di politiche di ingressi regolari nel nostro continente e di meccanismi di redistribuzione automatica dei migranti tra gli Stati membri”.

“È necessaria un’inversione di rotta, verso l’attuazione di politiche di aiuto e cooperazione improntate al rispetto dei diritti umani e alla costruzione di un ambiente sicuro in Libia e in Europa”, ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia.

“Riteniamo gravissimo che a due anni di distanza dalla firma del memorandum (mai ratificato dal Parlamento), alla luce degli innumerevoli rapporti internazionali che hanno denunciato la mancanza del rispetto dei diritti umani e la forte instabilità che continua a caratterizzare la Libia, l’Italia e l’Europa perseverino in politiche migratorie che saranno ricordate dalla storia come un crimine contro l’umanità”, aggiunge Paola Ottaviano, avvocato di Borderline Sicilia.

Sorgente: Diritti Umani – Human Rights: Migranti: Oxfam, accordo Italia-Libia ha prodotto in 2 anni 5.300 annegati e la detenzione di migliaia di migranti nei lager libici

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