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L’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti “debba essere negata”. Questo perché la decisione sulla nave Diciotti è stata presa “nell’interesse pubblico”. Così il vicepremier Matteo Salvini in una lettera aperta al ‘Corriere della Sera’. “La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale” sottolinea il leader del Carroccio aggiungendo che non si tratta quindi “di un potenziale reato commesso da privato cittadino o da leader di partito”.

“Non intendo sottrarmi al giudizio”, aggiunge affermando che è “il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente” ad aver “agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti”. “In conclusione, non rinnego nulla e non fuggo dalle mie responsabilità di ministro. Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo”.

Toninelli – Quella sulla nave Diciotti è stata una decisione “che abbiamo preso insieme, io, Salvini, il presidente del Consiglio e l’intero governo italiano del cambiamento”, afferma a Mattino Cinque il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, aggiungendo che “se processano Salvini devono processare anche me e tutto il governo”. E’ stata – ribadisce – “una decisione collegiale, se vogliono farlo diventare un processo al governo vogliamo andare tutti davanti a un giudice”.

Sorgente: “No al processo”, la mossa di Salvini sul caso Diciotti

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