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La decisione del premier: «ma Malta li deve far sbarcare, la linea di Salvini e del governo è salva». Potrebbe riproporsi lo scenario della Chiesa che ufficialmente accoglie i migranti

di Marco Galluzzo

ROMA — «Noi ne prenderemo 15 su 49, e prenderemo anche i mariti perché non siamo gente che smembra le famiglie: daremo un segnale all’Europa, ma dopo che tutti avranno rispettato le regole». A Palazzo Chigi stanno ancora trattando. Telefonate con Bruxelles, con Berlino, contatti con Portogallo, Olanda e Francia, ma alla fine nel nostro governo c’è ottimismo su una soluzione che viene vista come un compromesso: «La linea di Salvini e del governo è salva, i nostri porti restano e resteranno chiusi, quindi ogni accordo è possibile un attimo dopo che Malta avrà fatto sbarcare sul proprio territorio i clandestini che si trovano sulle due navi».

Ma che Malta alla fine cederà sembra già scritto, visto che a Bruxelles stanno cercando un accordo complessivo europeo (che a Malta interessa) anche sugli altri migranti, quei 249 clandestini o richiedenti asilo arrivati e sbarcati a La Valletta nelle scorse settimane: «In questo caso — continuano a Palazzo Chigi — noi ci tiriamo fuori, non ci vengano a chiedere più nulla, toccherà ad altri Paesi farsi avanti, del resto questo caos è frutto di una mancata politica europea che noi da mesi chiediamo».

La regia di queste ore è ovviamente quella degli uffici del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e in fondo si sta trattando di una piccolissima entità di persone, appena 15, lo scoglio più grande riguarda le regole: Germania e Olanda, «che ora si sono finalmente svegliate, non è un caso che lo abbiamo fatto viste le pressioni che ricevono quotidianamente dalle due navi, la Sea Watch e la Sea Eye». Ma non c’è solo questo, nella ricostruzione del governo italiano le due Ong che hanno legami di bandiera o di licenza con Berlino e Amsterdam hanno violato — aggiungono a Chigi — ogni regola di navigazione marittima: «La Sea Watch è stata contattata dalle autorità libiche, e invece ha deciso di lasciare le acque libiche per andare in quelle maltesi, una decisione contraria alle regole, molto scorretta».

Una versione che ieri ha confermato in modo ufficiale anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: «Addirittura la nave di Sea Eye ha mentito sullo stato del barcone dal quale ha prelevato i migranti, che non stava affatto affondando come da essa comunicato. I due interventi sono avvenuti in acque Sar libiche, toccava dunque a Tripoli agire. Ma le due Ong hanno invertito la rotta, ora sono a ridosso delle coste maltesi ed è giusto che sbarchino lì, viste anche le condizioni del mare in peggioramento. Il caso è più che mai europeo, così come il fenomeno nel suo complesso. Questi sono i fatti e da qui bisogna partire».

Questo è quello che si registra nelle stanze del governo, ed un accordo fra Italia, Francia, Olanda, Portogallo e Germania dovrebbe o potrebbe essere annunciato già nella giornata di oggi.

A questo punto la destinazione delle 15 persone che potrebbero essere accolte in Italia diventa quasi un fatto secondario. Potrebbe anche essere replicato il modello che seguì al caso della nave Diciotti. Ieri in qualche modo la Chiesa si è di nuovo fatta avanti: «Voglio dichiarare la disponibilità della Chiesa torinese ad accogliere alcune delle famiglie che si trovano a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye», ha annunciato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. «La nostra Chiesa, come si ricorderà — ha aggiunto Nosiglia — aveva già offerto questa disponibilità per i profughi della nave Diciotti, nel settembre scorso».

Sorgente: Migranti, svolta di Conte: “Accoglieremo 15 persone, non solo donne e bambini”

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