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FABIO ALBANESE
CORRISPONDENTE DA CATANIA

Nel Canale di Sicilia potrebbe esserci stata un’altra strage di migranti. Delle venti persone a bordo di un gommone semi affondato, 50 miglia al largo della Libia, solo tre al momento sono state recuperate, tutte con gravi segni di ipotermia. Ne ha dato notizia questa sera la Marina militare italiana, intervenuta con l’elicottero della nave Caio Duilio che ha recuperato i tre migranti, trasportandoli nel centro medico di Lampedusa dopo averli stabilizzati a bordo della nave. Proprio a Lampedusa questa mattina erano arrivati 68 migranti, quasi tutti bengalesi, recuperati dalla Guardia costiera da un barchino al largo dell’isola e in acque territoriali italiane..

Il naufragio di questo pomeriggio è avvenuto in una zona Sar che sarebbe sotto la giurisdizione della Libia e infatti la Guardia costiera italiana, dopo il recupero dei tre, ha passato a Tripoli la responsabilità delle operazioni di soccorso; la Guardia costiera libica ha dirottato sul luogo il mercantile liberiano Cordula Jacob.

Ad avvistare il gommone, 50 miglia a nord est di Tripoli, era stato un aereo da pattugliamento marittimo dell’operazione «Mare sicuro» che ha lanciato in mare due zattere di salvataggio prima di far rientri nella base di Sigonella, a sud di Catania, perchè a corto di carburante.

Subito dopo dalla nave Caio Duilio, distante 200 chilometri dal luogo in cui si trovavano i migranti, si è alzato l’elicottero il cui equipaggio ha potuto recuperare con il verricello, in due diverse operazioni, i tre naufraghi superstiti: uno in mare e due su uno dei due battelli mentre l’altro era vuoto. Degli altri naufraghi al momento nessuna notizia. In mare sarebbero stati avvistati tre corpi con «nessun apparente segno di vita», scrive la Marina in un tweet. Le ricerche proseguono anche con i mezzi aerei e navali della Marina italiana.

Nelle stesse ore in cui l’aereo dell’operazione Mare sicuro ha lanciato l’allarme, l’aereo da ricognizione Moonbird della ong Sea Watch ha intercettato via radio l’avvistamento dei naufraghi e ha dato l’allarme al Centro di coordinamento di Roma, «che rifiuta di dare informazioni» dopo aver specificato che la responsabilità del soccorso è della Libia, come hanno scritto in un tweet. Per l’Ong tedesca, che ha deciso comunque di mandare in zona la propria nave Sea Watch 3 pur molto distante, sul gommone c’erano «25 persone a bordo e altre già in acqua.

Un mercantile si trovava nelle vicinanze, ma non risulta un intervento».

Ieri sulla spiaggia di Sirte, in Libia, la Croce Rossa libica aveva recuperato quattro cadaveri di migranti. E’ il quarto episodio dall’inizio dell’anno, e porta a 25 il numero di migranti recuperati sulle spiagge libiche in poco più di due settimane.

Sorgente: Gommone con 20 migranti a 50 miglia al largo della Libia, solo tre salvati – La Stampa

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