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giustizia immigrazione In Evidenza Politicadi Stefano Cappellini
Matteo Salvini ha un problema con i confini. Quelli della nazione, dei quali si è eretto garante supremo. E quelli tra i poteri dello Stato, che oltrepassa in un senso e nell’altro con la stessa naturalezza con la quale è solito postare le immagini delle sue merende. Al ministro dell’Interno non basta estendere all’occorrenza le sue prerogative agli Esteri, alla Difesa e alla Giustizia. Vuole anche sostituirsi ai pm per decidere o no se c’è notizia di reato.
Funziona così: se Salvini è oggetto di una indagine giudiziaria, contesta la facoltà della magistratura di valutare se la sua azione abbia violato il codice penale. La sua è politica, dice, è programma elettorale, dunque zona franca. Ecco perché invita a candidarsi i pm che chiedono di processarlo per il caso della nave Diciotti. Non è un tic solo suo. Gli esponenti del M5S sono arrivati a estendere l’invito a scendere in campo anche a Bankitalia e Ocse. Ma qui parliamo di giustizia ed è tutto più preoccupante.
Nella costituzione materiale salviniana il rispetto delle leggi si valuta sulla base del consenso. Ma se l’azione politica è quella altrui, come nel caso dei parlamentari che hanno scelto di salire a bordo della nave Sea Watch per visitare i migranti ostaggio del governo italiano, allora no, non c’è più immunità. Al contrario, in questo caso è lo stesso ministro dell’Interno che, incurante della contraddizione con il suo status di indagato e con una sgrammaticatura inquietante in uno Stato di diritto, contesta a quei parlamentari l’esistenza di un reato (e quale poi? Reato di solidarietà? Forse tradimento della Patria).
In questa visione totalizzante del suo ruolo, Salvini è potere politico, giudiziario e legislativo. E naturalmente anche braccio della legge, capace di intervenire senza alcun senso del ruolo e della misura, come quando davanti a un fermo di polizia concluso con la morte di un cittadino tunisino ha sentito il dovere di intervenire con una dichiarazione per chiudere a modo suo le indagini: “Cosa dovevano offrirgli i poliziotti, cappuccino e cornetto?”. Se ne ricordi il magistrato che dovrà far luce su questa vicenda accaduta di recente a Prato perché, nel caso la sua ricostruzione dovesse divergere dalla fulminea inchiesta salviniana, sarà presto invitato a candidarsi a sua volta.
Sorgente: Il ministro pm che minaccia lo Stato di diritto | Rep
Stefania Prestigiacomo (FI): «Ci aspettavamo almeno una parola del presidente Fico»E agli attacchi sessisti della Lega sulla rete replica «Sulle donne sono ambigui, a volte». di Dino Martirano ROMA «Come si faceva a rimanere indifferenti? Quella nave con 47 persone a bordo ammassate una sull’altra è ancorata davanti […]
immigrazione In Evidenza Politica siciliadi Dino Martirano
ROMA «Come si faceva a rimanere indifferenti? Quella nave con 47 persone a bordo ammassate una sull’altra è ancorata davanti al porto della mia città. Come potevo far finta di niente?». Stefania Prestigiacomo, parlamentare della prima ora di Forza Italia, parla dall’aeroporto di Catania al termine di una giornata trascorsa a bordo della «Sea Watch» insieme ai deputati Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) e Riccardo Magi (+Europa) e al sindaco di Siracusa Francesco italia (Centro sinistra): «La mia — risponde a chi, anche nel suo partito, l’ha criticata per il trasversalismo umanitario — è stata un’azione dettata dalla coscienza…».
Il ministro Matteo Salvini ha mostrato di essere molto irritato, in particolare per la presenza a bordo di una parlamentare di Forza Italia.
«Mi dispiace che Salvini sia irritato. In realtà io l’ho cercato a lungo nella giornata di sabato ma non ha risposto. Eravamo in contatto con la Capitaneria di porto per avere un permesso per salire a bordo. Alla fine ci è stato negato e così stamattina (ieri,ndr) abbiamo deciso di raggiungere la nave con un gommone preso in affitto».
Dal Viminale ora dicono che avete violato le norme della Sanità marittima. Invece quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è derubricata ad accusa politica.
«Non abbiamo violato nulla. Al punto che, alla fine, hanno inviato a bordo la dottoressa Di Giacomo della Sanità marittima per procedere a una visita sbrigativa solo nei nostri confronti: “Sta bene? Compili questo modulo…”. Io comunque ho chiesto alla dottoressa di dare un’occhiata anche ai migranti…».
La vice presidente della Camera, Mara Carfagna, dice che i parlamentari hanno tutto il diritto di svolgere queste ispezioni. Si aspettava una parola anche da parte del presidente Fico?
«Sono onorata che la mia collega Mara abbia detto questo e abbia difeso le prerogative dei parlamentari. Certo, ci aspettavamo una parola del presidente Fico che però, almeno per ora, non è arrivata».
Le rimproverano forse che si sia accompagnata con Sinistra Italiana e +Europa.
«Rappresentiamo tre opposizioni diverse, ognuno ha le sue idee ma sulle questioni umanitarie si può essere uniti. Sono due colleghi validissimi. E siamo tutti abbastanza grandi per decidere da soli».
E’ vero che, volendo, le motovedette dell Guardia costiera e della Finanza avrebbero potuto fermarvi?
«Erano lì, e se avessimo fatto qualcosa di illegale ci avrebbero bloccati. E non lo hanno fatto».
In che condizioni sono i migranti a bordo?
«Sono ammassati in un unico ambiente. Sono stremati, hanno sguardi smarriti. Mi ha colpito un ragazzino di 15 anni che è rimasto sempre in silenzio, in disparte. Altri ci hanno raccontato della permanenza in Libia in stato di schiavitù. Ci hanno mostrato le cicatrici sui corpi».
Quanto possono resistere a bordo?
«Hanno un bagno, una tazza sola, in 47. E non possono scaricare in mare perché sono alla fonda vicino alla costa. Io dico che devono poter sbarcare e non saranno certo questi 47 naufraghi a far arretrare la fermezza del governo».
Anche Silvio Berlusconi, chiede che i migranti sbarchino. Però in Forza Italia, a partire da Antonio Tajani, ora si dice che la sua è stata un’iniziativa personale.
«Ecco, mi affido alle parole del presidente Berlusconi che mi sembra interpreti il sentimento dominante nel nostro partito. Quando si tratta di compiere un gesto umanitario non si può rimanere indifferenti».
Sulla rete la Lega ha lanciato anche riferimenti sessisti su di lei. Ci risiamo?
«Me lo dice lei, quando avrò tempo me ne occuperò. Per ora preferisco concentrarmi sulle immagini che ho visto a bordo. Certo, la Lega sulle donne ha una posizione ambigua, a volte…»
Se fosse senatrice come voterebbe sulla richiesta di processare Salvini?
«Il voto su Salvini al Senato? Ma non aveva detto che rinunciava all’immunità…?»
La discussione nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione venezuelana, convocato su richiesta degli Stati Uniti, rappresentati ai più alti livelli (era presente Mike Pompeo), dà un risultato opposto agli auspici di nord amerciani e europei. Dei 35 paesi che hanno partecipato, 19 si sono […]
In Evidenza VENEZUELALa discussione nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione venezuelana, convocato su richiesta degli Stati Uniti, rappresentati ai più alti livelli (era presente Mike Pompeo), dà un
risultato opposto agli auspici di nord amerciani e europei. Dei 35 paesi che hanno partecipato, 19 si sono espressi per sostenere il dialogo tra le parti, il rispetto della sovranità nazionale del Venezuela e il riconoscimento del legittimo presidente, Nicolas Maduro Moros, mentre 16 paesi hanno comunicato di riconoscere l’autoproclamatosi presidente dell’assemblea nazionale, Juan Guaido.
Questa la lista dei paesi. Si sono espressi:
Contro l’ingerenza e per il dialogo:
SUDAFRICA, GUINEA EQUATORIALE, RUSSIA, CINA, INDONESIA, COSTA D’AVORIO, REPUBBLICA DOMINICANA, NICARAGUA, CUBA, BOLIVIA, MESSICO, BARBADOS, URUGUAY, DOMINICA, EL SALVADOR, ANTIGUA Y BARBUDA, SAN VINCENTE Y GRANADINAS, SURINAME.
A favore dell’ingerenza:
REGNO UNITO, PERU’, FRANCIA, GERMANIA, POLONIA, BELGIO, COLOMBIA, PARAGUAY, ARGENTINA, ECUADOR, CILE, BRASILE, COSTARICA, HONDURAS, PANAMA, CANADA.
Qui la registrazione dell’intera discussione in Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Fratoianni, Prestigiacomo, Magi e Italia sulla la nave con i 47 migranti ferma davanti alla Sicilia perché non ha autorizzazione all’attracco. Salvini: mi spiace che parlamentari violino le leggi. Delrio annuncia staffetta Pd: su Sea Watch fino a sbarco. Di Battista a Salvini: sbarchino e […]
immigrazioneFratoianni, Prestigiacomo, Magi e Italia sulla la nave con i 47 migranti ferma davanti alla Sicilia perché non ha autorizzazione all’attracco. Salvini: mi spiace che parlamentari violino le leggi. Delrio annuncia staffetta Pd: su Sea Watch fino a sbarco. Di Battista a Salvini: sbarchino e poi in Olanda. Creare incidente diplomatico, Di Maio ci sta
27 gennaio 2019 Si è conclusa la visita a sorpresa di una delegazione di parlamentari sulla Sea Watch 3. La delegazione composta da Stefania Prestigiacomo, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni, una mediatrice culturale, un avvocato e uno psichiatra, ha lasciato la nave ancorata al largo di Siracusa perché le viene negato l’attracco in porto. “Stiamo tornando in porto, e li lasciamo qua, ancora in mare, ancora una volta”, si leggeva in un tweet dell’account “Mediterranea Saving Humans”. Con loro c’era anche il sindaco di Siracusa, Italia. “Presto iniziativa alle Camere” “Il governo intervenga e faccia sbarcare subito tutti i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3. Avvieremo una iniziativa parlamentare, che stiamo studiando insieme” hanno detto Prestigiacomo, Fratoianni e Magi non appena rientrati al porto di Siracusa, dove hanno raggiunto la Capitaneria. “Gli sguardi spiritati delle 47 persone che abbiamo incontrato, ascoltato e accarezzato lasciano un segno” ha poi commentato Prestigiacomo. Le ha fatto eco Fratoianni: “I migranti sono molto privati e lo abbiamo visto con i nostri occhi. Una nave di questo tipo e attrezzata per il salvataggio e non per ospitare per lunghi periodi. Ci sono minori di 14,15 e 16 anni che guardando con speranza alle coste di Siracusa. Ci sono persone che mostrano, alzandosi la maglia, le cicatrici delle torture subite”. “Per i migranti è la prosecuzione di una forma di prigionia che assolutamente non comprendono” aggiunge Magi. “Abbiamo ascoltato storie di persone che sono state tre o cinque anni in Libia. Noi non abbiamo commesso alcuna illegalità, infatti le motovedette non ci hanno bloccato. Stavamo esercitando le nostre prerogative parlamentari. Intendiamo portare all’interno del dibattito parlamentare quello che abbiamo visto” Psichiatra: “Sulla nave c’è una situazione penosa” “La situazione dei migranti sulla Sea Watch è penosa. Ho avuto colloqui con dieci persone, tra cui tre minori. Hanno subito torture in Libia, c’è una persona che ha perso un occhio, gente con tagli e dita delle mani deformate per i colpi ricevuti” dice lo psichiatra Gaetano Sgarlata, salito sulla nave assieme alla delegazione dei parlamentari. Per lo psichiatra “la condizione psicologica di tutti è molto precaria, è veramente penoso vederli in questa situazione, ancora con la paura e il terrore di essere rispediti in Libia”. “E’ raccapricciante questa inutile vessazione di tenerli lontani dalla nostra terra”. Al porto di Siracusa anche l’ex 5S Gregorio De Falco: “Mio dovere essere qui” C’è anche il senatore Gregorio De Falco, ex M5S, espulso lo scorso dicembre dal movimento, al porto di Siracusa, dove si è radunata un piccola folla per chiedere lo sbarco immediato dei 47 migranti. Con altri quattro parlamentari Cinquestelle- Paola Nugnes, Matteo Mantero, Elena Fattori e Virginia La Mura- De Falco si era astenuto dal voto di fiducia al decreto sicurezza. A fine anno l’espulsione. Il senatore ha raggiunto nella sede della Capitaneria di porto i tre parlamentari saliti a bordo della nave. “Mi sentivo in dovere di essere qui…” per seguire da vicino la vicenda, ha detto il senatore. Delrio chiede una commissione di inchiesta e annuncia la staffetta dei deputati Pd “Salvini cinico e senza pietà cerca consenso sulla pelle delle persone. Domani presenteremo proposta per istituire una commissione d’inchiesta sulle stragi di migranti nel mediterraneo”. Cosi il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, che aggiunge: “Dal ministro degli interni gravi accuse e menzogne; i deputati che sono saliti sulla Seawatch non hanno violato la legge, nè favorito l’immigrazione clandestina. I presidenti di Camera e Senato battano un colpo, non è possibile restare silenti davanti a queste gravi accuse”.I deputati del Pd, ha annunciato, “parteciperanno alla staffetta democratica per garantire una costante presenza sulla Seawatch. Saremo a bordo finché ai 47 migranti, a partire dai minorenni, non sarà permesso di sbarcare in Italia. Se il ministro dell’interno e il presidente del Consiglio – conclude Delrio – non sono in grado di fare accordi con gli altri paesi europei per condividere l’accoglienza ai migranti, si dia mandato alla presidenza del Parlamento europeo o della Camera di trattare con la Commissione europea”. Di Battista: sbarchino, poi in Olanda in aereo. Creare incidente diplomatico, Di Maio ci sta “Per me dovrebbero sbarcare, tanto prima o poi sbarcheranno. Poi dovrebbero essere accuditi, e fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam. Fino a che non ci sarà un incidente diplomatico l’Ue, che se ne frega dell’Italia, non si assumerà le proprie responsabilità. A Salvini dico che serve coraggio, e Di Maio ci sta alla grande” afferma Alessandro Di Battista a “Domenica Live”. Motovedetta porta viveri e indumenti per i migranti Una motovedetta della guardia costiera è partita dal porto di Siracusa con a bordo indumenti e viveri su ordine della prefettura verso la Sea Watch. A bordo si trova anche la dottoressa dell’Ufficio sanità marittima che si dovrà occupare del controllo sanitario. Fratoianni: a bordo nonostante il divieto “Insieme ai colleghi deputati Prestigiacomo e Magi, al sindaco di Siracusa, ad attivisti di associazioni di volontariato e ad alcuni legali, siamo a bordo della nave Sea Watch, nonostante il divieto delle autorità che ieri ha impedito che potessimo esercitare le nostre prerogative costituzionali”, aveva annunciato Fratoianni. “Verificheremo la situazione a bordo, e continuiamo a chiedere che i naufraghi e l’equipaggio siano fatti sbarcare in rispetto delle norme internazionali”. Prestigiacomo: sbarchino tutti i migranti Il ‘blitz’ è confermato da Stefania Prestigiacomo, che spiega: “Siamo salpati questa mattina noleggiando un gommone da privati, dopo che per due giorni ci era stato negato di salire a bordo”. Con loro, rivela la parlamentare, ci sono anche la mediatrice culturale Alessandra Sciurba, l’avvocato Nicoletta Piazzese e lo psichiatra Gaetano Sgarlata. “C’è mare brutto e fa molto freddo: noi siamo perchè scendano tutti a terra, dando la precedenza ai minori, ma che scendano tutti. La questione migranti non è uno show mediatico di esibizione di forza ma va affrontata in modo serio e senza mettere a rischio vite umane”. ”Non si potevano comprimere le nostre prerogative parlamentari che ci consentivano di salire a bordo e così siamo saliti – afferma Prestigiacomo – Ieri, altro fatto gravissimo e senza precedenti, l’autorità marittima sanitaria non aveva accolto la richiesta di accertamento sanitario. E’ un fatto grave perchè è stata negata per evitare qualsiasi tipo di contatto con chi si trova a bordo e impedire che si aprano così le procedure propedeutiche allo sbarco”. Tajani (FI): l’iniziativa di Prestigiacomo è personale “Né Berlusconi né noi sapevamo nulla dell’iniziativa” di Stefania Prestigiacomo, la parlamentare di Fi salita questa mattina a bordo della Sea Watch: “la sua è un’iniziativa a titolo personale, di una mamma, di una parlamentare di Siracusa, credo” sia stata spinta “più da un fattore umano che politico”. Lo ha chiarito Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia, ospite di In mezz’ora in più su Rai3. “La nostra linea resta chiara”, una linea “di fermezza contro l’immigrazione clandestina”. Magi: a bordo situazione difficile “Con un gommone abbiamo raggiunto la Sea Watch 3 e siamo saliti a bordo nonostante i divieti per esercitare i nostri diritti e doveri di parlamentari. Siamo qui per verificare le condizioni dei passeggeri e dell’equipaggio. Chiediamo che siano fatti sbarcare tutti immediatamente”, annuncia su Twitter Magi, deputato radicale di +Europa. A bordo c’è “una situazione difficile. Decine di persone tutte stipate in una unica stanza”, aggiunge. Poi, sull’accusa di Salvini di aver violato la legge: “Ci denunci”. Salvini: mi spiace che parlamentari violino le leggi “Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio!”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a proposito dei politici che questa mattina sono saliti a bordo della Sea Watch “nonostante i divieti”. “Sea Watch ha messo a rischio vite” “Abbiamo elementi concreti per affermare che, mettendo a rischio la vita delle persone a bordo, il comandante e l’equipaggio della ong Sea Watch 3 abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino (non in Italia!), prove che verranno messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Se così fosse, saremmo di fronte ad un crimine e ad una precisa volontà di usare questi immigrati per una battaglia politica, un fatto gravissimo”, accusa Salvini. “In calo sbarchi e morti, buonisti in malafede” “I dati parlano chiaro: in 7 mesi di governo, sull’immigrazione abbiamo portato poche parole e tanti fatti. Facciamo vedere questi numeri a qualche buonista in malafede?”, scrive il ministro dell’Interno in un post su Facebook con un filmato che evidenzia il calo degli sbarchi di migranti e dei morti in mare tra il 2017 ed il 2018: rispettivamente da 119mila a 23mila e da 210 a 23, secondo i dati forniti dallo stesso ministro. Pm minori Catania: i minorenni devono sbarcare. Ajello: le norme sono chiare “Ho scritto a Matteo Salvini e a Danilo Toninelli per ricordare al ministro dell’Interno e al ministro competente sui porti un dato elementare e cioè che, nel rispetto del diritto italiano e delle norme internazionali, i minori lasciati sull’imbarcazione alla fonda, se ci sono, non possono essere né respinti né espulsi”. A dirlo è Caterina Ajello, capo della Procura dei minori presso il tribunale di Catania, in un’intervista al Corriere della Sera. Sulla presenza di minorenni “le forze di polizia e le autorità marittime non hanno eseguito controlli, come mi è stato riferito al momento in cui ho inviato le missive. Spero lo facciano per avere dati certi e obiettivi. Ma pur in assenza di notizie ufficiali – spiega Ajello – ho sentito il bisogno di intervenire, avendo ricevuto una allarmata richiesta da parte del garante dei minori di Siracusa sulla presenza di 13 bambini o ragazzi, fra i quali 8 non accompagnati, a bordo di questo natante che vediamo galleggiare a due passi dalla città”. Berlusconi: li farei sbarcare, 47 nuovi migranti non cambiano nulla Silvio Berlusconi crede “francamente, con senso di realismo, che 47 nuovi immigrati che si aggiungono ai più di 600mila che abbiamo oggi sul territorio del Paese non cambino nulla”. L’ex premier lo ribadisce ai microfoni del Gr1. E continua: “Quindi se fosse mia responsabilità, io li farei senza dubbio sbarcare”.
Sorgente: Terminata la visita di 3 parlamentari e del sindaco di Siracusa sulla Sea Watch 3 – Rai News
Defezione di peso tra i ranghi del presidente venezuelano. Il più alto rappresentante militare venezuelano negli Stati Uniti, José Luis Silva, ha riconosciuto l’autoproclamato presidente Juan Guaidó 27 gennaio 2019 Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha respinto l’ultimatum di ieri dell’Unione europea che chiede di […]
VENEZUELADefezione di peso tra i ranghi del presidente venezuelano. Il più alto rappresentante militare venezuelano negli Stati Uniti, José Luis Silva, ha riconosciuto l’autoproclamato presidente Juan Guaidó
27 gennaio 2019 Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha respinto l’ultimatum di ieri dell’Unione europea che chiede di indire nuove elezioni o riconoscerà l’oppositore, Juan Guaidó, come nuovo presidente. “Si comportano con arroganza. Nessuno può darci un ultimatum. Se vogliono andarsene dal Venezuela, se ne vadano”, ha detto Maduro in un’intervista alla Cnn Turk ripresa dai media internazionali. “Il Venezuela non è collegato all’Europa. Questa è arroganza – ha ribadito -. le élite europee non riflettono l’opinione dei popoli europei”. Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha giudicano “insolenti” i Paesi europei. L’Ue aveva dato otto giorni al Venezuela per convocare nuove elezioni, pena il riconoscimento del suo oppositore Guaidó. Maduro, ha elogiato il suo esercito “fermo e con dignitoso, di fronte alle pretese imperiali e ai piani destabilizzanti”. Lo ha scritto su Twitter, pubblicando un video che lo mostrano marciare “con gli uomini e le donne della 41esima Brigata corazzata di Fort Paramacay”. Li ha definiti “Uomini e donne d’onore!”. Il presidente venezuelano ha dato il via ad esercizi militari della Forza armata nazionale bolivariana (FANB) nello stato centrale di Carabobo, sottolineando che “di fronte al tentativo di colpo di stato, le forze armate saranno leali al paese”. Usa: forte reazione se l’opposizione viene attaccata Gli Stati Uniti hanno annunciato una forte reazione in caso di attacchi o intimidazioni nei confronti dell’opposizione in Venezuela. Lo ha dichiarato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana, John Bolton. Guaidó ai soldati: non reprimete le proteste “Soldati del Venezuela, non reprimete le proteste pacifiche. Avete una responsabilità chiara in questo momento”, ha detto l’autoproclamato presidente venezuelano Juan Guaidó, ammonendo che “le forze armate sono state mobilitate per creare paura”. “Sappiamo che dovete mantenere l’ordine, ma dovete capire che stiamo rispettando la costituzione”, ha aggiunto, avvertendo che l’amnistia sarà concessa a chi si mette dalla parte della costituzione, ma non a chi uccide “innocenti”. La defezione dell’addetto militare degli Usa José Luis Silva Intanto si registra una defezione di peso tra i ranghi del presidente venezuelano. Il più alto rappresentante militare venezuelano negli Stati Uniti, José Luis Silva, ha riconosciuto l’autoproclamato presidente Juan Guaidó. L’addetto militare venezuelano a Washington, ha detto all’Afp di non riconoscere più Nicolas Maduro come presidente legittimo del Paese e ha richiamato i suoi “fratelli militari” a sostenere il presidente autoproclamato Guaidó. “L’ufficio dell’addetto militare non riconosce più il presidente Nicolas Maduro, che considera un usurpatore, e riconosce Juan Guaidò come presidente legittimo ad interim”, ha detto. “Questa posizione è in linea con la Costituzione e le leggi venezuelane e ho invitato i miei fratelli militari a unirsi a sostegno di Guaidó”, ha aggiunto. Papa Francesco: rispettare i diritti umani In questi giorni a Panama “ho pensato molto al popolo venezuelano, mi sento vicino a loro e chiedo al signore che, in questo momento di difficoltà, si possa cercare una soluzione per superare la crisi rispettando i diritti umani e cercando il benessere di tutti i cittadini del paese”, ha detto il Papa all’Angelus affidando il popolo venezuelano alle preghiere alla Vergine di Coromoto, patrona del Venezuela. Israele riconosce Guaidó “Israele si unisce a Stati Uniti, Canada, gran parte dei Paesi dell’America Latina e Paesi in Europa, nel riconoscere la nuova leadership del Venezuela”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video diffuso sui social in cui fa riferimento a Juan Guaido, che si è autoproclamato presidente.
Sorgente: Venezuela, Maduro risponde all’Unione Europea: “Nessuno può darci un ultimatum” – Rai News
ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Salvini cinico e senza pietà cerca consenso sulla pelle delle persone. Domani presenteremo proposta per istituire una commissione d’inchiesta sulle stragi di migranti nel mediterraneo”. Così il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, che aggiunge: “Dal ministro degli Interni […]
immigrazione Politica
ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Salvini cinico e senza pietà cerca consenso sulla pelle delle persone. Domani presenteremo proposta per istituire una commissione d’inchiesta sulle stragi di migranti nel mediterraneo”. Così il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, che aggiunge: “Dal ministro degli Interni gravi accuse e menzogne. I deputati che sono saliti sulla Sea Watch non hanno violato la legge, né favorito l’immigrazione clandestina. I presidenti di Camera e Senato battano un colpo, non è possibile restare silenti davanti a queste gravi accuse”.
Sorgente: Delrio,commissione inchiesta su migranti – Ultima Ora – ANSA
Roma, 27 gen. (askanews) – “In tutte le regioni del Sud ci potranno essere tantissime assunzioni a tempo indeterminato che saranno a costo zero da 5 a 18 mesi. E’ un momento favorevole alla creazione di nuovi posti di lavoro quello che stiamo vivendo al […]
Governo Lavoro
Roma, 27 gen. (askanews) – “In tutte le regioni del Sud ci potranno essere tantissime assunzioni a tempo indeterminato che saranno a costo zero da 5 a 18 mesi. E’ un momento favorevole alla creazione di nuovi posti di lavoro quello che stiamo vivendo al Sud”. E’ quanto scrive su Facebook Luigi Di Maio, rimandando a una sua lettera pubblicata su Primo piano Molise, Quotidiano Molise, La Sicilia, Giornale di Sicilia, La Nuova Sardegna, Unione Sarda, Il Centro, Il Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta del Sud.“E grazie anche al nuovo Fondo Nazionale Innovazione – ha aggiunto – è un momento favorevole per avviare un’impresa e farsi finanziare delle idee. In sintesi è un buon momento per un giovane del Sud per cercare o creare lavoro. Abbiamo creato le condizioni affinchè questo fosse possibile. Questo non risolve i problemi del Sud in un colpo solo, ma è la scintilla che mancava per far esplodere le nostre intelligenze, le nostre competenze, le nostre eccellenze. Se dalla scintilla nascerà una fiammella che poi si trasformerà in un fuoco sempre alimentato, dipenderà dalla nostra volontà e dalla nostra capacità. Una cosa è certa: è il momento buono. Forse lo stavate aspettando o forse no, ma è arrivato. E’ ora di capire quali siano i vantaggi fiscali per le assunzioni previste dal doppio bonus”.
Sorgente: Di Maio: momento favorevole, tantissime assunzioni a costo zero
ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Per me dovrebbero sbarcare, tanto prima o poi sbarcheranno. Poi dovrebbero essere accuditi, e fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam. Fino a che non ci sarà un incidente diplomatico l’Ue, che se ne frega dell’Italia, non […]
immigrazione Politica
ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Per me dovrebbero sbarcare, tanto prima o poi sbarcheranno. Poi dovrebbero essere accuditi, e fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam. Fino a che non ci sarà un incidente diplomatico l’Ue, che se ne frega dell’Italia, non si assumerà le proprie responsabilità”. Lo afferma Alessandro Di battista a “Domenica Live”, su Canale 5, intervenendo sulla questione dei 47 migranti sulla Sea Watch.
Sorgente: Migranti: Di Battista, sbarchino poi via – Ultima Ora – ANSA
C’è anche Stefania Prestigiacomo nel blitz dei parlamentari a bordo della Sea Watch, la nave al largo di Siracusa con il suo carico di 47 migranti in mare ormai da 9 giorni. Una mossa a sorpresa, quella della pasionaria azzurra, che si trasforma subito in […]
Politica
C’è anche Stefania Prestigiacomo nel blitz dei parlamentari a bordo della Sea Watch, la nave al largo di Siracusa con il suo carico di 47 migranti in mare ormai da 9 giorni. Una mossa a sorpresa, quella della pasionaria azzurra, che si trasforma subito in una doccia fredda per Fi, a due passi dalle elezioni in Abruzzo. A stretto giro di posta, quando la notizia del blitz parlamentare -che vede Prestigiacomo salire su un gommone al fianco di colleghi di Leu e +Europa, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi- diventa di dominio pubblico, subito i vertici azzurri prendono le distanze, facendo trapelare lo sconcerto e definendo ‘autonoma e non concordata’ l’iniziativa. Raccontano di un Silvio Berlusconi sorpreso e dispiaciuto. La presenza sulla ong della deputata siciliana è un dito nell’occhio di Matteo Salvini, che resta l’alleato di centrodestra e socio di maggioranza della coalizione, nonostante la convivenza al governo col M5S. “Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio!”, rimarca il responsabile del Viminale. Prestigiacomo non ci sta e tira dritto. “Non abbiamo violato la legge, ma esercitato le nostre prerogative di parlamentari. Dunque, non abbiamo violato un bel niente”, dice all’Adnkronos. E se Salvini crede siano state violate norme, “agisca come crede, come ritiene opportuno”. Ma il fuoco amico contro di lei si leva presto dalle file di Fi. Solo Mara Carfagna e Gianfranco Micchiché la difendono pubblicamente. Antonio Tajani, ospite dell’Annunziata su Rai3, è costretto a ribadire la linea della fermezza del partito: “Né Berlusconi né noi ne sapevamo nulla – assicura – è un’iniziativa a titolo personale, di una mamma, di una parlamentare di Siracusa. Credo” sia stata spinta “più da un fattore umano che politico”.
Ma qualunque sia stata la molla che l’ha indotta ad aggirare il divieto delle autorità a salire sulla Sea Watch, per Fi il boccone Prestigiacomo è amarissimo da mandar giù. Tanto più che un nuovo test elettorale è dietro l’angolo e vivo il timore diffuso che Salvini continui a cannibalizzare l’alleato azzurro. La più dura è Alessandra Mussolini: “Ormai si preferisce Fratoianni a Salvini. Mi dispiace dire ‘l’avevo detto’“, sbotta in un Tweet.
Ma accanto alla sua si ergono -tra le altre- le voci di Giorgio Silli, deputato di Forza Italia e responsabile immigrazione del partito, Alessandro Cattaneo, Stefano Benigni, Mauro D’Attis, Stefano Cavedagna, Galeazzo Bignami.
“Non condivido la presenza della collega Prestigiacomo insieme ad altri parlamentari di sinistra sulla Sea Watch – scrive su Fb Bignami – Non mi rappresenta e mi auguro che non rappresenti nemmeno la linea politica di Forza Italia“. Per Cattaneo, “quanto fatto o detto da colleghi di partito sulla vicenda Sea Watch, all’inseguimento di Pd o LeU, non trova la mia condivisione”. “Certe iniziative estemporanee al fianco di Pd e LeU da parte di alcuni colleghi – gli fa eco Silli – sono a titolo personale e non rappresentano la posizione del partito in tema di immigrazione”.
Dei malumori nel partito “me ne occuperò poi, non ora – taglia corto Prestigiacomo parlando con l’Adnkronos- Adesso la priorità è essere su questa nave, per verificare in quali condizioni vertono i 47 migranti a bordo, ormai stremati da 9 giorni” in balia del mare, “e aver conosciuto lo straordinario equipaggio che con grande professionalità sta assistendo queste persone”. Tradotto: un altro calcio negli stinchi al ministro dell’Interno, che sul caso Sea Watch parla di prove, contro comandante ed equipaggio, che nelle prossime ore saranno messe a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sono poche e isolate le voci nel partito che prendono le difese di Prestigiacomo. Una, ma di peso, è quella della vicepresidente della Camera Mara Carfagna. “Dispiace che il ministro Salvini accusi tre parlamentari di aver violato la legge, dimenticando che le prerogative ispettive dei parlamentari sono dovere ed obbligo a difesa dello Stato e dei cittadini che essi rappresentano. Può piacere o no, ma non esiste una legge che dichiara illegittimo ciò che è sgradito a chi governa”, mette nero su bianco in una nota.
Anche Micciché si schiera dalla parte della parlamentare siracusana. “Bravissima Stefania! Ha fatto bene, anzi benissimo, a salire sulla nave Sea watch per accertarsi delle condizioni dei migranti a bordo. Io davvero non riconosco più tanti miei colleghi di Forza Italia, che hanno preso le distanze da questo gesto di umanità…”, dice all’Adnkronos il commissario di Forza Italia in Sicilia e presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che “appoggia pienamente” la decisione della deputata forzista.
Sorgente: Scoppia il caso Prestigiacomo
di Giorgia Sodaro”La Sea Watch 3 si trova a un miglio dalla costa, è nelle acque territoriali italiane ed è sottoposta al controllo dello Stato Italiano. I parlamentari hanno la possibilità di andare nelle carceri e negli ospedali per verificare situazioni che ritengono pericolose, non […]
Diritti sociali immigrazionedi Giorgia Sodaro”La Sea Watch 3 si trova a un miglio dalla costa, è nelle acque territoriali italiane ed è sottoposta al controllo dello Stato Italiano. I parlamentari hanno la possibilità di andare nelle carceri e negli ospedali per verificare situazioni che ritengono pericolose, non vedo perché fare eccezione per una nave che è nelle acque italiane”. Secondo Angela Del Vecchio, professoressa di Diritto internazionale e Giurisdizione internazionale alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università ‘Luiss’, i parlamentari che sono saliti sulla Sea Watch potevano farlo. “Sembra che noi navighiamo in un mondo senza norme, sia internazionali sia dell’Unione europea – dice ancora all’AdnKronos -. Le norme internazionali non hanno più valore se chi deve rispettarle non le applica”. A gestire il caso della Sea Watch, spiega la giurista, dovrebbero essere il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. “Nel caso di specie dovrebbe essere il ministro delle Infrastrutture a gestire la vicenda – sottolinea Del Vecchio -. Il Viminale ha competenza quando i migranti sono sul territorio italiano. Fino a quel momento la competenza è di Toninelli”.Di fatto, spiega la professoressa, “la competenza sulle navi in mare è delle Capitanerie di Porto che sono controllate dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al momento è lui che si dovrebbe esprimere. E poi sarebbero anche problemi di rapporti internazionali e quindi di competenza del ministro degli Esteri”. Anche la questione dell’interpretazione del porto sicuro non è così scontata. “Il presupposto – dice la giurista – è sempre il diritto del mare. Il porto sicuro dipende sì dalle condizioni della nave e dalle condizioni meteorologiche, e può essere il porto più vicino, ma deve anche essere un porto dove le persone possano trovare la tutela dei diritti umani”.”Insomma i politici si muovono in una rete intessuta di norme, dove c’è il diritto del mare, il diritto della navigazione, il diritto commerciale e il diritto internazionale – spiega ancora Angela Del Vecchio – Il diritto serve proprio per gestire situazioni difficili come queste”.
Una specie di ‘pre-avviso di frontiera Brexit’ quello inscenato dai manifestantianti-Brexit che sabato hanno costruito finti check-point al confine tra le due Irlande.Soldati e fucili finti, posti di blocco creati che fanno ricordare i tempi dei veri scontri vissuti dal Paese. E’ stato anche demolito […]
Unione Europea
Una specie di ‘pre-avviso di frontiera Brexit’ quello inscenato dai manifestantianti-Brexit che sabato hanno costruito finti check-point al confine tra le due Irlande.Soldati e fucili finti, posti di blocco creati che fanno ricordare i tempi dei veri scontri vissuti dal Paese. E’ stato anche demolito un muro di cemento, eretto per accentuare la protesta. Che lancia un monito al Primo ministro, Theresa May, sui pericoli di una Brexit ‘difficile’ e teso a illustrare i violenti disordini che questa potrebbe rianimare in una regione già storicamente vulnerabile.Tom Murray, un’attivista anti-brexit, ha spiegato il significato di questa simulazione.”I cittadini irlandesi non accetteranno un confine” – spiega alle telecamere – “c’è il rischio che lo attacchino se ci sarà. Non si tratta di creare una guerra attorno al confine, ma di ricordare di non imporne uno”.Centinaia i partecipanti accorsi per dimostarre che la netta separazione potrebbe distruggere l’accordo che ha mantenuto la pace per 20 anni.–– ADVERTISEMENT ––Londra e Dublino sperano di evitare una frontiera ‘dura’, ma si prevede che, se verranno introdotti controlli doganali, si renderanno necessarie nuove misure di sicurezza per proteggerli.Nel frattempo, il Dipartimento di Polizia dell’Irlanda del Nord ha ricevuto risorse straordinarie da impegnare per la Brexit, ma anticipa che spererebbe di adottare un approccio ‘più morbido’ per il bene della comunità.
Sorgente: Brexit: finto check-point e muro al confine | Euronews
Roma, 27 gen. (askanews) – “La memoria è un dovere verso le vittime e i sopravvissuti, ma è soprattutto un imperativo morale e civile, reso urgente anzitutto dal fatto che ancora oggi ci troviamo davanti a preoccupanti focolai di antisemitismo”. Lo ha affermato il presidente […]
Politica
Roma, 27 gen. (askanews) – “La memoria è un dovere verso le vittime e i sopravvissuti, ma è soprattutto un imperativo morale e civile, reso urgente anzitutto dal fatto che ancora oggi ci troviamo davanti a preoccupanti focolai di antisemitismo”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Roberto Fico, in occasione del Giorno della Memoria.“La Shoah – ha proseguito – ha combinato il delirio razzista, una pianificazione burocratica e un’efficienza criminale uniche nella storia del nostro continente. Un piano criminale di cui fu vittima il popolo ebraico, unitamente a Rom, Sinti, disabili, omosessuali che non rispondevano ai canoni di purezza della razza, così come gli internati militari e gli oppositori del regime”.“Oggi – ha sottolineato Fico – abbiamo il compito di ribadire come la Repubblica e la sua Costituzione nascano dalla Resistenza e dall’antifascismo. E dall’affermazione di principi e valori fondamentali volti ad impedire che quanto avvenuto in quegli anni possa ripetersi. Libertà, eguaglianza e giustizia non sono acquisite per sempre, ma vanno difese e promosse ogni giorno affinché le nostre società riaffermino i valori del dialogo, del rispetto reciproco, della pari dignità di tutte le loro componenti. Allo stesso modo dobbiamo impegnarci ogni giorno per contrastare chi, dagli stadi di calcio al web, alimenta l’odio antisemita e, in generale ogni altra forma di odio e discriminazione basata su etnia, religione, e orientamento sessuale”.“Memoria – ha concluso – non è solo una parola, è un esercizio, un impegno che ci vede tutti coinvolti, come cittadini e come comunità”.“La Giornata della Memoria è un momento fondamentale, perché ci ricorda che è necessario rimanere vigili e attenti di fronte all’odio e alle discriminazioni di ogni natura, da rigettare in ogni loro forma. Tutti abbiamo il dovere di tributare ogni onore alle vittime della Shoah e del delirio nazifascista, primi fra tutti noi appartenenti alle Istituzioni”. E’ quanto dichiara, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, che proprio in questi giorni ha accompagnato un gruppo di studenti nella loro visita ad Auschwitz.“Dobbiamo costruire una società forte e sana che non discrimini e che non lasci indietro nessuno: i ragazzi sono la nostra forza e la nostra speranza. Sono in grado di regalarci la luce che terrà lontana la follia e la violenza che condannò l’Europa alle tenebre dell’antisemitismo. Il ricordo delle atrocità della Shoah, il capitolo più buio e orrendo della storia, è essenziale per comprendere l’importanza della democrazia, della libertà e dello Stato di diritto e per alimentare i valori della legalità e del rispetto che dobbiamo custodire e proteggere. Per non dimenticare mai”.Red/int4
Sorgente: Fico: La memoria è un imperativo. Preoccupano i focolai di antisemitismo