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Ma come sempre, ancora più missili con cui poter colpire direttamente Mosca. L’Italia ospita, l’America decide. Il presidente ucraino in un’intervista a Cernobbio. “Ho preparato un piano per il presidente vigente in carica degli Stati Uniti perché ci sono alcuni punti che dipendono dall’America. Spero che avrò occasione di far vedere questo piano a Biden e ai candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, e avere un riscontro. Noi vogliamo delle garanzie”. Così il presidente dell’Ucraina Zelensky in un’intervista sul Tg1 delle confessioni fiume.

Tutto segreto e prima di tutti con Biden

“Al momento non abbiamo condiviso niente. Il primo contatto ci sarà con Biden. Si tratta – ha spiegato – non solo di armi (ma soprattutto certamente di quello) ma anche di questioni importanti globali” (sin dove poter colpire). Insomma, “parliamo – ha concluso il presidente ucraino – di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra alle condizioni diplomatiche”. Mentre Kiev, vanta, ‘i nostri droni possono colpire a 1.800 km di distanza’. ‘Nel mirino le strutture militari della Federazione Russa’. Ma gli Usa frenano, sottolinea l’Ansa.

Sempre le armi per colpire nel cuore della Russia

“Siamo più vicini alla fine della guerra rispetto alla situazione in cui ci eravamo trovati all’inizio”, ha detto Zelensky nella stessa intervista. “Con questi passi, con la convinzione, con le conferenze di ricostruzione e con accordi concreti, rafforziamo l’economia e avviciniamo la fine della guerra – ha aggiunto -. Oggi con Giorgia Meloni abbiamo parlato dei preparativi della conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina. Ad oggi non abbiamo problemi con l’Italia e nelle relazioni con l’Italia”.

Zelensky di ripetere ad elemosinare missili

Zelensky, di fatto e ancora una volta  sta cercando sostegno per attaccare la Russia con le armi occidentali. L’Italia è uno dei paesi europei più contrari all’idea, e anche per questo il presidente ucraino è al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Zelensky ha iniziato una serie di viaggi in Occidente: venerdì è stato alla base aerea di Ramstein, in Germania, dove si è incontrato con diversi ministri della Difesa, incluso quello statunitense, e poiin Italia, al Forum Ambrosetti di Cernobbio (Como). Questi viaggi di Zelensky, che si concluderanno alla sede dell’ONU di New York, servono principalmente a uno scopo: convincere gli alleati – in particolare gli Stati Uniti – a dare all’Ucraina il permesso di usare le armi occidentali a lungo raggio per attaccare il territorio russo.

Giorgia Meloni, abbraccio, a poco altro

Non è un caso che tra tutti i leader occidentali, la prima a incontrarsi con Zelensky sia stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche lei a Cernobbio in questi giorni. L’Italia infatti è il paese europeo più contrario alla richiesta di Zelensky, non solo per quanto riguarda l’uso di armi a lungo raggio, ma per tutti i tipi di armi. Assieme all’Ungheria, poi, ha riserve sull’attacco militare ucraino in territorio russo in corso da inizio agosto, nella regione di Kursk. I due si sono visti in un incontro bilaterale venerdì sera, poi sabato mattina Zelensky ha parlato con la stampa in un incontro moderato dalla giornalista della Rai Monica Maggioni.

Problemi di politica interna italiana

Per il governo italiano la questione è delicata sia dal punto di vista interno che dal punto di vista diplomatico: per quanto riguarda la politica interna, sostenere un intervento militare ucraino in territorio russo porterebbe a tensioni soprattutto tra Fratelli d’Italia, il partito di Meloni, più fermo nel sostegno all’Ucraina, e Lega, che ha posizioni decisamente più sfumate e invoca spesso la necessità di smettere di inviare armi in Ucraina e trovare una soluzione diplomatica. In politica estera, invece, l’Italia si trova molto isolata sull’argomento, peraltro nel momento in cui il paese detiene la presidenza del G7, la riunione delle democrazie più industrializzate al mondo.

Tra Borrel e Crosetto

A fine agosto il rappresentante per gli affari esteri europei Josep Borrell, il capo della diplomazia europea, aveva invitato tutti i paesi più restii a togliere le restrizioni sull’uso delle armi occidentali contro la Russia. Gli Stati Uniti e i maggiori paesi europei, tra cui Germania e Regno Unito, sono già d’accordo da mesi, mentre l’Italia e l’Ungheria continuano a opporsi. A fine maggio il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello della Difesa Guido Crosetto avevano risposto dicendo che le armi italiane si sarebbero potute usare solo in territorio ucraino per via dell’articolo 11 della Costituzione, quello che dice «l’Italia ripudia la guerra». Il discorso sulle armi a lungo raggio poi è ancora diverso: sono in grado di colpire obiettivi a centinaia di chilometri di distanza, e su quelle c’è anche il veto degli Stati Uniti, almeno per ora.

Zelensky leader unico, praticamente solo

Zelensky scherza ma non troppo ì: «So che gli alleati sono preoccupati che l’Ucraina le possa usare per colpire il Cremlino [sede del governo russo, ndr]. E un peccato che non si possa fare». Poi abbassa i toni dovendo dare anche qualche spiegazione per l’ennesimo repulisti ministeriale che li vede ormai solo protagonista della scena politica ucraina. Zelensky ha anche sostenuto di non avere nessun «problema» con il governo italiano, nonostante la sua posizione sull’offensiva in Russia

Sorgente: Zelensky a Cernobbio: “Ho un piano per la fine della guerra”

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