Il ferragosto, dove inspiegabilmente l’Italia si ferma rapita dalla frenesia delle vacanze (sempre più misere per milioni di italiani impoveriti) ha fatto passare quasi inosservato l’acquisto di 6 droni americani MQ-9 Reaper e delle relative attrezzature per una spesa complessiva di 738 milioni di euro. I droni servirebbero a ricostituire la flotta di velivoli senza pilota dell’Aeronautica militare.I rari media che hanno rivelato l’affare (tra cui FanPage) hanno messo in “leggero” imbarazzo il Ministero della Difesa che ufficiosamente ha riferito che la trattativa per l’acquisto di questi droni è ancora in una fase negoziale. Per deresponsabilizzare l’attuale governo le fonti del ministero della Difesa hanno spiegato a Fanpage che la trattativa per l’acquisto di questi droni è iniziata 12 anni fa, quindi presumibilmente per iniziativa dell’allora ministro della Difesa Giampaolo di Paola, un militare di carriera che ha ricoperto l’incarico sotto il governo tecnico di Mario Monti. Di Paola fu scelto per le sue competenze nel settore della difesa e della sicurezza internazionale, date le sue esperienze militari e la sua carriera nella NATO. Il messaggio è semplice da intuire: l’attuale ministro della Difesa non ha fatto altro che prendere in mano una pratica già aperta da un suo predecessore. Tuttavia potrebbe non dare seguito a questa pratica a meno ché non siano stati sottoscritti vincoli contrattuali ignoti all’opinione pubblica.Le fonti della Difesa informano FanPage che sono stati stanziati al momento solo 23 milioni di euro come risulta nel documento di programmazione del Ministero, presentato nell’ottobre 2023 dall’ex rappresentante dell’industria bellica italiana Guido Crosetto attuale Ministro della Difesa. I 23 milioni sarebbero una sorta di “impegno” da parte dell’Italia, un modo per dimostrare l’interesse da parte del nostro Paese e l’intenzione di acquistare i nuovi velivoli.Eppure il Dipartimento di Stato americano, tramite un comunicato ufficiale, ha fatto sapere di aver approvato la vendita dei sei droni MQ-9 Reaper e delle relative attrezzature all’Italia mentre Washington ha reso noto dell’avvenuta vendita dei droni all’Italia, specificando che si tratta di un acquisto richiesto dal governo di Roma. Queste affermazioni ufficiali parlano di trattativa conclusa e contratto firmato. É lecito presumere che i 23 milioni di euro di cui le fonti della Difesa accennano siano da considerarsi un acconto?Non sono mancati i media fedeli al padrone che hanno iniziato a decantare le meraviglie dei droni MQ-9 Reaper presentandoli come l’ultima evoluzione del celebre drone Predator, protagonista delle missioni contro vari capi jihadisti e diventato il simbolo più contestato della guerra contro il terrorismo iniziata l’11 settembre 2001. Una classica operazione di cover-up mediatico tesa a giustificare l’assurda e inutile spesa del governo Meloni tanto é vero che l’Italia tra il 2008 e il 2014 ha acquistato fin troppi droni Predator ritenuti all’ora il top della tecnologia militare occidentale e indispesabili per la Difesa aerea dell’Italia.Cerchiamo di capirci qualcosa tramite domande mirate, visto che in Italia politici e media sono abilissimi a creare una babele di informazioni contraddittorie che rischiano di creare un caos informativo che non rende compensibili gli “affari”, quelli grossi.La prima domanda riguarda il rispetto delle leggi in vigore. Sono fondate le accuse del capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Affari costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti che il governo Meloni abbia agito con il “favore delle tenebre” chiudendo un contratto di 738 milioni di euro senza chiedere l’autorizzazione del Parlamento?La risposta è pressoché impossibile da fornire in assenza di chiarezza da parte del Ministero della Difesa e del governo sulla reale situazione di questo mega acquisto di droni. Tale acquisto è in fase negoziale o è stato già firmato un contratto vincolante?Purtroppo le affermazioni da sole non bastano per dissipare i dubbi. Crosetto e Meloni devono rendere pubblica tutta la documentazione relativa alla procedura d’acquisto di 6 MQ-9 Reaper e delle relative attrezzature. Solo così i contribuenti italiani potranno sapere la verità e giudicare con certezza se nell’ipotetico caso che l’acquisto sia realmente avvenuto, tale operazione abbia ignorato varie obbligazioni di legge, tra esse l’autorizzazione parlamentare.
Scopri di più da NUOVA RESISTENZA antifa'
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.