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da Comiso “si vis pacem ama flores” – contro i nuovi euromissili domenica 8 set 2024 ⋅ 17:45 – 19:00 (Ora dell’Europa centrale – Roma)

Conversazione on line di Antonio Ruello (Associazione Pagoda per la Pace – Comiso) – Daniele Barbi (Comitato antinucleare di Trier) e Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti) a integrazione della tre giorni di discussione in presenza, presso la Fondazione Bufalino – 29/30/31 agosto – per andare “in direzione inversa alla guerra”

Comiso dovrebbe essere associata a una delle più importanti vittorie storiche della nonviolenza, in Italia e in Europa. La vicenda degli euromissili, drammatico episodio della Guerra Fredda, si concluse con il Trattato INF (forze nucleari intermedie) del 1987 ed il Magliocco di Comiso, che diventò base militare ed ospitò i 112 Cruise destinati all’Italia, è oggi pienamente smilitarizzato ed è diventato un aeroporto civile. Sulla collina Canicarao si erge la Pagoda della pace, costruita 26 anni fa, in cui risiede il monaco buddhista Morishita, originario di Nagasaki.

Nella conversazione mettiamo in evidenza che la resistenza al riarmo nucleare fu un fatto europeo e non locale, manifestatosi soprattutto nella quarta fase della lotta, il Cruisewatching internazionale. (Le prime tre fasi: i grandi cortei di massa, i blocchi contro i lavori di costruzione, l’acquisto delle terre pacifiste). Si puntava, come movimento, al disarmo generale, sia ad Ovest che ad Est. Ma si comprendeva e perseguiva il metodo dei passi di disarmo unilaterale, che fu esplicitamente fatto proprio dalla politica di Gorbaciov. Ed ebbe un ruolo anche “il lato luminoso della potenza”, interpretato dal presidente USA Ronald Reagan, consapevole, alla fine, della necessità di contrastare il rischio atomico (il caso Petrov ed altri episodi lo avevano giustamente spaventato).

A Comiso, nell’ambito di una strategia nonviolenta, furono messe la pratica le tecniche della disobbedienza civile e dell’azione diretta nonviolenta, in verità molto più sviluppate nei campi permanenti di Greenham Common (UK, autogestito da ecofemministe), Florennes (Belgio), Woensdrecht (Olanda), Mutlangen (Germania). L’impatto diretto contro le strutture del militarismo favorì la crescita di una competenza sociale dal basso, per molti aspetti superiore a quella tecnica o accademica. La guerra nucleare limitata al teatro europeo le attiviste e gli attivisti la toccavano con mano nella sua organizzazione e preparazione! E la contrastavano sdraiandosi sulla strada, a prezzo di botte e carcere! Ma è decisivo avere alle spalle la nonviolenza come valore, oltre che come strategia e tattiche. In questo riconosciamo il contributo dell’Ordine buddhista di Morishita anche dentro le nostre manifestazioni. Avere il conforto della speranza è decisivo ed essa poggia la sua base nel sentire l’energia vitale dell’universo che pulsa dentro di noi. Il ritmo del tamburo, accompagnato dal manta “namu myo ho renge kyo”, richiama il ritmo della vita, l’aderenza al sentimento di rispettare ed espandere la vita universale. Il 2 ottobre vi sarà a Palermo una riunione collegata alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza; ed il 3 ottobre l’appello è per sostenere la mobilitazione del movimento per la pace tedesco, convocato a Berlino. Il centro di coordinamento dei nuovi euromissili a testata convenzionale, che si è deciso di installare in Germania nel 2026, sarà Wiesbaden: ma i punti di disseminazione, funzionali alla guerra di teatro (il first strike contro le basi atomiche dell’avversario oggi può essere scatenato con esplosivi convenzionali), dovranno di necessità restare segreti.


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