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Cda RAI in cambio di astensione sulle missioni internazionali? La sinistra “poltronara” è affidabile dal punto di vista pacifista? :: disarmistiobiettori

Diken sharo

Set 28, 2024 #rai, #voto

La “sinistra poltronara”, cui dovremmo appoggiarci per l’opposizione alle guerre, è affidabile dal punto di vista pacifista?Intanto è stata accusata di aver barattato l’astensione sulle missioni internazionali con le nomine nel CDA RAI.Un fatto sicuro è che questa astensione sulle missioni c’è stata.Cominciamo con la notizia che c’è stato il via libera dalle commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera al rifinanziamento delle missioni internazionali per il 2024.Ecco quanto si legge in un dispaccio dell’agenzia RADIOCOR del 24 settembre 2024:”Il rifinanziamento delle missioni, ha ricevuto l’ok oltre che della maggioranza, anche del Pd e di Azione (astenuti Avs e M5S)”.Stiamo parlando di 46 tra missioni ed interventi di cooperazione dell’Italia.Troviamo tutto nel bollettino ufficiale della Camera al seguente link:https://documenti.camera.it/leg19/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2024/09/24/leg.19.bol0371.data20240924.com0304.pdfLa legge implicata è la 145 del 2016, articolo 4, comma 1. : permette di ripartisce i fondi come ora indicato nella deliberazione del Consiglio dei ministri 26 febbraio 2024.Nicola Fratojanni (AVS) comunica l’astensione “dal momento che il provvedimento in esame non consente di esprimere una valutazione sulle singole missioni”.Ma ribadisce il sostegno del suo gruppo a UNIFIL in Libano.Marco Pellegrini (M5S) concorda con questa posizione.Leggiamo nel decreto del consiglio dei Ministri:”Le risorse del Fondo per le missioni internazionali (…) sono ripartite, ai sensi dell’articolo 34, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, per euro 1.490.160.236 per l’anno 2024, e per euro 289.350.000 per il 2025. (…)Quanto agli oneri per le iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario, agli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza, alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza e agli interventi operativi di emergenza e di sicurezza, le risorse passano da 358,6 milioni, previsti nella scorsa annualità, a circa 361,6 milioni nel 2024″.Il “baratto” è stato imputato dalle forze “concorrenti” di M5S e AVS e si riferisce alla vicende che stanno portando al nuovo CDA della RAI.Le notizie essenziali le riprendiamo dallo stesso sito della RAI.https://www.rainews.it/articoli/2024/09/rai-il-voto-al-parlamento-per-lelezione-di-quattro-componenti-del-cda-c81bdb60-b038-4e58-9984-2201736e0f7f.html”L’Aula della Camera ha proclamato l’elezione di Federica Frangi e di Roberto Natale (AVS- ndr), mentre il Senato ha eletto quali componenti Antonio Marano e Alessandro Di Majo (M5S-ndr). Mentre il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha proposto alla presidenza del Consiglio dei ministri per il CdA la nomina di Simona Agnes e Giampaolo Rossi”. (…) Le Camere eleggono quattro membri del Consiglio di amministrazione che resteranno in carica, secondo le regole attuali, per 3 anni. Poi, la partita si sposterà in commissione di Vigilanza – la presidente è Barbara Floridia (M5S ndr) – dove serviranno le preferenze di due terzi dei componenti per scegliere il presidente. (…) I membri del consiglio in totale sono 7. Due sono eletti dalla Camera dei Deputati, 2 dal Senato della Repubblica, 2 sono designati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’Economia e 1 dall’assemblea dei dipendenti Rai”.Le polemiche sul voto non mancano e “Il Manifesto” di oggi, 27 settembre 2024, nel titolo parla di “PD FURIOSO”. L’articolo, a pagina 2, è a firma di Andrea Carugati. Quella che sarebbe saltata, con il “tradimento” del voto per il CDA di M5S e AVS, è la campagna di opinione contro “TELEMELONI”.”Ad agosto le opposizioni unite avevano provato a mettere in difficoltà le destre: niente nomina del CDA RAI senza una riforma del servizio pubblico che recepisca le indicazioni del Media freedom Act europeo. (…) (Ma la barricata non ha tenuto – ndr). Il dramma è tutto a sinistra. Per il PD non c’è solo la solita inaffidabilità di Conte (sui temi RAI più frequente del solito) ma anche lo strappo con i cugini di AVS. (..) Conte replica: il CDA deve essere presidiato dalle forze di opposizione… non è una poltrona ma una posizione di controllo. Chi fa l’Aventino lo deve fare per le direzioni e le testate (…). Tra le opposizioni il clima di sospetto regna sovrano. I dem aspettano il voto su Agnes per vedere se Conte si è venduto davvero. Ma la cartina al tornasole saranno le nomine nei TG: se dopo decenni il TG3 dovesse passare dal PD al M5S (è già pronto il nome dell’ex direttore del TG1 Giuseppe Carboni) allora sarà la prova che Conte si è messo d’accordo con le destre, ragionano fonti parlamentari dem”.Nella stessa pagina del quotidiano, Giuliano Santoro parla di un asse AVS-M5S nato con l’approdo dei pentastellati nella THE LEFT europea.”Il dato ineludibile è che l’intesa tra rossoverdi e 5 Stelle si è prodotta ormai da qualche mese al parlamento europeo, dove AVS (e anche Rifondazione,

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