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16 April 2024
0 5 minuti 11 mesi

In azione contro i droni russi le batterie Skynex frutto di un’operazione top secret. Sono cannoni con tecnologia svizzera, pagati 194 milioni dalla Germania e prodotti da una fabbrica italiana. Che ha bruciato i tempi per dare uno scudo contraereo all’Ucraina

(guarda il video cliccando il link in fondo all’articolo)

Sono l’arma segreta di Kiev, nel senso che è stata prodotta nella riservatezza più totale con un’intesa top secret tra più nazioni. Si tratta infatti di un sistema bellico di progettazione svizzera, costruito però completamente in Italia e pagato dal governo tedesco per dare uno scudo contraereo all’Ucraina. Un’operazione permessa dal governo Draghi che rappresenta una rivoluzione: per la prima volta non si tratta della cessione di un mezzo usato, più o meno moderno, prelevato dai reparti della Nato ma di un apparato hi-tech nuovo di zecca, concepito e realizzato per le necessità della resistenza ucraina. Il mattone iniziale per allestire una rete di difesa aerea totalmente innovativa a protezione del Paese invaso.

 

I primi Skynex sono stati consegnati a metà aprile e sono entrati in azione contro i raid russi delle scorse notti. Si tratta di cannoni a tiro rapido Oerlikon da 35 millimetri totalmente automatizzati, con un radar di ultima generazione in grado di affrontare aerei, elicotteri, missili cruise ma soprattutto droni: la centrale di puntamento permette di fare fuoco contro un intero sciame, passando rapidamente da un bersaglio all’altro fino a spazzare via nel giro di tre secondi formazioni composte da sei-otto velivoli telecomandati. 

 

E questo in maniera “economica” perché non vengono impiegati missili, ma solo normali proiettili. In pratica, è la risposta perfetta alle ondate degli Shaded iraniani scagliati contro le città ucraine. Il cannone ha un meccanismo simile ai revolver con un caricatore rotante che consente di sparare teoricamente mille colpi al minuto, a una distanza di 3000/3500 metri: ogni pallottola ha una carica esplosiva o perforante, che spezza i droni. Ciascuna arma è trasportata sul rimorchio di un camion: in genere quattro formano una batteria, garantendo la protezione di un’area comunque ampia. 

Questa fornitura è nata all’inizio dell’estate 2022. Il governo Scholz voleva aumentare il supporto all’Ucraina, anche per superare le critiche sulla scarsità degli aiuti militari tedeschi, ma non c’erano aziende in grado di produrre armi contraeree in tempi rapidi. Allora il gruppo Rheinmetall ha offerto una soluzione: costruire nell’impianto alle porte di Roma della sua controllata Rheinmetall Italia Spa un progetto svizzero, disegnato dalla storica fabbrica Oerlikon, che il governo di Berna non avrebbe permesso di esportare direttamente a Kiev. La costituzione elvetica infatti vieta le forniture a Paesi belligeranti. 

Da Roma il premier Draghi e l’allora ministro della Difesa Lorenzo Guerini hanno dato via libera e Berlino ha finanziato la commessa con 194 milioni di euro: 182 per i cannoni e i radar, 12 per i veicoli. Ma non è escluso che la produzione venga esteso con fondi dell’Unione Europea.

 

Il contratto prevedeva che le consegne iniziassero a gennaio 2024 ma Rheinmetall Italia ha bruciato le tappe e una batteria con quattro semoventi Skynex è arrivata nella capitale ucraina a Pasqua. Il primo ministro Denys Shmyhal ha visitato la fabbrica capitolina dell’azienda il 26 aprile, annunciando l’entrata in servizio: “Abbiamo bisogno di armi così efficaci, salveranno centinaia di vite e infrastrutture importanti per milioni di persone”. 

Finora Skynex è stato usato solo dal Qatar per proteggere gli stadi dei Mondiali di calcio contro il rischio di droni usati dai terroristi. Negli scorsi anni Thailandia ed Egitto hanno chiesto di acquistarlo ma le autorità elvetiche hanno negato il permesso all’esportazione. Nel caso della vendita all’Ucraina invece Berna non avrebbe potuto fare nulla perché l’Italia risultava titolare di una licenza per l’export, garantita dal governo Draghi. Le consegne poi sono state concretizzate dall’esecutivo Meloni con un ponte aereo per la Polonia: un sostegno finora segreto, che aiuta a comprendere i ringraziamenti del presidente Zelensky alla premier.

 

 

Sorgente: L’arma segreta di Kiev costruita a Roma – la Repubblica

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