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Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, il fenomeno climatico aumenterà le probabilità di battere i record di temperatura in tutto il mondo.

A cura di Valeria Aiello

La probabilità che El Niño si sviluppi nei prossimi mesi è in aumento, portando “molto probabilmente a un nuovo picco del riscaldamento globale e aumentando la probabilità di battere i record di temperatura”. Lo ha affermato Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite, secondo cui “il mondo dovrebbe prepararsi” al ritorno di questo fenomeno climatico che “spesso è associato a un aumento del caldo, della siccità o delle precipitazioni in diverse regioni”.

I modelli climatici indicano che c’è una probabilità del 60% che El Niño si sviluppi entro la fine di luglio e un’80% di possibilità che arrivi entro la fine di settembre, con impatti che in molte regioni del mondo sono opposti rispetto a quelli della sua controparte più fresca, La Niña, insolitamente ostinata negli ultimi tre anni, ma terminata lo scorso marzo, lasciando il Pacifico tropicale in uno stato attualmente neutrale (né El Niño – né La Niña).

In questa fase, non c’è però alcuna indicazione della forza e della durata di El Niño. “Abbiamo appena avuto gli otto anni più caldi mai registrati, anche se negli ultimi tre anni abbiamo avuto La Niña e questo ha agito da freno temporaneo all’aumento della temperatura globale – ha aggiunto il professor Taalas – . Lo sviluppo de El Niño potrebbe portare sollievo dalla siccità nel Corno d’Africa e da altri impatti legati a La Niña, ma potrebbe anche innescare eventi meteorologici e climatici più estremi. Ciò evidenzia la necessità dell’iniziativa di allerta precoce delle Nazioni Unite per mantenere le persone al sicuro”.
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Gli impatti di El Niño sul clima

Secondo i rapporti sullo stato del clima globale dell’OMM, il 2016 è l’anno più caldo mai registrato a causa del “doppio colpo” di un evento molto potente di El Niño instauratosi nel 2015 e del riscaldamento indotto dalle emissioni antropiche di gas serra. Generalmente, l’effetto di El Niño sulle temperature globali si manifesta infatti nell’anno successivo al suo sviluppo, per cui è probabile che instaurandosi nel 2023, il suo impatto sarà più evidente nel 2024. È però anche vero che non esistono due eventi di El Niño uguali e che i suoi effetti dipendono in gran parte dal periodo dell’anno.

Di solito gli eventi di El Niño – il cui sviluppo è tipicamente legato all’incremento delle temperature delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico tropicale centrale e orientale – sono associati a un aumento delle precipitazioni in alcune parti del Sud America meridionale, degli Stati Uniti meridionali, del Corno d’Africa e dell’Asia centrale durante l’estate boreale. Al contrario, possono causare gravi siccità in Australia, Indonesia e parti dell’Asia meridionale, portando a un minor numero di tempeste tropicali e uragani nel bacino atlantico. Nel caso dell’Atlantico, in particolare, El Niño aumenta il cosiddetto wind shear verticale – il cambiamento nella direzione e forza del vento dalla superficie all’alto nell’atmosfera – che ostacola la formazione degli uragani.

Riguardo invece le temperature medie globali, generalmente l’anno più caldo di ogni decennio si verifica in uno di El Niño, mentre il più “freddo” in uno di La Niña. Tuttavia, come conseguenza del riscaldamento globale, non si può più semplicemente affermare che “gli anni di El Niño sono più caldi degli anni di La Niña”, poiché i recenti anni di La Niña (gli ultimi tre) sono stati caratterizzati da medie globali molto più alte rispetto agli anni Novanta di El Niño e precedenti. Il 2022 è stato il sesto anno più caldo, il peggiore in Italia da quando sono iniziate le registrazioni nel 1880, ed è stato un anno di La Niña.

Ad ogni modo, l’instaurarsi di El Niño aumenterà le probabilità di una temperatura globale record. “Senza eccezioni – precisa l’ultimo aggiornamento dell’OMM – sono previste anomalie di temperatura positive su tutte le aree terrestri dell’emisfero settentrionale e meridionale”.

da: https://www.fanpage.it/

 

Sorgente: El Niño può portare a un nuovo picco del riscaldamento globale: l’avvertimento dell’ONU

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