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La premier ha incontrato a Palazzo Chigi Salvini, Piantedosi e il ministro della Difesa, Tajani in videocollegamento da Gerusalemme. Ipotesi sorveglianza marittima per l’individuazione dei barconi che trasportano migranti in acque extraterritoriali, con il coinvolgimento della Marina militare

Dopo l’ennesima tragedia del mare, mentre proseguono gli sbarchi e non si spengono le polemiche, il governo torna a occuparsi del dossier migranti. Questa mattina Giorgia Meloni ha convocato un vertice a Palazzo Chigi con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il titolare della Difesa Guido Crosetto e in videocollegamento i colleghi dei Trasporti Matteo Salvini e degli Esteri Antonio Tajani. Fonti dell’esecutivo fanno però sapere che al centro dell’incontro non c’è stato solo il dossier migranti, ma anche altri temi, a partire dal nodo sicurezza più in generale. Nel vertice si è inoltre parlato della possibilità di introdurre la sorveglianza marittima rafforzata.

 

 

La sorveglianza marittima

Tra gli scenari presi in considerazione da Meloni, c’è quello di un maggior coordinamento sulla sorveglianza marittima per l’individuazione dei barconi che trasportano migranti in acque extraterritoriali, con il coinvolgimento quindi della Marina militare, che ha gli strumenti tecnologici adeguati. Una misura che andava in questa direzione era stata prevista nelle prime bozze del decreto sul contrasto all’immigrazione irregolare, poi stralciata prima del varo del testo definitivo da parte del Consiglio dei ministri a Cutro.

L’allarme di Crosetto

Intanto, mentre non si placano le accuse contro il governo per la strage di Cutro, dove il 26 febbraio un barcone di migranti è affondato provocando 78 vittime accertate, il ministro Crosetto lancia l’allarme ipotizzando infiltrazioni dei mercenario russi della Wagner nei Paesi africani. “Mi sembra – sostiene l’esponente di FdI – che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi Africani”.

Per questo, prosegue, “Ue, Nato e Occidente, cosi come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte Sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso”. Inoltre, “dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette”. Da qui ne deriva, conclude Crosetto, che “l’alleanza atlantica –  si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i ‘rubinetti’ dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli”.

Tajani: “Con Nethanyahu affrontato tema flussi migratori”

Da Gerusalemme Tajani, che condivide con Crosetto la preoccupazione  sulle infiltrazioni della Wagner in Africa (“Molti immigrati arrivano da aree controllate dalla truppe di Wagner, non vorrei ci fosse anche un tentativo di spingere i migranti verso l’Italia), fa sapere ch tra i temi affrontato a Gerusalemme nell’incontro premier israeliano Benyamin Netanyahu ci sono “i rapporti bilaterali in campo energetico e tecnologico, il confronto sulla gestione dei flussi migratori e la difesa dell’Ucraina”.

 

Sorgente: Vertice di Meloni con i ministri sul dossier migranti. Crosetto: “Boom dei flussi provocato da infiltrati Wagner in Africa” – la Repubblica

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