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Cosa aspettarsi per i prossimi mesi

Ripristinare la stabilità dei prezzi: queste le parole usate da Christine Lagarde per giustificare il sesto aumento di 50 punti base sul costo dei depositi. Rispetto al primo rialzo della Bce a luglio 2022 si registra una crescita di +267 bps sull’Euribor a 1 mese e di +259 bps sull’Euribor a 3 mesi. Molto più contenuti gli incrementi del tasso di riferimento dei mutui fissi: rispetto a luglio 2022 l’IRS a 10 anni è salito di 100 bps, a 20 anni di 70 bps e a 30 anni di 62 bps. In questo momento il fisso è una scelta più sicura, soprattutto considerando che la forbice tra fisso e variabile è sempre più sottile: la differenza a febbraio è di 11 bps a favore del variabile sulla migliore offerta (2,88% vs 2,99%) e di soli 6 bps sull’offerta media (3,58% vs 3,52%).

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Come cambia la rata con il tasso variabile

MutuiOnline.it ha analizzato gli impatti sulle rate di un mutuo a tasso variabile in seguito a questo nuovo rialzo di 50 punti base sul costo del denaro. Rispetto a febbraio dello scorso anno la rata di un mutuo variabile, da 140 mila euro a 20 anni è aumentata, fino a questo momento, del 25,3% (da 625 euro a 783 euro), e per un mutuo da 250 mila euro a 30 anni è cresciuta del 43,7% (da 793 € a 1.139 €). Con l’ulteriore aumento la rata a 20 anni toccherà quota 819 euro e a 30 anni 1.212 euro, con un ulteriore aumento della rata rispettivamente del 4,6% e del 6,4% rispetto ad oggi.

Sorgente: Mutui, torna a impennarsi il tasso variabile dopo la Bce | WSI

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