Otto imbarcazioni della Guardia costiera, le navi Diciotti e Sirio della Marina militare, più un velivolo, impegnate in operazioni di soccorso tra Calabria e Sicilia. Mentre a Lampedusa si contano oltre 50 sbarchi in un giorno e l’hotspot dell’isola è al collasso. Nel day after del varo delle nuove norme per punire gli scafisti da parte del governo di Giorgia Meloni, l’emergenza migratoria non si placa. E interessa tutto il Mediterraneo centrale, come dimostrano i mille migranti salvati nella notte dalla Guardia costiera tunisina nella zona Sar di loro competenza. Invece la Guardia Costiera italiana, spiega il ministero della Difesa, è “in difficoltà” nell’area Sar italiana e “ha chiesto supporto alla Marina Militare”. Per questo “è stato disposto l’immediato intervento di nave Sirio, già presente nell’area per le proprie attività operative” che “sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta”. Non è l’unica imbarcazione della Marina in azione, perché la Diciotti ha recuperato 480 migranti in difficoltà mentre si spostava verso Lampedusa dove avrebbe dovuto trasferire centinaia di persone ospitate nel centro di accoglienza che conta oltre 2.600 presenze a fronte di una capienza di 400 posti letto.
L’allerta nel mare Jonio – E al largo delle coste della Calabria è emergenza con 3 motovedette della Guardia costiera impegnate per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo che per Mediterranea Saving Humans, coordinata da Luca Casarini, sono in “grave pericolo” dopo la situazione di distress rilanciata da Alarm phone. Nave Dattilo e altre due unità della Guardia costiera sono intervenute invece per altre due carrette del mare con circa 800 migranti che si trovano a 100 miglia a sud est di Roccella Ionica. I soccorsi sono coordinati dalla Centrale operativa della Guardia costiera di Roma in area di responsabilità Sar italiana. Le operazioni risultano “particolarmente complesse per il numero elevato di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva”, spiegano dalla Guardia costiera. È previsto anche l’impiego di un aereo Atr 42, di nave Corsi e di nave Visalli della Guardia costiera.
Lampedusa in emergenza – E mentre la ong di Casarini lancia l’allerta nel mare Jonio, non c’è tregua a Lampedusa, dove da giorni gli sbarchi si susseguono senza sosta: da giovedì mattina gli arrivi sono oltre 2.500 su 56 imbarcazioni e la situazione nell’hotspot di contrada Imbriacola è al collasso. Il record si è registrato nelle ultime ore: 36 sbarchi nella giornata di giovedì 9 marzo, con 1.638 migranti arrivati in 24 ore, già 15 gli sbarchi (con più di 600 persone) registrati a partire dalla mezzanotte e sino all’alba di oggi. Tutte le persone sono arrivate al molo Favaloro nel porto di Lampedusa.
Affondato barchino, salvi in 42 – Le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza sono impegnate in un vero tour de force visto ogni operazione può sempre trasformarsi in una tragedia. L’ultima si è sfiorata nella notte quando un barchino è affondato al largo dell’isola, ma per fortuna le 42 persone a bordo sono state salvate, dopo un primo intervento da parte dell’equipaggio di un peschereccio tunisino, dagli uomini della Guardia costiera. Non ci sarebbero dispersi, molti dei naufraghi presentavano forti segni di ipotermia: sono partiti da Sfax, in Tunisia, e sono originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria.
Gli arrivi nella notte – Nella notte due gruppi di 46 e 41 migranti sono riusciti a raggiungere direttamente l’isola e sono stati bloccati alla Guitgia e a Cala Madonna, due spiagge lampedusane. Le altre carrette del mare, invece, sono state intercettate in mare a una distanza compresa tra le 11 e le 30 miglia dalle coste dell’isola. Il gruppo più consistente, 103 persone, tra cui 9 donne, è stato bloccato dai militari delle Fiamme gialle quando era già dentro il porto.
Hotspot al collasso – Per tutti dopo i primi controlli sanitari è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, ormai al collasso. Nonostante i trasferimenti disposti giovedì dalla Prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale – l’ultimo in serata con 407 imbarcati sul traghetto che all’alba ha raggiunto Porto Empedocle – la situazione nella struttura resta insostenibile: al momento ci sono 2.626 migranti, per una capienza di circa 400 ospiti. In giornata la nave Diciotti avrebbe dovuto trasferire oltre 600 ma mentre approcciava all’isola ha salvato oltre 480 migranti e così, arrivata nell’isola delle Pelagie, a bordo sono salite solo 188 persone che erano nell’hotspot. E a Lampedusa nelle ultime ore sono arrivati altri 188 migranti con tre diverse imbarcazioni.