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Indagati non per il green pass o per aver limitato le libertà personali, ma per non averlo fatto prima. Le misure di contenimento nella bergamasca  sarebbero dovute essere messe in atto a partire già dal 26 febbraio, secondo la procura, sulla scorta dei dati di Stefano Merler dell’Istituto Kessler di Trento. Non una parola sulla perdita del lavoro senza green pass o sulla limitazione delle libertà personali.“NON sono indagati per aver bloccato completamente la medicina territoriale e aver dato direttive ai medici di base di NON visitare e di NON curare i loro assistiti, NON sono stati indagati per aver emanato protocolli di cura completamente sbagliati (tachipirina e vigile attesa) improntati alla morte e non al salvataggio delle vite, NON sono stati indagati per aver sconsigliato vivamente di eseguire le autopsie”, commenta Francesco Quibla. ”Vorrei davvero esultare, ma non ce la faccio perché, da come si scrive, sembrerebbe che abbiano avuto una manica troppo larga nella gestione della (presunta) emergenza, ovvero la mancata istituzione di una zona rossa come quella istituita nella zona di Codogno e il mancato aggiornamento del piano pandemico”.“Capito dove vogliono andare a parare, e qual è la strategia? Puntare sul reato di epidemia colposa per mancata istituzione della zona rossa di Bergamo, andando, così, implicitamente, a confermare l’intera narrazione, ovvero che fosse in atto un’epidemia, e che la colpa di Speranza, Conte e di tutti gli altri corifei fosse quella di non essere intervenuti prontamente con misure ancora più draconiane, come a dire che avrebbero dovuto essere più zelanti”, commenta l’Avv. Pier Luigi Fettolini. “Ne usciranno, per paradossale che possa sembrare, immacolati, anche se venissero condannati. Avrebbero dovuto essere rinviati per strage dolosa, simulazione di reato, per concorso di persone in omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, attentato alla Costituzione et similia.A conferma che è tutta una buffonata il fatto che “la linea guida con cui si è mossa la procura di Bergamo è stata la relazione tecnica del consulente, il microbiologo, Andrea Crisanti”.Le opinioni espresse in questo articolo sono degli autori.Leggi le ultime notizie su www.presskit.it

Sorgente: Indagati perché non hanno chiuso prima, non per green pass e limitazioni alla mobilità • PRESSKIT

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