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L’associazione diffonde un audio con le conversazioni con un cargo e le guardie costiere di Libia e Italia: «Non ci hanno detto chi interveniva». L’ufficiale: «Non eravamo tenuti a farlo. Abbiamo raccolto le informazioni e ringraziato»

Nelle immagini si vede la barca in balia delle onde. Si vedono i migranti che si sbracciano per chiedere aiuto. Li riprende l’aereo civile Seabird dopo che gli stessi migranti si erano messi in contatto con Alarm Phone, la rete di attivisti per i soccorsi in mare.

Sono 2 minuti e 50 di video. Lo diffonde Sea Watch via Twitter assieme alle registrazioni delle chiamate di emergenza fatte alla Guardia costiera di Roma e alla Libia, che in quel tratto di mare (siamo a 100 miglia dalle coste libiche) sarebbe tenuta a intervenire. È la ricostruzione oraria di un soccorso mancato per molte ore e finito tragicamente – domenica pomeriggio – con 17 sopravvissuti e 30 morti.

Sorgente: Il barcone di migranti affondato, Sea Watch: «Dato l’allarme ma l’Italia ha riagganciato». Replica: «No, eravamo già operativi»

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