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L’anarchico Alfredo Cospito, da 116 giorni in sciopero della fame, è stato trasferito all’ospedale, in una stanza per i detenuti in regime di 41bis, perché sta morendo un po’ tutti i giorni e un po’ tutte le notti. Nel frattempo continuano gli scontri fra gli anarchici e le forze dell’ordine e alcuni politici di questa maggioranza parlamentare buttano benzina sul fuoco: “Porterò in CdM la richiesta di intervenire duramente contro questi delinquenti, chiudendo covi e bloccando siti”. Dicono che Alfredo è stato messo al regime di tortura del carcere duro per non dargli la possibilità di dare ordini alla sua organizzazione (che in realtà non esiste perché gli anarchici non hanno capi, ma compagni che condividono idee e solidarietà). A questo punto penso che questi eventuali ordini li potrebbe continuare a dare solo con il suo corpo, senza dire una parola, proseguendo lo sciopero della fame. Ma allora questi presunti ordini continuerebbero anche dopo la sua morte (dall’aldilà), ancor di più. Mi chiedo: ma quindi non sarebbe meglio azzittirlo con una sospensione temporanea del 41 bis, salvandogli la vita? E lo Stato lo potrebbe intelligentemente fare con una motivazione molto semplice: “Cospito, in queste gravi condizioni di salute, non può attualmente trasmettere ordini”. In questo modo le Istituzioni non scenderebbero a patti con nessuno, salverebbero una vita e farebbero finire le tensioni sociali innescate.Qualche mente “acuta” potrebbe ribattere che se lo Stato sospendesse il 41 bis poi ci sarebbe il rischio che qualche altro lo potrebbe emulare: tranquilli… non ci sono mafiosi che hanno le palle di mettere a rischio la propria vita per le proprie idee (giuste o sbagliate che siano). E lo dimostra il fatto che nessuno di loro gli ha trasmesso nessuna solidarietà.

 

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