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Fico d'India, il cibo del futuro - Agronomia - AgroNotizie

Da settimane nella UE scarseggiano alcuni medicinali, dagli antibiotici tipo l’amoxicillina a sciroppi e compresse per il raffreddore, l’influenza ed altre infezioni respiratorie.
Secondo la Commissione Europea, le cause principali sono due: l’aumento della domanda per l’incremento delle infezioni respiratorie e l’insufficiente capacità produttiva.
Si converrà che l’aumento delle infezioni respiratorie durante l’inverno non sembra un dato particolarmente sorprendente.
E si fa fatica a pensare che l’insufficiente capacità produttiva derivi dalle manovre navali della Cina vicino a Taiwan.
Riguardo le capacità produttive sappiamo che, in effetti, si possono produrre decine di carri armati molto sofisticati in poche settimane.
Ma sappiamo pure che chi produce carri armati non necessariamente produce sciroppi per la tosse.
Sappendo che finanze, armi, petrolio, medicinali e droga sono gli affari che garantiscono i maggiori profitti, sembra obbligatorio dedurre che, se i carri armati volano mentre i farmaci tartarugano, la spiegazione sta nelle diverse priorità d’investimento.
Ben sapendo che i profitti di Big Pharma sono giganteschi forse – almeno in Italia – il problema è nel manico: poiché l’attuale ministro della difesa (Fratelli d’Italia), l’ex giudice Violante (PD) e l’ex ministro Minniti (PD), producono armi, bisogna che il prossimo segretario del PD si assuma l’impegno di sollecitare (rispettosamente) la nomina a ministro della Sanità di un produttore di farmaci.
Lo esigono il pluralismo, i farmacisti ed i raffreddati.
Dal governo politico è lecito attendersi di tutto, ma dalle “autorità scientifiche” un po’ meno.
Venerdì 27 gennaio, il direttore dell’Agenzia Europea del Farmaco, ha dichiarato:
“La scarsità è un problema di sanità pubblica costante” (se le parole hanno un senso, vuol dire che questi prodotti sono mancati sempre. Curiosamente, non s’è ne mai parlato)
“Nella UE è stato esacerbato da eventi o tendenze geopolitiche come la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inflazione” (ovvero da diverse priorità politiche)
“Ci si augura che la situazione migliori nei prossimi mesi” (osservazione condivisibile: normalmente, l’estate porta con sé una diminuzione delle malattie respiratorie)
“Si devono usare gli antibiotici con prudenza per mantenere la loro efficacia” (si sconsiglia usarli come se fossero caramelle)
“Questi problemi colpiscono anche paesi extra UE” (non parla del Congo, dove in pochi sanno cosa siano gli antibiotici, ma degli USA)
“E’ necessario che tutte le parti comunichino in modo obiettivo e responsabile per evitare qualsiasi preoccupazione pubblica ingiustificata” (quindi, se non trovate lo sciroppino, non protestate ingiustificatamente).
Dopo leggere questi trascendentali vademecum (bugiardini), mi sono ricordato che, secondo la mia mamma, il fico d’India è un ottimo farmaco naturale contro il raffreddore.
Il guaio è che d’inverno, ossia quando si verifica l’inatteso “aumento delle infezioni respiratorie”, non ci sono fichi d’India.
Ergo, dobbiamo smettere di buttarla in caciara: della scarsità di farmaci, che durerà al massimo fino alla prossima estate, la politica non ha alcuna responsabilità.
La colpa è dei fichi d’India.

Sorgente: Rodrigo Andrea Rivas | Facebook

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