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di Marta Serafini, inviata a Kiev, e Redazione Online

Le notizie sulla guerra di lunedì 9 gennaio, in diretta. L’attacco russo a Kramatorsk per «rappresaglia» dopo la distruzione della base a Makiivka. Scambio di 50 prigionieri per parte tra Russia e Ucraina

• La guerra in Ucraina è arrivata al 320esimo giorno
• Pesanti combattimenti nel Donetsk. Mosca dichiara di aver ucciso oltre 600 soldati ucraini a Kramatorsk , ma Kiev smentisce.
• I mercenari della Wagner insistono su Bakhmut: ecco perché.
• Scambio di 50 prigionieri per parte tra Mosca e Kiev.
• Berlino non esclude l’invio di carri Leopard all’Ucraina

Ore 10:10 – Bakhumt caduta? Kiev smentisce

(dalla nostra inviata a Kiev, Marta Serafini) Kiev smentisce le voci dei filorussi secondo cui Bakhmut sarebbe caduta. L’Ucraina sta rafforzando le sue forze nella regione orientale del Donbass e respingendo i continui attacchi a Bakhmut e ad altre città da parte del gruppo mercenario russo Wagner, hanno dichiarato le autorità ucraine a Reuters. Rinforzi sono stati inviati a Soledar, una piccola città vicino a Bakhmut dove la situazione è particolarmente difficile dato l’assalto delle forze della Wagner. Bakhmut è sotto assedio da maggio ed è una città per lo più distrutta, dove sono rimaste poche decine di civili.

Ore 09:23 – Kiev, attacco massiccio dei russi nella notte a Bakhmut

Secondo il comandante del battaglione Libertà della Guardia nazionale ucraina Yevgeny Oropai nel corso della notte ci sono stati diversi assalti della fanteria russa vicino alla città orientale di Bakhmut, nel Donetsk. Lo ha detto alle tv ucraine, citato da Unian. «I russi stanno cercando di attaccare in maniera massiccia», ha detto Oropai. Intanto il portavoce del Gruppo delle forze orientali dell’esercito di Kiev Sergiy Cherevaty, ha dichiarato che la situazione nell’area della città di Soledar, Donetsk, rimane tesa. Per stabilizzare la situazione, il comando ucraino ha inviato forze e mezzi aggiuntivi.

Ore 08:32 – Bakhmut al centro degli scontri. Mosca: «Liberata». Kiev: «Resiste»

Due versioni diverse, ancora una volta, sulla presa di Bakhmut, arrivano dai due fronti. Secondo il Quartier Generale della Difesa Territoriale dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, le forze russe hanno «liberato» l’insediamento di Bakhmut. «Bakhmut resiste, nonostante tutto- ha invece affermato il presidente ucraino Zelensky nel suo consueto messaggio notturno alla nazione- E anche se la maggior parte della città è stata distrutta dagli attacchi russi, i nostri soldati respingono i continui tentativi russi di avanzare».

Intorno alla città dell’Ucraina orientale feroci combattimenti sono in corso da cinque mesi, con i mercenari del gruppo Wagner, fondato dall’alleato del presidente russo Vladimir Putin, Evgeny Prigozhin che attaccano le difese ucraine per aprire una breccia nelle difese attorno a Bakhmut e al sobborgo di Soledar, epicentro della battaglia.

Ore 05:10 – Berlino: «Non escluso invio di carri Leopard a Kiev»

Nuovi aiuti militari all’Ucraina. Il vicecancelliere e ministro dell’Economia e della Protezione del clima tedesco Robert Habeck non esclude che la Germania decida in futuro di fornire carri armati Leopard all’Ucraina. Lo riporta l’agenzia russa Tass. «No, questo ovviamente non è escluso», ha detto Habeck al canale televisivo Ard quando gli è stato chiesto della possibilità di fornire tali mezzi a Kiev. «Stiamo studiando la situazione, stiamo allineando le nostre azioni con altri Paesi. Osserveremo come si svilupperà ulteriormente la discussione» su questo tema in Germania», ha affermato il ministro. Secondo lui, la dinamica della fornitura di armi a Kiev cambierà a seconda dello sviluppo del corso delle ostilità in Ucraina.

L’ambasciata russa a Berlino ha condannato la decisione delle autorità tedesche di inviare veicoli da combattimento di fanteria a Kiev e l’ha definita un altro passo verso l’escalation del conflitto in Ucraina. La missione diplomatica di Mosca ha aggiunto che le autorità tedesche hanno compiuto questo passo «in particolare sotto la forte pressione di Washington».

Ore 05:03 – Kiev smentisce la strage di soldati a Kramatorsk: «Sciocchezze»

Gli ucraini hanno liquidato come «una sciocchezza» la rivendicazione russa secondo cui un gran numero di soldati ucraini sarebbero stati uccisi, in segno di rappresaglia, a Kramatorsk. «Questa è una sciocchezza», ha detto alla Cnn Serhii Cherevatyi, un portavoce delle forze armate di Kiev nel settore orientale. L’emittente americana, che ha inviati sul posto, ha aggiunto che non ci sono indicazioni di un alto numero di vittime. E non sono state rilevate attività insolite dentro o intorno a Kramatorsk, neanche nei pressi dell’obitorio.

Ore 05:00 – Mosca: « A Kramatorsk uccisi 600 soldati ucraini»

Il governo di Mosca sostiene che le truppe russe hanno condotto un «attacco di rappresaglia» nella città di Kramatorsk, in Ucraina orientale, attaccando due caserme militari, per vendicare la morte degli 89 soldati russi uccisi nei giorni scorsi a Makiivka. Secondo la nota diffusa dal ministero della Difesa russo, nel suo consueto briefing, nell’attacco alle truppe di Kiev di stanza nei due edifici «sono rimasti uccisi più di 600 militari ucraini».

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Il funerale del comandante Oleh Yurchenko oggi a Kiev (LaPresse)

Ore 04:50 – La Wagner insiste su Bakhmut: Prigozhin vuole miniere e tunnel

IL PUNTO MILITARE – (di Andrea Marinelli e Giudo Olimpio) Evgeny Prigozhin vuole conquistare i tunnel di Bakhmut, una rete estesa usata per le miniere di sale e gesso ma dal valore militare. Il capo della Wagner lo ha dichiarato ai media per spiegare l’insistenza negli assalti alla località ucraina.

Da cinque mesi i mercenari della compagnia privata vanno all’attacco per aprire una breccia nelle difese attorno a Bakhmut e al sobborgo di Soledar, epicentro della battaglia. Miliziani — compresi ex detenuti liberati a patto che indossassero la divisa —, riservisti e regolari hanno investito le linee nemiche lasciando sul campo centinaia di elementi e provocando perdite altrettanto gravi tra i difensori. Spazzati via dal fuoco dell’artiglieria, dalle incursioni di piccoli droni che sganciano granate dentro le trincee, da un diluvio di bombe. Le case sono state trasformate in bunker, le macerie in protezioni supplementari. Un bastione duro da superare, lo stesso Prigozhin lo ha ammesso per giustificare l’avanzata lentissima.

Leggi qui il punto militare.

Ore 04:41 – Scambio di 50 prigionieri fra Mosca e Kiev

Si è verificato uno scambio di 50 prigionieri per parte fra Mosca e Kiev, per un totale di 100. Russia e Ucraina lo hanno comunicato così. Il ministero della Difesa russo ha detto: «Cinquanta militari russi che erano in pericolo di vita sono stati rimpatriati dal territorio controllato dal regime di Kiev». Mentre il capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak, ha invece fatto sapere che fra i rimpatriati «vi sono personale militare delle forze armate, delle forze per le operazioni speciali e delle forze navali, delle forze di difesa territoriale, della guardia nazionale e del servizio di frontiera». Il canale Telegram del Kiev Independent pubblica il video dei prigionieri ucraini rilasciati nello scambio (mentre cantano).

Ore 04:35 – Kiev, 3 civili uccisi e 8 feriti in 24 ore attacchi russi

Almeno tre civili sono morti e altri 9 sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore, malgrado la tregua offerta da Mosca, in attacchi russi nelle regioni ucraine di Donetsk, Kherson e Krakiv. Lo scrive l’ufficio della presidenza ucraina citata dal Kyiv Independent.

Sorgente: Mosca: «A Kramatorsk uccisi 600 soldati ucraini per rappresaglia». Kiev smentisce | Ucraina Russia, ultime notizie sulla guerra

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