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Con buona pace del ministro Guido Crosetto, la maggioranza degli italiani è nettamente contraria all’aumento della spesa militare, mentre più dei due terzi vorrebbero addirittura estendere la tassazione al 100% degli extra profitti anche all’industria bellica.
Numeri inequivocabili, che emergono dal sondaggio di Swg per Greenpeace condotto tra l’11 e il 16 gennaio scorso e che sarebbe bene tenere in considerazione a poche ore dall’annuncio del titolare alla Difesa di voler incrementare di 10 miliardi le risorse annue destinate al settore.
(…)
La gran parte del Paese, insomma, immagina un futuro senza armi, di pace e il più verde possibile. Ma è un dato che quasi nessuno ha scelto di commentare, ad eccezione del Movimento 5 stelle, che ha colto l’occasione per ribadire la direzione indicata con l’ultimo voto al dl Ucraina e il  “no” alla proroga dell’invio di armi a Kiev: «Appare chiaro l’intento di usare la retorica allarmistica degli arsenali vuoti per giustificare investimenti bellici straordinari e sproporzionati rispetto alle reali esigenze di difesa a solo vantaggio dei profitti dell’industria militare – hanno scritto in una nota i capigruppo grillini nelle due commissioni Difesa.

 


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