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di Lorenzo De Cicco

La proposta choc di FdI: “Troppi immigrati nudi per strada, serve il carcere”. Galera anche per i clienti delle prostitute e per chi si apparta in auto. La proposta di legge del vice-ministro Cirielli per ripristinare il reato contro il buon costume: stretta sugli atti osceni in luogo pubblico e il nudismo per “contrastare il degrado morale”. L’esponente meloniano: “La prostituzione? Basta imboscarsi”. Il governo ora frena: non è in agenda

Fratelli d’Italia vuole il carcere per i clienti delle prostitute (ma solo se si appartano in automobile, in appartamento no) e per chi va in giro nudo, soprattutto “gli immigrati”, sottolineano i meloniani. Il partito della premier tifa per il ritorno dei reati contro il “buon costume”. Resuscitando le pene detentive, al posto di una semplice ammenda, per chi compie “atti di nudismo” fuori dalle aree dov’è permesso, per esempio le spiagge, ma anche per i “signori clienti”, c’è scritto proprio così, che sfruttano “l’attività di prostituzione praticata sulla pubblica via” senza adottare “specifiche cautele, come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”. In barba a quanto dichiarato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che a inizio mandato prometteva “una forte depenalizzazione e quindi una riduzione dei reati” per sveltire la macchina ingolfata della giustizia, FdI punta a ripristinare un reato ormai depenalizzato da tempo, gli “atti osceni in luogo pubblico”. Obiettivo: tutelare “la moralità pubblica” e “reprimere tutte quelle condotte che possano contribuire al degrado della società”.

È quanto annotato in una proposta di legge già depositata alla Camera e firmato da Edmondo Cirielli, deputato di FdI, promosso da Giorgia Meloni vice-ministro degli Affari esteri della Cooperazione internazionale. Oggi per il vecchio articolo 527 del codice penale sono previste solo sanzioni amministrative. La pena detentiva scatta solo se gli atti osceni avvengono a ridosso di luoghi frequentati da minori: scuole, parchi giochi e simili. Secondo il testo di FdI, l’ammenda non basta: “La sanzione penale – si legge nella proposta di legge – è l’unica in grado di reprimere e ostacolare tali azioni e, nello stesso tempo, di preservare efficacemente la morale e la sicurezza pubblica”. Dunque si torni al carcere, con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, a seconda della gravità del fatto.

 

 

Nel testo, c’è anche un elenco degli “atti osceni” che meriterebbero “una repressione penale e non solo amministrativa”. Si va dal “toccamento lascivo delle parti intime del corpo anche qualora avvenga al di sopra degli abiti”, al nudismo, praticato in larga parte, secondo FdI, da “immigrati che non sono avvezzi ai costumi, alle consuetudini e alle norme etiche e giuridiche che regolano la convivenza civile nella nostra società”, fino ai “comportamenti sessuali posti in essere all’interno di un’autovettura in sosta lungo la pubblica via, a meno che l’autore del fatto non abbia adottato specifiche cautele, come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”. Ecco allora il passaggio che riguarda “l’attività di prostituzione praticata sulla pubblica via”. Ad oggi, “i ‘signori clienti’ saranno attinti da pesanti sanzioni amministrative, che tuttavia non avranno mai la stessa capacità general-preventiva della sanzione penale”, si legge nella proposta. Ecco perché, secondo la proposta di legge di FdI, “è urgente un intervento legislativo”, col fine di “contrastare in maniera più adeguata il degrado morale che affligge la nostra collettività”. A meno che il vetro non sia appannato.

Le reazioni

Dopo la pubblicazione della notizia su Repubblica, l’opposizione attacca. Per l’alleanza Verdi-Sinistra, la proposta di FdI è “di un moralismo pruriginoso e maschilista”. “A quando l’introduzione della polizia morale?”, si chiede il deputato di +Europa, Riccardo Magi. “La proposta è delirante”. Il vice-ministro Cirielli, interpellato dall’AdnKronos, sostiene che “la proposta di legge non c’entra niente con la prostituzione”. Anche se nel testo a sua firma depositato alla Camera c’è un intero paragrafo sul tema. Per l’esponente di FdI però c’è una soluzione per evitare di incorrere nel nuovo reato che chiede di istituire: basterebbe “imboscarsi – dichiara – un’altra cosa è mettersi su una strada, rendersi visibile in un luogo chiaramente esposto al pubblico”. Anche il governo ora schiaccia sul freno. Fonti di maggioranza hanno dichiarato all’Ansa che la proposta di legge “non è nell’agenda dell’esecutivo”.

Sorgente: FdI vuole il carcere per i clienti delle prostitute – la Repubblica

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