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I palestinesi si radunano nel villaggio di Beit Dajan nella città di Nablus, per organizzare una manifestazione contro la costruzione di insediamenti ebraici nella regione, in Cisgiordania [Nedal Eshtayah - Agenzia Anadolu]

I palestinesi si radunano nel villaggio di Beit Dajan nella città di Nablus, per organizzare una manifestazione contro la costruzione di insediamenti ebraici nella regione, in Cisgiordania [Nedal Eshtayah – Agenzia Anadolu]
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Tutti gli insediamenti israeliani violano l’articolo 49, paragrafo sei, della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949. Sono, quindi, considerati crimini di guerra, secondo l’articolo 84, paragrafo quattro del primo protocollo addizionale del 1977; un allegato alla Convenzione di Ginevra del 1949; e l’articolo 8 dello Statuto di Roma del 1998.

È quindi sia importante che necessario ritenere lo stato di occupazione israeliano responsabile di tutti i crimini di guerra che commette contro il popolo palestinese. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve, per dovere e urgenza, adottare misure per imporre il diritto internazionale e salvare la soluzione dei due Stati. Ciò è stato sottolineato dal sostegno internazionale all’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella risoluzione 67/19 del 29 novembre 2012. Israele, in quanto autorità occupante, deve essere costretto ad abbandonare le sue politiche di insediamento, espansione e aggressione contro il popolo palestinese e la sua terra.

Tutte le attività di insediamento – inclusa l’espansione – il sequestro di terra e l’annessione nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme, violano tutte le risoluzioni internazionali, così come il trasferimento di cittadini israeliani nel territorio occupato come parte della guerra demografica che Israele sta conducendo; anche i suoi coloni sono quindi tutti illegali. Ciò è particolarmente vero secondo l’Accordo dell’Aia del 1907 e le norme allegate, che sottolineano la necessità di proteggere gli interessi delle persone che vivono sotto occupazione, in questo caso i palestinesi.

I successivi governi israeliani dal 1967 non si sono accontentati di infrangere le leggi e le convenzioni internazionali riguardanti il ​​popolo palestinese e la sua terra. Hanno persino preso il controllo di terreni privati ​​in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, anch’essa protetta da risoluzioni internazionali, tra cui l’Accordo dell’Aia del 1907 e la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949. Entrambi hanno menzionato il divieto totale di espropri di terreni privati.

LEGGI: ​​Israele riceve 171 miliardi di dollari di investimenti europei per gli insediamenti illegali

Dobbiamo lavorare per ripristinare il significato della causa palestinese nell’arena internazionale e lanciare una chiara strategia per affrontare l’attività di colonizzazione e occupazione in corso da parte di Israele in Palestina secondo le leggi internazionali. Dobbiamo lavorare per riformulare il discorso palestinese, poiché attualmente richiede un tetto più alto di quello del passato. Deve portare un contesto completo per porre fine all’occupazione e smantellare, non congelare, gli insediamenti. Le risoluzioni internazionali confermano che gli insediamenti sono un grave ostacolo alla creazione di uno stato di Palestina indipendente e sovrano con le proprie risorse naturali.

Sorgente: All Israeli settlements violate international laws and conventions – Middle East Monitor

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