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I due mezzi coinvolti nell’incidente sul lavoro costato la vita a Maurizio Rocchi sono stati sequestrati

di Silvia Avigo

Drammatico infortunio all’alba di ieri a Bedizzole.Un operaio di 62 anni, Maurizio Rocchi, ha perso la vita mentre lavorava alla cava della Panni srl di via Gavardina, restando sepolto sotto un cumulo di ghiaia.Un grave incidente sul lavoro che ha lasciato sgomenta l’intera Bedizzole,e che ancora attende molte risposte.Alcune potranno arrivare dall’autopsia che il pm di turno, il sostituto procuratore Ettore Tisato, ha disposto e che il medico legale incaricato eseguirà nelle prossime ore.Secondo una prima ricostruzione, i rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della stazione di Bedizzole e dai tecnici dell’Asst del Garda, Rocchi si trovava dentro il cassone di un rimorchio quando è stato investito da una montagna di ghiaia che in quel momento il titolare dell’azienda stava caricando all’interno del mezzo di lavoro utilizzando una ruspa.Tutti i mezzi sono stati messi sotto sequestro e chi era in quel momento ai comandi della ruspa potrebbe, nelle prossime ore, essere iscritto nel registro degli indagati.Omicidio colposo l’ipotesi di reato su cui lavora chi indaga.Un atto dovuto, come sempre accade dopo infortuni mortali sul posto di lavoro, e necessario per permettere di nominare consulenti in vista degli eventuali accertamenti, come è ad esempio l’autopsia, che disporranno gli inquirenti.Diversi sono gli interrogativi che dovranno essere chiariti: innanzitutto il motivo per cui Rocchi, al momento della tragedia, si trovasse all’interno del cassone da riempire con la ghiaia.L’operaio, che aveva una esperienza pluriennale, potrebbe essere salito sul mezzo per pulirlo e per controllare che le pareti non avessero crepe dalle quali avrebbe potuto uscire il materiale.La pioggia e l’oscurità, l’incidente è avvenuto intorno alle sei, potrebbero avere tradito chi si trovava alla guida della ruspa utilizzata per riempire il rimorchio.Il titolare dell’azienda non si sarebbe infatti reso conto di nulla.Il rumore delle macchine e del materiale che precipitava nel cassone hanno probabilmente nascosto l’urlo di Rocchi.

 

Solo dopo avere completato la preparazione del carico è emersa la verità.I primi ad accorgersi della sparizione del 62enne sono stati i colleghi di lavoro.Prima hanno provato a contattarlo al cellulare, poi l’hanno cercato in bagno e nella casetta di lamiera che funge da ufficio.Hanno urlato il suo nome senza ottenere risposta e a quel punto a qualcuno è venuto l’atroce sospetto che potesse essere a bordo del rimorchio.Dipendenti e titolari hanno così svuotato il mezzo e la paura si è trasformata in drammatica realtà: Rocchi era nel cassone.La chiamata ai soccorsi è partita immediatamente, ma l’intervento dei medici è stato inutile.Il cuore del 62enne aveva già cessato di battere.Tre le ipotesi al vaglio di chi sta indagando e che potranno essere confermate o smentite dall’autopsia.Rocchi potrebbe essere stato travolto e tramortito dal primo scarico di ghiaia oppure l’operaio potrebbe essere stato colpito da un malore mentre si trovava a bordo del rimorchio senza accorgersi della ghiaia che gli stava precipitando addosso.Ma non si esclude neanche che l’uomo potesse essere già morto, proprio a causa di un malore, e quindi che la ghiaia lo abbia «solo» coperto.Maurizio Rocchi era vedovo da 15 anni.Lascia gli amati figli Desirè e Gianpietro e i gli adorati nipotini che accudiva amorevolmente nel tempo libero.Aspettando la tanto meritata pensione che a breve sarebbe arrivata, dopo tanti anni di duro lavoro.•.

 

Sorgente: Sepolto dalla ghiaia un operaio di 62 anni muore in una cava | Bresciaoggi

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