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Protezione temporanea nell’Unione a quasi 4,5 milioni di ucraini senza perdere benessere e sicurezza, mentre per gli altri profughi continuano i respingimenti lungo tutte le frontiere europee. E si torna a respingere al confine italo-sloveno, ‘La Lampedusa del Nord’ come la definisce il ministro Luca Ciriani, a tentare di giustificare una grave violazione dei diritti umani.

Migranti diversi. O pietà diverse. O diverso colore della pelle?

«Solidali con gli ucraini, ma sempre respingenti e discriminanti in violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali con tutti gli altri profughi. È la grande contraddizione di Italia ed Europa che hanno viaggiato su due binari in termini di accoglienza nell’anno più drammatico del secolo», denuncia Avvenire, il giornale dei vescovi italiani.

Italia-Slovenia e rotta balcanica

E sono trascorsi solo due anni da quando il Tribunale di Roma, gennaio 2021, dichiarò illegittime le riammissioni dall’Italia alla Slovenia perché fondato su un accordo siglato nel 1996 e mai ratificato dal Parlamento, violando leggi interne, europee e internazionali, oltre ad esporre le persone a «trattamenti inumani e degradanti lungo i Paesi dei Balcani e a torture in Croazia».

Le disparità nel diritto di asilo

‘Diritto d‘asilo’, il rapporto della Fondazione Migrantes sui rifugiati fotografa il 2022 in casa nostra. E ci dice che a giugno vivevano in Italia poco meno di 296 mila persone con protezione internazionale (profughi ucraini inclusi), circa cinque rifugiati ogni mille abitanti. Ben lontano dalle cifre dell’accoglienza di Francia (613 mila) e Germania (2.235.000) decisamente più alte, pur essendo l’Italia terra di primo approdo sul Mediterraneo.

Accoglienza senza perdere in benessere

Il rapporto sottolinea che «l’Europa ha saputo accogliere milioni di profughi senza perdere un decimale in benessere e sicurezza». L’Ue ha infatti registrato oltre 4.400.000 ucraini per la protezione temporanea fino all’inizio di ottobre (171 mila in Italia, dove ha operato salvando il governo da molti problemi la generosa ‘auto-accoglienza’ della comunità ucraina in collaborazione di tanti cittadini italiani).

Domande di asilo, più di metà respinte

Quanto alle altre domande di asilo, il primo semestre ’22 vede già 365 mila richiedenti, contro i 201 mila dello stesso periodo del ’21. Percorsi a rilento. Solo il 38% delle domande esaminate per la prima volta nel 2021 (202.200 su 523.200) e solo il 33% dei ricorsi presentati hanno avuto esito positivo. Italia lenta e severa: nel 2021 solo 51.931 le domande d’asilo giunte a ‘sentenza’, e di queste il 58% ha avuto esito negativo.

Europa che accoglie o respinge, a sua convenienza

Contemporaneamente –denuncia Migrantes-, gli Stati dell’Unione «hanno fatto di tutto per tener fuori dai propri confini, direttamente o per procura, decine di migliaia di migranti e rifugiati altrettanto bisognosi di protezione (se non ancora più fragili) di quelli ucraini».

Sterminio Mediterraneo

Verso la fine di ottobre 2022 la stima (minima) dei rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo è di poco inferiore alle 1.800 esseri umani. Ancora una volta a pagare il tributo più pesante sono coloro che tentano la traversata del Mediterraneo centrale, sulla rotta che porta verso l’Italia e Malta, dove si sono contati 1.295 morti e dispersi.

Riesplode infernale Rotta balcanica

Gli ultimi anni hanno visto in netta crescita anche gli attraversamenti delle frontiere esterne dell’Ue dai Balcani occidentali: dai 5.900 del 2018 ai 106.400 dei primi nove mesi di questo 2022. Col riorno delle forzature e illegalità vere e proprie denunciate all’inizio, fra Tieste e Lubiana.

Sorgente: Migrantes: Ue e Italia accoglienti solo con gli ucraini –

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