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di Salvo Fallica

A causare l’onda è stato un distacco sulla Sciara del Fuoco: al momento non sono stati segnalati danni, ma un distacco più importante potrebbe causare onde ancora più alte

Nuove forti esplosioni si sono verificate domenica 4 dicembre, sulla sommità dello Stromboli, e un nuovo trabocco lavico è fuoriuscito. Si è anche formata una densa ed imponente nube di fumo.

Accanto alla notevole attività esplosiva delle bocche dell’area nord si è verificata, nel pomeriggio di domenica, un’esplosione più intensa nell’area centro-meridionale. A seguire si sono verificati dei crolli di materiale lungo la parte alta parte della Sciara del Fuoco. E proprio questo crollo ha causato un maremoto che ha prodotto onde alte un metro e mezzo.

Un maremoto che ha fatto scattare l’allarme — nonostante poi la Protezione civile abbia escluso la presenza di danni a persone o cose.

Cosa è accaduto?

La ricostruzione viene fornita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, che in un comunicato ufficiale spiega come — in concomitanza dei « piccoli crolli di materiale lungo la parte alta parte della Sciara del Fuoco», si è formato «uno o più flussi piroclastici, probabilmente innescato dal crollo di una parte dell’orlo craterico del settore Nord».

«Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico, si attesta, attualmente, nel livello medio-alto con tendenza all’incremento», continua il comunicato.

Gli abitanti di Stromboli sono abituati allo stato di perenne attività del vulcano, ma il livello di preoccupazione è decisamente aumentato quando oggi è scattato l’allarme maremoto, caratterizzato dal suono delle sirene.

Stromboli è uno dei vulcani più monitorati del mondo, ma è altamente imprevedibile. Dalle ricerche di uno dei più autorevoli studiosi dei vulcani siciliani, lo scienziato Marco Viccaro (docente all’Università di Catania e presidente dell’Associazione Italiana di Vulcanologia), è emerso il meccanismo sui generis del funzionamento interno di Stromboli ed in particolar modo le modalità di innesco delle eruzioni. «Il meccanismo di funzionamento delle eruzioni parossistiche di Stromboli non è legato solo al classico schema eruttivo con il magma che parte dal basso, ma è dovuto anche a processi dall’alto al basso, spesso del tutto accidentali. Questi fenomeni possono essere dovuti ad esempio ad ostruzioni momentanee dei condotti superficiali oppure a repentine modifiche della geometria dei condotti stessi. La straordinarietà di questi fenomeni è anche la loro tempistica. Ovvero, la soglia critica per l’attivazione di eruzioni parossistiche si può raggiungere da decine di secondi a tre minuti».

Stromboli è dunque uno dei vulcani più originali ed imprevedibili del globo terrestre.

Riguardo il maremoto non si tratta di un fenomeno nuovo.

È ancora vivo nella memoria degli abitanti quello che avvenne nel dicembre del 2002 quando una frana di circa 16 milioni di metri cubi di materiale generò un maremoto che colpì le coste di Stromboli, raggiunse anche le altre isole Eolie e le coste della Sicilia e della Calabria.

Allo stato attuale la situazione appare sotto controllo: una trentina di persone sono state invitate a lasciare le loro case per una questione di prevenzione, cui secondo il ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, sarà data «una sistemazione temporanea».

La vera preoccupazione è legata all’eventualità di un crollo più ampio di un pezzo della Sciara del Fuoco. È questo il timore più grande degli abitanti dell’isola vulcanica ed anche delle altre isole dell’arcipelago eoliano.

Sorgente: Maremoto a Stromboli, un’onda anomala di un metro e mezzo fa scattare l’allarme sull’isola

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