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 22 DICEMBRE 2022

 

Giovedì all’alba, i soldati israeliani hanno ucciso un giovane palestinese e ferito trentasette persone, di cui tre in pericolo di vita, dopo che dozzine di jeep dell’esercito hanno invaso l’area orientale della città di Nablus, nella parte settentrionale della Cisgiordania occupata.

L’invasione ha portato a proteste prima che l’esercito sparasse una raffica di proiettili veri, proiettili d’acciaio rivestiti di gomma, bombe a gas e granate a concussione.

Fonti mediche hanno detto che i soldati hanno ucciso un giovane, Ahmad Atef Mustafa Daraghma, 23 anni, di Tubas, nel nord-est della Cisgiordania, dopo avergli sparato con due proiettili veri alla schiena e uno alla gamba.

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Ahmad era un atleta e un noto calciatore del Thaqafi Club di Tulkarem, nella parte settentrionale della Cisgiordania.

Hanno aggiunto che i soldati hanno anche sparato a sei palestinesi con proiettili veri, tra cui tre che hanno riportato ferite mortali e tre feriti da schegge, e due che sono stati colpiti da proiettili d’acciaio rivestiti di gomma nell’occhio e nel braccio, oltre a almeno 29 che hanno subito gli effetti dell’inalazione di gas lacrimogeno.

Ahmad Darghma

Fonti dei media a Nablus hanno riferito che dozzine di veicoli militari corazzati, tra cui un bulldozer, hanno invaso l’area orientale della città per accompagnare i colonizzatori israeliani illegali nella tomba di Giuseppe e hanno chiuso molte strade, provocando massicce proteste.

Inoltre, il gruppo di resistenza Lion’s Den ha affermato in una breve dichiarazione che i suoi combattenti hanno avuto uno scontro a fuoco con i soldati israeliani invasori e hanno lanciato pipe bomb contro i loro veicoli.

Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha denunciato l’uccisione di Daraghma e ha invitato la FIFA (Fédération Internationale de Football Association) a condannare Israele per l’uccisione di atleti palestinesi.

Shtayyeh ha anche invitato la comunità internazionale ei gruppi per i diritti umani a intervenire e aiutare a porre fine all’occupazione israeliana illegale e ai suoi continui crimini contro il popolo palestinese ea perseguire Israele per i suoi crimini di guerra.

Vale la pena ricordare che l’esercito invade frequentemente la zona orientale di Nablus per accompagnare i coloni nel sito storico della tomba di Giuseppe , una questione che porta a proteste, oltre alle continue invasioni di case e al rapimento di molti palestinesi.

Giuseppe, il patriarca, è venerato allo stesso modo da ebrei, musulmani, cristiani e samaritani; tuttavia, l’esercito israeliano consente agli ebrei di visitare come parte di pellegrinaggi organizzati, nonostante il sito si trovi nell’Area A, dove l’AP ha il pieno controllo e proibisce ai musulmani di adorare nel sito.

Gli ebrei ultraortodossi e nazionalisti cercano regolarmente di visitare il santuario senza approvazione, poiché molti ebrei credono che la tomba sia l’ultima dimora della figura biblica nell’Antico Testamento.

I palestinesi credono che la tomba di Giuseppe sia il monumento funerario dello sceicco Yousif Dweikat, una figura religiosa locale.

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