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Catania, i medici fanno scendere la maggioranza dei migranti a bordo. Sugli altri il braccio di ferro continua. Humanity ricorre contro l’ordine di lasciare il porto. Orban loda Meloni: “Sta difendendo i confini dell’Europa”. Richiesta al tribunale civile di Catania per consentire anche a chi è rimasto a bordo di presentare richiesta di asilo

Alessandra Ziniti

Roma – Alla fine, due su tre ce l’hanno fatta a mettere piede in Italia. E non era affatto scontato dopo 12 giorni di braccio di ferro tra governo e Ong. La fragilità dei migranti, riconosciuta dai medici della sanità marittima, ha avuto la meglio su decreti e strategia politica. Ma, per provare a superare la sconfitta dei numeri, il governo porta all’incasso l’inattesa apertura di credito di Papa Francesco: « La vita va salvata in mare. Questo governo ha fatto sbarcare bambini e donne. Ma l’Italia non può far nulla senza l’accordo a livello europeo». Matteo Salvini ringrazia «il Santo Padre per le parole di grande saggezza. L’Italia non può essere lasciata sola e non può accogliere tutti», ribadisce il leader della Lega mentre a Giorgia Meloni arriva anche il ringraziamento del premier turco Viktor Orban «per aver protetto i confini dell’Europa».

Preannunciato ricorso al Tar

Il comandante della Humanity 1, infatti, si è rifiutato di ottemperare al decreto firmato da Piantedosi che gli imponeva di riprendere il largo con i migranti lasciati a bordo e la Ong tedesca ha annunciato la presentazione, già oggi, davanti al Tar del Lazio di un ricorso contro il provvedimento giudicato illegittimo sia per il rifiuto nella concessione del porto sia per quello che si prefigura come un respingimento collettivo delle persone lasciate a bordo. Una strada che presumibilmente verrà condivisa anche dalle altre organizzazioni umanitarie. Al Tribunale civile di Catania la Ong chiede invece di attivare una procedura d’urgenza per consentire anche ai migranti rimasti a bordo di poter presentae richiesta di protezione internazionale.

 

(fotogramma)

 

Altre due navi in attesa

Oggi dovrebbe toccare alle altre due navi ancora in attesa: la tedesca Rise Above con 93 persone a bordo ( la maggior parte sono donne e bambini) e la Ocean Viking di Sos Mediterranée con 234 persone a bordo mentre nel Mediterraneo, da giorni sguarnito di qualsiasi assetto di soccorso, l’Sos lanciato ripetutamente da un barcone con 500 persone a bordo in zona Sar maltese cade nel vuoto in condizioni meteo ancora molto difficili.
Dietro le quinte, in Europa, continua il lavoro diplomatico: la Francia annuncia per domani una riunione per stabilire le modalità di accoglienza di parte dei migranti sbarcati in Italia. Ma si tratta del patto per la redistribuzione voluto da Luciana Lamorgese. E al governo Meloni non basta.

 

Sorgente: Scontro sugli sbarchi selettivi. La rivolta Ong: restiamo qui – la Repubblica

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