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Sarà prossima settimana. Spunta asse Terzo Polo-Pd-5s su salario

Carlo Calenda presenta in Senato la contromanovra del Terzo Polo: otto proposte su fisco, welfare e sviluppo che, a parità di coperture, “offrono risposte vere al Paese”.

La prima legge di bilancio del governo Meloni viene bocciata senza appello dal leader di Azione: “Una presa in giro, in primis per gli elettori del centrodestra”.

Poi, un po’ a sorpresa, la mano tesa alla premier: “Chiediamo un incontro urgente, lei è nuova” nel ruolo e “credo vada aiutata, non solo contestata. Noi siamo disponibili”. Ma la vera sorpresa, dopo aver fatto trapelare una certa insofferenza per parole che sembravano più una provocazione che un’offerta di confronto, viene in serata da Palazzo Chigi che fa sapere che l’incontro Meloni-Calenda si farà. Già la prossima settimana. Non è noto cosa abbia fatto cambiare idea alla premier o ai suoi consiglieri. Di certo c’è da registrare che nel corso della stessa conferenza stampa, con una doppia mossa, Calenda aveva aperto anche ad una convergenza tematica con Pd e M5s in Parlamento per portare a casa il salario minimo (inserito tra i punti della sua contromanovra e presente anche nel programma degli altri due partiti). “Me lo auguro”, risponde il capogruppo del M5s alla Camera Francesco Silvestri mentre il leader pentastellato, Giuseppe Conte, apre e rivendica: “Sul salario minimo io è dal primo giorno che ho presentato una proposta: quindi in Parlamento se si uniscono altre forze è un bene. Lo vedremo”. E i dem, plaudendo all’apertura, rilanciano sul coordinamento delle opposizioni: “Che ci sia almeno sui temi”. “La proposta del M5s è chiarissima”, di fronte a “chi vuole sostenere la battaglia del salario minimo io sono il più contento al mondo”, commenta Silvestri in Transatlantico. Il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, definisce il salario minimo “una vera urgenza del paese” e auspica che “a partire dai temi prevalga la ragionevolezza politica: per essere più efficaci le opposizioni devono collaborare e coordinarsi – insiste il dem -. Se non sulla politica, almeno sui temi concreti”. L’ex ministro del lavoro, Andrea Orlando, concorda: “Se si vuole lavorare insieme ci sono tutte le condizioni per farlo”. Se tutto ciò si tradurrà in una effettiva sinergia parlamentare è ancora da verificare. Ma – a parole – le intenzioni da parte delle tre principali forze politiche di minoranza sono agli atti. Sulle modalità di opposizione alla manovra, invece, le ricette restano molto diverse: il Pd ha annunciato, il 17 dicembre, la prima manifestazione nazionale contro la finanziaria; il Movimento 5 stelle sta valutando le sue iniziative senza sbilanciarsi su una possibile piazza comune; Azione e Iv preferiscono insistere sui temi in Parlamento.

Calenda lo dice in gergo romanesco: “Delle manifestazioni sulla finanziaria ‘non me ne può fregar di meno’. E’ una manovra talmente demenziale che è smontabile su ogni cosa con delle proposte. Dico al Pd sediamoci e discutiamo. Poi se vogliono andare in piazza il 17, andassero in piazza”. Tra le proposte del terzo polo c’è la “cancellazione del reddito di cittadinanza a favore di reddito di inclusione potenziato”, una “riforma sistemica del fisco” e il “family act”. “Avevano detto ‘aboliamo il Rdc’ e poi non sanno come farlo. Allora io chiedo a Meloni, se è così, che hai fatto all’opposizione?”, incalza il leader di Azione. Che pone alla maggioranza un interrogativo: “Dei 35 miliardi della manovra” gli ultimi “15 dove li trovano? La pressione fiscale aumenterà. L’unico governo in cui non è avvenuto è il governo Renzi”. Da Palazzo Chigi replica il sottosegretario all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari: “Se Calenda ha un’idea veramente geniale (sul reddito di cittadinanza o di inclusione, ndr), la metteremo nella legge di bilancio. Purtroppo finora non sono arrivate, altrimenti le avremmo saccheggiate, ma siamo fiduciosi”. La tagliente ironia non piace a Mariastella Gelmini che bacchetta: “Fazzolari rispetti il ruolo delle opposizioni. Azione e Iv hanno presentato proposte concrete su una legge di bilancio di cui, sia detto per inciso, non è ancora possibile disporre di un testo”.

Sorgente: Manovra: Calenda tende la mano, Meloni lo invita al confronto – Politica – ANSA

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