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Oggi le misure in consiglio dei ministri. Rebus coperture per arrivare a 32 miliardi. Dubbi sul taglio Iva a pane, latte e pasta. La Ragioneria ferma la tassa piatta di FdI. Salvini: “Fare di più su rottamazione delle cartelle”. Pensioni, accordo su quota 103

ROMA – «Ci servono soldi». È quando Giorgia Meloni ribadisce il concetto al telefono alla ministra del Lavoro Marina Calderone che il taglio al reddito di cittadinanza va oltre la promessa elettorale da mantenere. C’è un buco nelle coperture della legge di bilancio e al Consiglio dei ministri per il via libera mancano appena ventiquattro ore.

 

 

Servono soldi per allargare il segnale sul cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito. Il taglio dell’assegno da giugno ai 660 mila beneficiari occupabili vale 1,8 miliardi. La ministra si oppone: «Così queste persone non troveranno mai un lavoro». Molti, insiste, sono occupabili sulla carta, non per il mercato.

La premier chiede un’alternativa. Calderone la presenta: corsi di formazione obbligatori in linea con le esigenze dei Comuni, anche lavori socialmente utili. È una misura ponte, fino al 30 settembre, con la garanzia di continuare a ricevere l’assegno. La premier dice no.

La questione resta aperta. Matteo Salvini aggiunge un altro carico di fibrillazione. Fa sapere alla premier che non se ne parla di intervenire a ottobre, troppo tardi. A rischio c’è il senso della manovra, già poco identitaria perché fagocitata dalle spese obbligate contro il caro energia.

Ma è anche Meloni che vuole insistere. «Non c’è nessuno più di Fratelli d’Italia a volere una stretta sul Reddito», dice il sottosegretario con delega all’attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari. Solo che il contraccolpo del taglio lineare va tenuto in conto.

Quello del Reddito non è l’unico nervo scoperto dentro al governo. A sera Salvini compare su Tik Tok per dire che sulla rottamazione delle cartelle si può fare di più. Sull’azzeramento dell’Iva per un anno su pane, pasta e latte, non c’è ancora una decisione.

Non c’è dentro le carte che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sta preparando per il Cdm, ma fonti di governo spiegano che «non è escluso che possa finire dentro il testo». Forza Italia insiste: «Per noi è fondamentale». Per Maurizio Lupi (Noi Moderati) è tra i punti irrinunciabili.

La fila degli scontenti è lunga. Gli azzurri aspettano una risposta dal Mef sulla proposta che dà sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori under 35. La risposta arriva, ma non è quella attesa: il taglio di tre punti andrà tutto ai lavoratori.

La manovra da 30-32 miliardi deve sacrificare alcune misure: via la flat tax sul reddito incrementale. Bocciata dalla Ragioneria generale dello Stato perché costa troppo.

 

 

Bollette

Le imprese riceveranno la maggior parte dei 21 miliardi a disposizione. I crediti d’imposta saliranno dal 30% al 35% per i bar, i ristoranti e le altre piccole attività, per le grandi imprese si prova il passaggio dal 40% al 45%. Il resto serve a prorogare lo sconto sui carburanti, ristori per alcuni settori e il bonus sociale per le bollette.

Tasse sul lavoro

Confindustria, ma anche la Lega e Forza Italia, si aspettano una ripartizione del taglio del cuneo, ma l’ultimo schema parla di un beneficio solo per i lavoratori con redditi più bassi. In tutto 5 miliardi. Riduzione di due punti per i redditi fino a 35 mila euro, tre punti per quelli con redditi fino a 20 mila euro.

Flat tax

Circa 600 milioni per alzare la soglia della flat tax al 15%, da 65 mila a 85 mila euro. La versione incrementale potrebbe essere ripescata in Parlamento. Il governo punta ad avviare l’iter alla Camera il 25 novembre.

Reddito di cittadinanza

Allo studio lo stop all’assegno se si rifiuta la prima proposta di lavoro. Controlli più stringenti da parte delle Regioni e dei Comuni.

Pensioni

Soluzione ponte per un anno: 62 anni di età e 41 di contributi per andare in pensione prima rispetto alla Fornero. Prorogate l’Ape sociale e Opzione donna. Per coprire la spesa si taglierà l’adeguamento all’inflazione degli assegni più alti.

Iva

Da valutare il taglio dell’Iva per un anno su pane, latte e pasta, mentre entra la riduzione dell’aliquota, al 5%, per i pannolini e gli assorbenti.

Cartelle fiscali

Cestinate tutte le cartelle fino a mille euro, notificate entro il 2015. Sopra i 3 mila euro sconto al 5% per interessi e sanzioni, e pagamento a rate dell’imposta.

Sorgente: Flat tax bocciata, lite sul Reddito. Parte la manovra “senza soldi” – la Repubblica

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