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Insulti veementi per video e foto intimi che sono finiti sui social, inviati al fidanzatino, trovati nel cellulare di un indagato per il pestaggio di Lorenzo

di Giulio De Santis

Il dramma di Giulia, umiliata a 13 anni sui social per aver inviato foto e video intimi al fidanzatino, è adesso al centro di un’inchiesta della Procura dei minori per revenge porn. Gli insulti violenti hanno infatti spinto la giovane a tentare il suicidio. Però Giulia (nome di fantasia, come tutti quelli che seguiranno nell’articolo) ha avuto la forza di reagire all’incubo. Innanzitutto, uscendo dal calvario per abbracciare la vita. Poi, trovando la forza di raccontare ai genitori il suo dramma. Da quel momento le ingiurie, per la reazione che hanno provocato, sono all’esame degli inquirenti.

L’indagine si intreccia con il procedimento in cui sono indagati sei adolescenti – cinque maschi e una ragazza – per aver picchiato Lorenzo, un giovane disabile , a piazzale dei Partigiani. I sei, tutti appartenenti alla ex banda «18», non sono coinvolti (almeno per il momento) in questo filone. Nel telefono di uno di loro, Marco, è stato però ritrovato il video di Giulia. Proprio quello che ha spinto la ragazzina a cercare di togliersi la vita. Gli inquirenti infatti hanno confrontato le immagini della clip con la foto della carta d’identità della 13enne, allegata all’inchiesta in cui la giovane è vittima. Il raffronto non ha lasciato dubbi, gli investigatori hanno concluso che è la stessa ragazzina.

La comparazione è stata decisa perché Marco ha inviato a un suo amico, Giorgio, il filmino. Lo scambio risale al 29 marzo del 2021. Sono le 18,40 quando Marco e Giorgio iniziano a chattare. I due minorenni si sentono spesso, e la loro chat – osservano gli inquirenti – è ricolma di video e foto erotiche di ragazze «probabilmente minorenni». Marco invia uno di questi video e poi si premura di scrivere all’amico: «Non devi dire che ce l’hai». Giorgio lo rassicura. E Marco: «Divertiti». La conversazione prosegue. Marco domanda: «Ti ho mandato le foto intime di Giulia?» (facendo nome e cognome, ndr). Giorgio gli risponde di no. Marco, a quel punto, invia. I due ragazzi commentano «compiaciuti» il video, come osservano gli inquirenti. Una volta terminate le loro osservazioni Marco, in possesso di un archivio al riguardo, manda anche il video di un’altra ragazza: «Ora tocca a Sonia ahahaha», scrive. L’altro replica: «Manda, manda». Dopo uno scambio di risate, il dialogo si chiude con Marco che vuole essere ulteriormente rassicurato: «Non devono assolutamente girare».

Due mesi e mezzo dopo lo scambio, Marco raccoglierà le confidenze di Giulia. La giovane gli racconterà il suo dramma in una lunga conversazione, sempre in chat. È il 2 giugno del 2021. Marco un mese prima ha picchiato Lorenzo. All’episodio non fa alcun accenno. È Giulia ad aprirsi: «Ho mandato delle foto intime a dei miei ex… Le hanno fatte girare, ho ricevuto tanti insulti, anche da femmine. Ho provato ad ammazzarmi …». Marco ascolta la consola: «Le ho viste, non mi interessa, a tutti capita di sbaglia’». Chi ha iniziato la catena che ha fatto arrivare il video a Marco e ad altri, dando il via agli insulti contro Giulia, ora rischia di trovarsi sotto inchiesta per revenge porn.

Sorgente: Roma, tenta il suicidio a 13 anni: inchiesta sul revenge porn- Corriere.it

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