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di Laura RuggeriNel febbraio 2007, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Vladimir Putin  pronunciò un discorso molto incisivo che segnalava la ritrovata fiducia in se stessa della Russia e annunciava il desiderio e la disponibilità di Mosca a svolgere un ruolo di primo piano nelle relazioni internazionali. In quella sede il presidente russo criticò come pericolosi e futili i tentativi degli Stati Uniti di creare un ordine mondiale unipolare in un momento in cui stavano emergendo molti nuovi poli. Sottolineò anche con forza che l’espansione della NATO e il dispiegamento di sistemi missilistici nell’Europa orientale costituivano una minaccia per la sicurezza della Russia. Gli Stati Uniti ritennero il suo discorso un atto di sfida: le relazioni USA-Russia diventarono più fredde, più tese e Washington iniziò ad elaborare nuovi piani per contenere le legittime aspirazioni della Russia. L’attuazione di questi piani richiedeva una più stretta collaborazione tra la NATO e l’Unione Europea: spinta dagli USA, l’UE  decise di intensificare il suo coinvolgimento nello spazio post-sovietico.

Sorgente: Partenariato Orientale: la scommessa geopolitica dell’Ue che sta inabissando l’Europa – Crisi in Ucraina – L’Antidiplomatico

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