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Guido Crosetto, classe 1963, è il nuovo Ministro della Difesa del Governo guidato da Giorgia Meloni. L’ex Democrazia Cristiana, poi ex Forza Italia, poi ex Popolo della Libertà, ora in Fratelli d’Italia, è passato così direttamente dal ruolo di rappresentante dell’industria delle armi (presidente in carica dell’AIAD, la Confindustria del settore della Difesa), al ruolo di responsabile delle politiche dello Stato nel medesimo settore. Per provare a fugare ogni possibilità di conflitto d’interesse, Crosetto, appena nominato Ministro della Difesa, ha dichiarato: «Mi sono già dimesso da amministratore e liquiderò ogni mia società». Quindi, tutto a posto? In realtà non si direbbe. Il suo è invece un caso di studio da manuale di un problema che attanaglia la democrazia italiana, e quelle occidentali in generale, ovvero quello delle “porte girevoli”.Crosetto ricopre incarichi istituzionali dal 1990, come Sindaco di Marene, in Provincia di Cuneo, fino al 2004, e viene eletto per la prima volta come deputato del Parlamento nel 2001, con Forza Italia. Ex democristiano, è uno dei tre fondatori di Fratelli d’Italia, nel 2011, insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Guido Crosetto è stato deputato della Repubblica dal 2004 ad oggi, con una parentesi fuori dal Parlamento nella 17° legislatura, ovvero dal 2014 al 2018. In questo periodo, oltre a proseguire la sua carriera di manager ed imprenditore, viene nominato, proprio nel 2014, Presidente di AIAD (federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza), la quale è membro di Confindustria. Inoltre, nel 2020, Crosetto è stato nominato Presidente del Cda di Orizzonte sistemi navali, una società controllata da Fincantieri e Leonardo.Prima di arrivare al caso specifico che riguarda Guido Crosetto, ricapitoliamo brevemente cosa è il sistema delle porte girevoli, dall’inglese revolving doors, e facciamo un paio di esempi importanti e chiarificatori nostrani. Questo tipo di sistema vede il continuo movimento di personale tra ruoli di legislatori e regolatori, da un lato, e attività di lobbying e membri delle industrie interessate dalla legislazione e dalla regolamentazione, dall’altro. I ruoli vengono eseguiti in maniera continua nel tempo. Molti sono gli analisti politici, i sociologi e i filosofi che hanno criticato questo stretto legame, il quale viene in sostanza descritto come una relazione malsana tra settore pubblico, specie nel Governo e nel Parlamento, e il settore privato, determinando una probabile concessione di privilegi e favori reciproci a discapito dell’interesse pubblico e della Nazione. Una tale connessione fatta di interessi politici, economici e sociali porta alla così detta cattura normativa: la corruzione del processo democratico in favore di interessi commerciali, ideologici o politici di una minoranza del Paese come anche di soggetti esterni allo stesso oppure di una particolare area geografica come anche nel caso di una industria, o settore, specifica o un gruppo di pressione particolare. Così facendo, un interesse speciale o particolare rischia di divenire prioritario rispetto agli interessi generali dei cittadini, portando alla corruzione del processo democratico e ad una perdita netta per la collettività. Come nota, per quanto concerne il processo democratico e lo stato della democrazia, consigliamo anche l’approfondimento da noi pubblicato con il Monthly Report numero 14 di Settembre scorso, dal titolo “Affinità e divergenze tra capitalismo e potere democratico”.In Italia sono due gli esempi più significativi del sistema delle porte girevoli: Mario Monti e Mario Draghi. Il primo, è stato membro della Commissione europea tra il 1995 e il 1999 come commissario per il mercato interno e tra 1999 e il 2004 come commissario per la concorrenza. Nel 2002, quindi, quando ancora era commissario nella Commissione presieduta da Prodi, ha iniziato a far parte del consiglio di amministrazione dei consulenti internazionali della banca Goldman Sachs. Come certamente ricorderemo, nel 2011, Mario Monti viene prima nominato senatore a vita e poi Primo Ministro da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’altro esempio emblematico è rappresentato dall’ormai ex Primo Ministro, Mario Draghi. Nel 1991, Draghi è stato nominato Direttore Generale del Tesoro italiano, carica che ha ricoperto fino al 2001, anno in cui si dimette per andare a lavorare per Goldman Sachs. Nel 2006, viene nominato governatore della Banca d’Italia, rimanendovi fino al 2011; inoltre, è stato capo del Financial Stability Board (Consiglio per la stabilità finanziaria), dal 2009, anno della fondazione dell’organo di controllo internazionale, fino al 2011. Quando si dimette da questi ultimi due incarichi è perché passa alla guida della Banca Centrale europea. Da ultimo, Draghi è nominato Primo Ministro italiano fino all’elezione di Giorgia Meloni.Anche Guido Crosetto è certamente esempio del sistema delle porte girevoli del nostro Paese. Come leggiamo d

Sorgente: Guido Crosetto: dalla Confindustria delle armi alla Difesa – L’INDIPENDENTE

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