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Preghiere incise sui muri nella camera delle torture di Balakliya. Colloquio Putin-Guterres: «Pace ancora lontana». Blinken a Draghi: «Resistere a tentativi russi di dividerci»

Sono passati 204 giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina e l’orrore non si arresta. In una camera delle torture di Balakliya liberata è stato rinvenuto il “Padre Nostro” inciso su un muro. A rischio ora c’è la città ucraina di Kryvyj Rihm, che si trova nell’interno del Paese: il pericolo è che possa essere sommersa dall’acqua a causa di un bombardamento russo che ha danneggiato alcune infrastrutture idriche e ha provocato l’esondazione di un fiume, l’Inhulec. Nella zona di Kharkiv, invece, sono state ripristinate le principali linee elettriche, dopo un attacco russo di rappresaglia contro una struttura locale. Il vice primo ministro ucraino Olga Stefanishyna ha reso noto che funzionari russi hanno contattato negli ultimi giorni Kiev per negoziare, mentre la compagine ucraina ha riconquistato ormai più di 8.000 chilometri quadrati di terra. Ma secondo Guterres, che ha sentito ieri al telefono Putin, la pace sarebbe ancora lontana.

REPORTAGE – La nuova Bucha, viaggio nell’orrore a nord est
ANALISI – Così i russi fanno entrare i soldi in Europa
LETTERE E IDEE – Kiev e la rabbia di Putin

Aggiornamenti ora per ora

12.03 – Zelensky: cominciamo a rivedere i confini dell’integrità Ucraina
«Il percorso verso la restituzione di tutti i nostri territori sta diventando più chiaro. Vediamo i contorni del ripristino dell’integrità territoriale del nostro Stato. Sappiamo che è un percorso difficile, ma è possibile percorrerlo. E lo stiamo facendo». Lo dice il presidente ucraino Zelensky postando su Telegram foto di alcune città riconquistate dagli ucraini nelle scorse settimane.

11.50 – Mosca: gli Usa vogliono prolungare il conflitto
Gli Usa sono interessati a prolungare il più possibile il conflitto in Ucraina e vogliono essere coinvolti direttamente nelle ostilità. Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca citato dall’agenzia Tass.

11.40 – Kiev, truppe russe lasciano regione Zaporizhzhia
«Gli occupanti hanno effettuato una ridistribuzione interna delle truppe in tutto il territorio della regione di Zaporizhzhia, ritirato personale ed equipaggiamenti da molti villaggi e città più vicini alla linea di contatto». Lo ha detto Serhiy Lyshenko, deputato del consiglio regionale di Zaporizhia, all’emittente ucraina Espreso Tv. «A Dniprorudny sono rimaste solo le forze della polizia locale filo-russa, mentre tutto il personale militare e l’equipaggiamento sono stati trasferiti a Vasylivka. Il nemico sta creando in quella zona ulteriori linee di difesa, e si sta preparando per la nostra offensiva», ha detto Lyshenko, aggiungendo che, a suo parere, i russi hanno compreso chiaramente la forza della controffensiva ucraina, tanto che hanno già portato via le loro famiglie. «Inoltre, a Vasylivka e Dniprorudnoy, dove avevano trasportato apparecchiature per il funzionamento della loro struttura bancaria, le filiali delle banche russe sono ferme ed è stata interrotta l’emissione di denaro. Di conseguenza, gli occupanti si aspettano non solo un attacco da parte delle forze armate, ma anche dovranno ritirarsi e lasciare questi territori», ha spiegato ancora Lyshenko.

 

Il discorso durissimo di Zelensky contro la Russia dopo l’attacco alla sua città natale

 

10.59  – China Daily: «Relazioni Cina-Russia sempre salde»
Le relazioni tra Cina e Russia non sono in discussione, assicura il China Daily, che in vista dell’incontro a Samarcanda, in Uzbekistan, tra Xi e Putin dedica un lungo servizio al «dibattito sui rapporti sino-russi diventato, in patria e all’estero, particolarmente acceso per il perdurante conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi dell’energia nei Paesi europei». Per Cina e Russia «mantenere relazioni amichevoli è un’esigenza oggettiva e realistica» visto che «condividono un confine lungo 4.300 chilometri, un tempo presidiato da milioni di soldati» e che i buoni rapporti hanno «aiutato entrambe le parti a salvaguardare meglio i propri interessi senza doversi preoccupare molto di una minaccia reciproca alla sicurezza nazionale». Dal punto di vista economico, inoltre, «la Russia fornisce alla Cina stabilmente energia poco costosa e pulita, e la Cina è diventata il principale partner commerciale della Russia». Quanto alla guerra, afferma il giornale, «vi sono dietro particolari ragioni storiche. Quindi altri Paesi farebbero meglio ad aiutare a porre fine al conflitto invece di aggiungere benzina sul fuoco. Quello che possono e dovrebbero fare è persuadere entrambe le parti a cessare il fuoco e risolvere le loro divergenze attraverso negoziati». Pertanto, sottolinea l’articolo, «si si aspetterebbe che i Paesi, in particolare i Paesi dell’UE, prendano decisioni razionali nel tentativo di contribuire a porre fine al conflitto Russia-Ucraina e, per conseguenza, alleggerire notevolmente la crisi energetica europea e mantenere lo status dell’Ue come hub manifatturiero».

10.37 – Massicci bombardamenti sulle città nel Donetsk
Le truppe russe hanno distrutto un grattacielo a Bakhmut e bombardato massicciamente il centro di Avdiyivka. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, nel suo canale Telegram, come riporta Unian. In particolare, l’esercito russo ha colpito il distretto di Bakhmut. «Intorno a mezzanotte, i russi hanno distrutto un grattacielo a Bakhmut. Secondo le prime informazioni, quattro persone potrebbero essere sotto le macerie. Il pronto soccorso sta lavorando sul posto», ha detto Kyrylenko. Inoltre, i russi hanno preso di mira un ospedale a Toretsk. Nell’attacco sono stati danneggiati alcune aree dell’edificio ed una persona è rimasta ferita.

10.32 – A Samarcanda l’incontro Xi-Putin
Il presidente cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin sono arrivati nella città uzbeka di Samarcanda per prendere parte al summit della Sco, l’Organizzazione della cooperazione di Shanghai. A margine, nella giornata di oggi, è previsto un incontro tra i due leader, il primo dall’invasione russa dell’Ucraina. Quello di Xi in Uzbekistan è il primo viaggio all’estero del presidente cinese in oltre due anni e mezzo. Pechino e Mosca risultano sempre più isolate dall’Occidente, con la Cina che sostiene la Russia e addossa agli Stati Uniti e alla Nato la responsabilità della guerra in Ucraina.

10.29 – New York Times: «Zelensky a Izyum è un colpo per il morale dei russi»
Ucraina in risalto sulla prima pagina del New York Times, che analizza il significato politico e strategico della visita a sorpresa compiuta ieri da Zelensky a Izium, una delle città liberate dall’occupazione russa. La sua presenza indica che le truppe ucraine hanno un pieno controllo della regione, tanto da poter garantire la sicurezza del presidente anche a poche decine di chilometri dal confine con la Russia. Ciò da un lato pompa il morale degli ucraini, dall’altro deprime quello dei russi. I soldati di Mosca sono fuggiti dalla città con una «umiliante ritirata e la visita di Zelensky ribadisce quell’umiliazione», nota il giornale. Ma demoralizzare gli invasori non è l’unico modo in cui Kiev vuole capitalizzare politicamente i successi della sua controffensiva, osserva il Nyt, secondo cui Zelensky vuole usare le vittorie per ottenere dall’Occidente altre armi, in un momento in cui le consegne da parte dell’Umione Europea hanno rallentato.

10.21 – Vito (Forza Italia): «La Lega disdica il suo rapporto con la Russia. Dopo l’invasione dell’Ucraina non sono ammesse ambiguità»
«La Russia ha invaso l’Ucraina, minacciando la pace, la democrazia, e l’Occidente con i suoi valori: la Lega prima di andare al governo dovrebbe disdire il suo rapporto con Russia unita, il partito di Putin. Altrimenti è complice moralmente», dichaira a repubblica l’ex deputato di Forza Italia, Elio Vito, parlando di elezioni e finanziamenti esteri. Vito ad aprile aveva proposto una commissione d’inchiesta sui finanziamenti esteri ai partiti. «E poi la sollecitai al presidente della Camera Roberto Fico e al presidente della Commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia», ma la richiesta non fu accolta: «Mancò la volontà politica. Due mesi dopo mi sono dimesso da Forza Italia e da deputato, a luglio è finita la legislatura. Era un modo per sollevare il tema politicamente non solo con riferimento ai finanziamenti ai partiti, ma ad ogni altra forma di emolumento ai politici. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina non sono ammesse ambiguità. Certi rapporti vanno immediatamente interrotti». Secondo Vito, le rivelazioni dell’intelligence Usa sui finanziamenti a 24 Paesi sono «una cifra sottostimata: temo che non siano i soldi il vero problema. Dubito che verranno fuori le prove». Vito parla di minaccia ibrida, cioè «l’insieme tra ingerenza, hacker e propaganda». E «ora pare che ci siano anche i rubli».

10.15 – Berlino: «Vittoria possibile della democrazia in Ucraina»
Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck intravede la possibilità di una vittoria della democrazia in Ucraina e promette di inviare più armi mentre il Paese lotta per estendere le sue conquiste territoriali contro la Russia. Habeck ha incontrato il ministro del Commercio ucraino al G7 in Brandeburgo. La Germania continuerà a decidere quali armi consegnare discutendo con i partner della Nato, ha detto Habeck, aggiungendo che «nell’ambito di questo processo, so che arriveranno altre armi». Habeck riferisce di aver discusso con Yulia Svyrydenko, che ricopre anche la carica di primo vice-primo ministro ucraino, su come ottenere un sostegno finanziario per la ricostruzione dell’Ucraina. «È necessario molto denaro. Più di quanto il denaro pubblico possa portare da solo», sottolinea il ministro tedesco. «Abbiamo bisogno di uno strumento, un fondo, che crei un’opportunità forte e stabile per le aziende di investire». Questo fondo globale potrebbe riunire gli aiuti di investitori privati, banche e hedge fund. Secondo le stime di Kiev, l’Ucraina ha bisogno di 350 miliardi di dollari per la ricostruzione.

10.09 – Letta: «Armi e sanzioni finché continua l’aggressione»
«Finché continua l’aggressione russa» il Pd è favorevole all’invio di nuove armi a Kiev. Duchiara a Radio 1 il segretario dem, Enrico Letta: «Siamo dentro un sistema di alleanze che onoriamo. Con l’invasione russa siamo tornati al peggior Novecento e questo è intollerabile e insopportabile. Gli ucraini hanno deciso di non voler tornare indietro». Per Letta si deve anche continuare con le sanzioni nei confronti di Mosca e contemporaneamente «si devono mettere in campo tutte le misure per lenire le conseguenze economiche di questa guerra che ha voluto Putin sbagliando i suoi calcoli».

10.04 – Cremlino: «No a irragionevole riflesso delle sanzioni Ue»
La Russia non ha intenzione di «riflettere in modo irragionevole» le restrizioni sui visti imposte dall’Unione europea: lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

9.58 – Senatore McConnell chiede invio missili Atacms
Mitch McConnell, che guida la minoranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti, ha chiesto all’amministrazione Biden di fornire armi più letali all’Ucraina compresi i missili Atacms. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. «Gli ucraini hanno bisogno di più armi di quelle che gli stiamo dando. Devono iniziare a ottenerle più velocemente e hanno bisogno di nuove capacità come i missili Atacms a lungo raggio, grandi droni e carri armati», ha detto il senatore in un discorso al Congresso americano. Mosca ha affermato ieri che «se Kiev ottenesse» i missili a lungo raggio che ha richiesto agli Stati Uniti «significherebbe un diretto coinvolgimento statunitense in un confronto militare con la Russia», secondo le parole dell’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov. «Particolarmente preoccupante è il fatto che da molti mesi l’Ucraina sollecita la fornitura di Atacms, progettati per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 chilometri», ha aggiunto Antonov.

9.54 – Cremlino: «Nessuna speranza su un nuovo ambasciatore Usa in Russia»
Il Cremlino ha fatto sapere di non nutrire ‘«quasi nessuna speranza» in merito al nuovo ambasciatore americano che Washington intende nominare a Mosca. Lo riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti. Ieri i media americani hanno riportato l’intenzione del presidente Joe Biden di nominare Lynn Tracey come nuova ambasciatrice di Washington a Mosca al posto di John Sullivan.

9.46 – Intelligence britannica: «Forze di Kiev consolidano il controllo sulla regione di Kharkiv»
«Le forze ucraine continuano a consolidare il loro controllo sulle aree appena liberate della regione di Kharkiv, mentre le forze russe si sono in gran parte ritirate dall’area a ovest del fiume Oskil», scrive su Twitter l’intelligence britannica, precisando che nell’ultima settimana alcune unità militari di Mosca «si sono ritirate fuggendo in apparente panico». Durante la ritirata, aggiunge la Difesa di Londra, i russi hanno abbandonato «equipaggiamento di alto valore, evidenziando il fatto che la ritirata è avvenuta in modo disorganizzato».

 

Zelensky coinvolto in un incidente stradale, le immagini dei soccorsi sulla scena dello scontro con un’altra auto

 

9.41 – Conte: «No a nuovo invio armi, serve azione diplomatica»
Il Movimento 5stelle è contrario a un nuovo, eventuale invio di materiale bellico a Kiev. Lo dice a Radio24 il presidente Giuseppe Conte. «Gli ucraini in questo momento non ha bisogno di nuovi invii di armi da parte dell’Italia, sono massicciamente armati da Usa e Gran Bretagna. Ci deve essere un partner capace con i suoi sforzi diplomatici di trovare una soluzione al conflitto, questo può essere l’Italia. L’Ucraina – ribadisce – ha bisogno di grandi sforzi diplomatici per uscire dal conflitto».

9.35 – Guerini: «Sosterremo Kiev, no giravolte»
«Il parlamento ha votato e il governo agisce su quel preciso mandato: l’Italia fin da subito ha scelto di aiutare il popolo ucraino e continuerà a farlo, anche con l’invio di equipaggiamenti militari – dichiara a Domani Lorenzo Guerini-. Stiamo effettuando un’ulteriore ricognizione sulla base delle richieste ucraine e, una volta completata, procederemo secondo il mandato parlamentare e le procedure previste. La serietà di un paese non può essere esposta a chi dice, come sta succedendo, tutto e il contrario di tutto per ricercare qualche voto in più. E lo fa, e questo è l’aspetto che mi preoccupa maggiormente, su una vicenda così drammatica come la guerra all’Ucraina». E aggiunge il ministro della Difesa: «Il punto resta solo uno: la Russia ha invaso in modo sanguinario un altro paese e noi, con la comunità internazionale, stiamo aiutando l’aggredito. Ed è su questo che ho ispirato le decisioni che sono stato chiamato a prendere. Non certo su interessi di carattere elettorale».

9.31 – Si abbassa il livello dell’acqua dopo i missili sulla diga
Il livello dell’acqua nel fiume Ingulets a Kryvyi Rih, nell’oblast di Dnipropetrovsk, è già sceso di 40 centimetri e continua a scendere. Lo ha annunciato il capo militare regionale di Dnipropetrovsk Valentin Reznichenko. «Grazie ai primi soccorritori, ai servizi di emergenza e a tutti coloro che hanno lavorato durante la notte e continuano a lavorare ora. Ognuno di voi ha svolto un lavoro incredibile», ha aggiunto Reznichenko. Ieri pomeriggio otto missili da crociera russi hanno colpito la diga di Kryvyi Rih e parte della popolazione è stata evacuata dopo che il fiume Inhulets ha inondato le strade.

9.26 – Von der Leyen a Kiev per “avvicinare economie” 
«A Kiev, per la mia terza visita dall’inizio della guerra russa. Tanto è cambiato. L’Ucraina è ora un candidato all’Ue. Discuterò con Volodymyr Zelensky e Denys Shmyhal come continuare ad avvicinare le nostre economie e la nostra gente mentre l’Ucraina avanza verso l’adesione», scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, arrivata nella mattina nella capitale ucraina.

09.02 – Putin in Uzbekistan, attesa per il vertice con Xi
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Samarcanda, in Uzbekistan, per il vertice dei leader dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), in base a quanto riferito da Interfax. L’attesa è per l’incontro che il capo del Cremlino avrà con il presidente cinese Xi Jinping, arrivato al vertice ieri sera. Il faccia a faccia, non ancora confermato da Pechino, dovrebbe tenersi oggi configurandosi come il primo tra i due dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio.

08.02 – Kiev consolida il controllo di Kharkiv
L’Ucraina ha continuato a consolidare il controllo della regione orientale di Kharkiv appena liberata: alcune truppe russe sembrano essere fuggite di fronte all’avanzata delle truppe ucraine «in preda al panico», lasciando dietro di sé attrezzature militari chiave e di grande valore. Le forze russe si sono in gran parte ritirate dall’area a ovest del fiume Oskil. Lo afferma su Twitter l’intelligence del mInistero della Difesa britannico nell’aggiornamento sulla situazione in ucraina. Il report sottolinea che ‘alcune unità si sono ritirate relativamente in ordine e sotto controllo, mentre altre sono fuggite in preda al panico’. L’equipaggiamento di alto valore abbandonato dalle forze russe in ritirata comprendeva capacità essenziali per consentire la strategia di guerra russa incentrata sull’artiglieria. Tra questi, almeno un radar di controbatteria Zoopark e un veicolo di comando e controllo dell’artiglieria IV14.

07.18 – Missili colpiscono la diga della città di Zelensky: residenti evacuati
Parte dei residenti di Kryvyi Rih, la città di origine del presidente Volodymyr Zelensky, nell’Ucraina meridionale, è stata evacuata dopo che il fiume Inhulets ha inondato le strade a causa dell’attacco russo alla diga di ieri pomeriggio. Otto missili da crociera sono stati lanciati contro l’impianto. «La Russia ha commesso un altro atto terroristico. Hanno colpito una struttura idrotecnica molto grande, il tentativo è quello di lavare via una parte della nostra città. Stiamo monitorando la situazione, ma il livello dell’acqua è salito», ha detto il capo dell’amministrazione militare Oleksandr Vilkul, citato da Ukrinform.
«Il sistema idrico non aveva alcun valore militare e centinaia di migliaia di civili dipendono da esso ogni giorno», ha detto in un video messaggio notturno il presidente Zelensky. «La stazione di pompaggio dell’acqua è stata distrutta. Il fiume ha sfondato la diga e ha straripato. Gli edifici residenziali sono a pochi metri dal fiume», ha scritto su Twitter il viceministro ucraino Inna Sovsun. Un rapporto dell’Institute for the Study of War (ISW) indica che gli attacchi alla diga potrebbero avere l’obiettivo di danneggiare i ponti di barche ucraini più a valle per interrompere la controffensiva a Kherson.

Ucraina, missili colpiscono la diga della città di Zelensky: residenti evacuati

02.35 – Blinken a Draghi, resistere a tentativi russi di dividerci
Nella sua telefonata con il premier Mario Draghi, il segretario di stato Usa Antony Blinken lo ha ringraziato «per la sua leadership esemplare durante uno dei più difficili periodi nella storia recente e per il forte sostegno dell’Italia all’Ucraina», e ha «sottolineato l’importanza di mantenere la solidarietà e la resilienza di fronte agli sforzi russi di usare l’energia e altri mezzi per dividere i Paesi che supportano l’Ucraina». Lo rende noto il dipartimento di stato americano. 

00.43 – Il presidente ucraino Zelensky coinvolto in un incidente d’auto
L’auto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stata coinvolta in un incidente stradale a Kiev, ma non è gravemente ferito, ha detto il portavoce di Zelensky Serhii Nykyforov in un post su Facebook. Nykyforov ha spiegato che l’auto di Zelensky si è scontrata con un veicolo privato, ma non ha specificato quando l’incidente è avvenuto. «Il presidente è stato visitato da un medico: non sono state riportate ferite gravi», ha detto il portavoce aggiungendo che «le circostanze dell’incidente verranno accertate dalle forze dell’ordine». «I medici che accompagnano il capo dello Stato hanno prestato soccorso all’autista dell’auto privata e lo hanno messo su un’ambulanza», ha detto infine Nykyforov. Pochi minuti dopo la dichiarazione del portavoce di Zelensky, l’ufficio del presidente ucraino ha diffuso il video del discorso serale che il leader pronuncia ogni giorno.

 

Il volo radente dell’elicottero ucraino per attaccare la prima linea russa: le manovre d’assalto in Donbass

 

00.03 – Kiev: addestramento in Gran Bretagna completo per 5.000 soldati ucraini
Quasi 5.000 soldati ucraini hanno completato il loro addestramento nel Regno Unito, fa sapere lo stato maggiore militare di Kiev, citato dal Kyiv Independent. «L’operazione, lanciata dal governo britannico, prevedeva che il personale militare ucraino acquistasse capacità di condurre operazioni difensive e offensive in aree urbane», rivela Kiev.

00.01 – Cnn: ex governatore Usa a Mosca per il caso Griner
L’ex diplomatico ed ex governatore del New Mexico, Bill Richardson, è a Mosca con alcuni suoi collaboratori per incontri con la leadership russa. Lo riferisce la Cnn avanzando l’ipotesi che Richardson stia cercando di ottenere la liberazione di due detenuti americani in Russia, la campionessa di basket femminile Brittney Griner e l’ex marine Paul Whelan. La Cnn precisa che il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ha negato qualsiasi incontro al Cremlino aggiungendo che non ha «nulla da dire su questo argomento». Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha da parte sua detto che «non commenteremo il viaggio di Richardson né la sua attività», riconoscendo però che il Dipartimento di Stato «è in contatto» con il centro che Richardson guida, che porta il suo nome e che lavora per conto delle famiglie di ostaggi e detenuti.

Sorgente: Ucraina-Russia: le news sulla guerra di oggi 15 settembre – La Stampa

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