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Riprendiamo da Business AM del 13 settembre, un breve articolo che fornisce le notizie essenziali sullo stato di agitazione dei ferrovieri negli Stati Uniti dovuto al prolungamento indefinito degli orari di lavoro – un tema che abbiamo sollevato da lungo tempo come necessità strutturale del capitalismo imperialista negli ultimi decenni contrapponendogli la necessità operaia e sociale della riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro. L’articolino di Ch. Pohu non è il massimo come prosa, ma dice l’essenziale, quanto alle rivendicazioni dei lavoratori del settore, e mostra la strettoia in cui si trova l’amministrazione Biden che, da un lato, dichiara il suo sostegno ai sindacati (e, indirettamente, ai lavoratori) mentre dall’altro fa il possibile per impedire che scioperino, insieme ovviamente agli avversari-concorrenti repubblicani. Sennonché è sempre più difficile trovare punti di mediazione tra le grandi compagnie del settore assetate di profitti e i ferrovieri spossati da orari di lavoro che gli tolgono ogni spazio di vita fuori dal lavoro. Agli anti-americani nazionalisti di “casa nostra” tutto ciò che concerne il risveglio del proletariato statunitense interessa zero, anzi è ingombrante; per noi internazionalisti rivoluzionari è invece di enorme importanza perché è questa la forza principale che può minare davvero dall’interno non solo il predominio yankee nel mondo, ma il dominio del capitale (dell’”immane ammasso di merci”) sui produttori e aprire la strada ad un mondo senza sfruttamento. (Red.)

Uno sciopero ferroviario minaccia di fermare la circolazione del 30% delle merci statunitensi a partire da venerdì. Due miliardi di dollari potrebbero evaporare ogni giorno dall’economia statunitense mentre lo sciopero continua. I lavoratori chiedono un orario di lavoro più rispettoso della loro vita privata.

La forza degli scioperi è quella di fermare l’economia. Questo è esattamente ciò che i ferrovieri e i macchinisti degli Stati Uniti minacciano di fare questo venerdì. Sarebbe il primo sciopero ferroviario nazionale in più di 30 anni.

Con lo sciopero, un terzo del totale delle merci del paese finirebbe in stallo, riferisce CNN Business. In previsione dello sciopero, il trasporto merci su rotaia è già colpito oggi. Diverse compagnie, come Amtrak, hanno già cancellato lunghe tratte, altre non accettano più merci pericolose che richiedono un monitoraggio speciale e continuo, per paura che restino ferme. Per i sindacati, queste misure sono un mezzo di pressione e un modo per evitare lo sciopero, a cui dovrebbero partecipare 60.000 lavoratori.

Tale chiusura creerà colli di bottiglia, che porteranno a difficoltà di approvvigionamento nei negozi. Potrebbe anche causare arresti della produzione nelle fabbriche, nonché aumenti di prezzo per i consumatori a causa di tutti questi elementi.

Sorgente: Stati Uniti: i ferrovieri in agitazione. L’economia americana verso il fermo completo questo fine settimana?

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