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L’avvocato di Ayub, Claudio Falleti: “Vogliamo la verità”

di Rosario Di Raimondo

BOLOGNA – “Il povero Saqid ha sempre vissuto come i parenti delle persone scomparse: nella speranza. Ma dopo le parole del padre di Saman, la speranza di poterla trovare ancora in vita è svanita, e questo gli ha procurato un grande dolore. Io spero che almeno ci facciano trovare i resti, per poterle dire addio in maniera dignitosa, che a questo punto qualcuno possa crollare, possa dire qualcosa”.

Claudio Falleti è l’avvocato che assiste Ayub Saqib, il ragazzo di 24 anni con cui Saman sperava di costruire una nuova vita lontano da Novellara e dalle imposizioni della sua famiglia. “Lo affianco legalmente ma anche moralmente, per me ormai è parte integrante della famiglia, ci tengo molto a proteggerlo. Dopo aver letto quelle frasi ha perso le parole, sta elaborando — continua l’avvocato — perché la scomparsa senza corpo ti porta a sperare, invece parole del genere, messe nero su bianco in un’intercettazione, sono una mazzata. Psicologicamente hanno un impatto molto forte”.

 

 

A febbraio comincerà il processo per l’omicidio della ragazza. “Il nostro scopo è avere verità e giustizia, che si arrivi in fondo. Mi auguro che anche i genitori paghino, bisogna capire perché non si riesce a individuarli. Non ci siamo costituiti parte civile, dal punto di vista economico non pretendiamo alcun risarcimento del danno. Ci sono già le Istituzioni, il Comune di Novellara, l’associazione Penelope che partecipano al processo in maniera efficace”.

Ma oltre al processo, l’avvocato ha un’altra speranza: “Ci facciano trovare i resti per poter dire addio a Saman in maniera dignitosa, per la memoria, per il rispetto dovuto a quella ragazza. Che non resti un cadavere sulla carta”.

Sorgente: La disperazione del fidanzato di Saman: adesso diteci dov’è il corpo – la Repubblica

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