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di Marco Sironi

I dati delle bocciature nelle scuole bergamasche pubblicati oggi su “L’Eco di Bergamo” sono emblematici: bocciature più alte negli istituti tecnici e più basse nei licei.
Ciò che il giornale non dice è il segno di classe di questa differenza nei cosiddetti fallimenti scolastici. Infatti gli istituti tecnici, come i professionali, sono frequentati in particolare da studenti provenienti dalle classi popolari mentre nei licei abbonda la “buona gioventù” della classi più abbienti, la classe dirigente insomma. Nell’articolo infatti si evidenzia come chi si iscrive al liceo classico “Sarpi” è stato promosso in terza media con il 9 o il 10.
Insomma un ritorno alla scuola di classe dove i licei ti preparano a dirigere, a governare i processi e gli uomini mentre i tecnici e i professionali a essere un buon esecutore, ti formano per il lavoro…
Forse ci vorrebbe un nuovo 68, forse dovremmo rileggerci il Don Milani di “Lettera ad una professoressa” e della scuola popolare di Barbiana.

 

 

Sorgente Marco Sironi | Facebook

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