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I russi annullano la parata del 9 maggio a Donetsk e Lugansk. Ma Kiev accusa: ‘A Mariupol faranno sfilare i prigionieri’. Procuratrice generale Kiev: 4mila vittime civili, 221 bambini. Sirene antiaeree in tutta l’Ucraina

La Russia è pronta a garantire un’uscita sicura dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma i militari nello stabilimento devono arrendersi”.  Lo ha detto il presidente Vladimir Putin in una telefonata con il premier israeliano Naftali Bennett, secondo il Cremlino.

Lo riferisce la Tass.

Intanto nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, le autorità russe hanno annullato la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio.

Lo ha affermato il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergei Kiriyenko, citato da Unian, nel corso di una manifestazione vicino al monumento della nonnina con la bandiera sovietica eretto a Mariupol. “La parata della vittoria e la marcia del reggimento immortale in questo giorno della vittoria a Donetsk e Lugansk è ancora impossibile da tenere. Ma quel tempo arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”, ha detto Kiriyenko.

La Russia ha intenzione di far sfilare “i nostri cittadini” alla “parata” del 9 maggio a Mariupol come “prigionieri”. Lo ha scritto la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram.

“Oggi è importante questa scelta di campo della comunità internazionale a favore dell’Ucraina in questa guerra brutale”. Lo ha detto la procuratrice generale in Ucraina, Iryna Venediktova, intervenendo in video collegamento con la Conferenza internazionale dei procuratori dei Paesi del Consiglio d’Europa e degli Stati osservatori e del Mediterraneo, in corso a Palermo. Secondo i dati forniti dalla procuratrice, ci sarebbero già 4mila vittime tra i civili, di cui 221 bambini, mentre oltre 400 bimbi sarebbero feriti. Gli obiettivi civili colpiti sarebbero 5.100, tra cui 300 strutture sanitarie.

Le forze russe si sono esercitate in attacchi simulati con missili capaci di trasportare testate nucleari nell’enclave occidentale di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania: lo ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato. La Russia ha praticato “lanci elettronici” simulati di sistemi di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare, spiega la nota. Le esercitazioni hanno coinvolto più di 100 militari, che hanno anche eseguito “azioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica”. Sono stati simulati attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico.

Le sirene antiaeree hanno risuonato questa notte in tutta l’Ucraina: lo riporta il Kyiv Independent che cita la capitale Kiev e la città di Kharkiv, oltre a 17 regioni tra cui Mykolaiv, Donetsk, Leopoli, Odessa e Zaporizhzhia.

PROSEGUONO I BOMBARDAMENTI – Durante la notte l’esercito russo ha bombardato zone residenziali e il centro città di Kramatorsk, nell’Ucraina orientale, sei persone sono rimaste ferite. Lo afferma il sindaco Oleksandr Honcharenko su Facebook citato da Unian. “Un altro attacco missilistico su Kramatorsk – scrive – di notte nelle zone residenziali e nella parte centrale della città. Almeno tre edifici di cinque piani, una scuola e un asilo sono stati gravemente danneggiati. Sei persone sono rimaste ferite. Informazioni su vittime e danni sono in fase di verifica”.

E’ morto Oleksandr Makhov, giornalista dei canali TV Dom e Ukraina 24 che aveva deciso di unirsi alle forze armate per difendere la Patria.

KIEV – “Non vogliamo solo ricostruire quello che c’era, vogliamo costruire una Paese europeo nuovo, verde, moderno. Lo vogliamo fare subito, vogliamo entrare nell’Ue subito. Capiamo che i nostri obiettivi sono ambiziosi, vogliamo costruire un Paese da sogno. Tutto sarà trasparente, chiunque potrà controllare i processi e i parametri su un sito dedicato”. Lo ha detto Denys Shmyhal, primo ministro dell’Ucraina, alla conferenza dei donatori in corso ora a Varsavia, in Polonia.
“Nessuno può dire per quanti giorni andrà avanti questa guerra. Ma credo che il giorno della nostra liberazione si stia avvicinando“. Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky durante un discorso alla Danimarca nell’anniversario della liberazione del paese dall’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale. “Lo stato russo non è pronto a fermare la guerra. Stanno sognando di catturare l’Ucraina e altri paesi europei. Stanno ancora sognando che la libertà dell’Europa scompaia. Ma i loro sogni non si avvereranno. Il sogno della pace si avvererà – ha aggiunto, secondo la Cnn – proprio come è successo 77 anni fa”.

Zelensky: ‘Il giorno della liberazione e’ vicino’

AZOVSTAL – Violenti combattimenti ieri sera nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Persi e poi ristabiliti i contatti con i combattenti nell’impianto.
“A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno”. Lo ha detto un consigliere del sindaco della città Petro Andriushchenko, citato dalla Cnn, spiegando che “intensi attacchi sull’acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando. “Assalto senza sosta, anche di notte con la regolazione del fuoco dei droni. In alcune zone, le ostilità sono già oltre la recinzione dello stabilimento”, ha detto, aggiungendo che le zone residenziali vicine all’impianto hanno dovuto evacuare urgentemente da sole senza preavviso.

Attacco notturno all’acciaieria Azovstal

“Per il secondo giorno consecutivo, l’esercito russo ha fatto irruzione nello stabilimento. Ci sono battaglie pesanti e sanguinose“. Lo ha detto il comandante del reggimento Azov Denis Prokopenko – citato dall’Ukrainska Pravda – in un video messaggio notturno dall’interno dell’acciaieria Azovstal attaccata da due giorni da forze di terra, aria e navali delle truppe di Mosca. “Ringrazio il mondo intero per l’enorme sostegno della guarnigione di Mariupol. I nostri soldati se lo meritano. Nonostante tutto, continuiamo a eseguire l’ordine: mantenere la difesa”, ha aggiunto.

L’acciaieria Azovstal è diventata la “priorità numero uno” per la leadership politica e militare dell’Ucraina. Lo ha detto un consigliere del Ministro della difesa di Kiev, Yuriy Sak, ad una trasmissione radiofonica della Bbc, spiegando che tutti gli sforzi sono concentrati sulla difesa del complesso industriale e per fare altre evacuazioni. L’Azovstal è l’ultimo presidio della resistenza ucraina nella città portuale di Mariupol che, ha detto Sak, è diventata il “cuore” della guerra. Sak ha riconosciuto comunque che la situazione nell’acciaieria è “estremamente difficile” per le truppe di Kiev.

Mosca annuncia in serata un cessate il fuoco di tre giorni per consentire l’evacuazione dei civili. Il Cremlino fa sapere che Putin non intende dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina il 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti.

L’ONU – “Ora un convoglio sta andando verso la Azovstal di Mariupol, dovrebbe arrivare domani, per evacuare i civili rimasti nell’acciaieria. È il risultato di sforzi logistici e diplomatici”. Lo ha detto Martin Griffits, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths, nel corso della conferenza dei donatori per l’Ucraina a Varsavia.

IL CREMLINO – “Funzionano” i corridoi umanitari all’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo afferma il Cremlino, secondo quanto riportato dalla Tass. Il presidente russo Vladimir Putin non ha dato nuovi ordini sull’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, precisando che resta in vigore la precedente decisione. Il 21 aprile, nell’incontro tra Putin e il ministro della difesa Shoigu, Putin decise di annullare l’assalto dello stabilimento.
La fornitura di informazioni di intelligence da parte dei membri della Nato alle forze Ucraine non aiuta il “rapido completamento” dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo quanto riportano le agenzie russe.
Nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, le autorità russe hanno annullato la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio. Lo ha affermato il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergei Kiriyenko, citato da Unian, nel corso di una manifestazione vicino al monumento della nonnina con la bandiera sovietica eretto a Mariupol. “La parata della vittoria e la marcia del reggimento immortale in questo giorno della vittoria a Donetsk e Lugansk è ancora impossibile da tenere. Ma quel tempo arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”, ha detto Kiriyenko.

LA CASA BIANCA – ‘Il modo in cui Putin ha definito la vittoria sin dall’inizio era conquistare l’Ucraina, marciare su Kiev e privare il Paese della sua sovranità. Chiaramente questo non è successo… Quello che è chiaro è che la Russia ha già perso’, ha detto la portavoce della Casa Bianca. Il New York Times rivela che l’intelligence Usa ha fornito informazioni che hanno aiutato Kiev a uccidere
numerosi generali russi. L’Ucraina sostiene di averne eliminati circa 12.

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L’ITALIA – “L’Italia lavora fin dal primo minuto di questa guerra per la pace e la stabilità, per favorire i corridoi umanitari e per il cessate il fuoco. Ma non basta l’impegno di un singolo Paese: serve un’azione corale dell’Ue che consenta di raggiungere cessate il fuoco localizzati, un cessate il fuoco generale e poi un accordo di pace”. Lo ha detto il ministro degli esteri Luigi Di Maio durante la sua missione in India. “Continueremo a lavorare perché dobbiamo ravvivare un negoziato che in questo momento si è fermato. E’ un negoziato impantanato, che dobbiamo ravvivare con l’azione corale dell’Ue e di tutti i nostri alleati”, ha aggiunto.

L’EUROPA – “Dobbiamo agire subito per ridurre le sofferenze del popolo ucraino. Ora servono 5 miliardi di euro al mese per tenere in piedi il Paese, in modo che insegnanti, infermiere e dottori ricevano gli stipendi. Noi vi aiuteremo a ricostruire case, ospedali e scuole. La ricostruzione inizia oggi, non in un futuro lontano. La parola chiave è fiducia, perché noi abbiamo fiducia nell’Ucraina”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
“Sono lieta di annunciare alla conferenza dei donatori altri 200 milioni di euro di aiuti umanitari dell’Ue per l’Ucraina. Con questo nuovo impegno diciamo al popolo ucraino: la vostra lotta è la nostra lotta. Noi siamo con voi”.
Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Varsavia.

Sorgente: Ucraina, Putin: corridoi per Azovstal ma i combattenti si arrendano. Kiev avvia controffensiva a Kharkiv e Izium – Europa – ANSA

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