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La Conferenza donne PD di Rimini non ci si dissocia dai fatti denunciati, ma dalle denunce stesse. Una posizione che sta creando fortissimo imbarazzo in casa dem.

L’assurdo comunicato della Conferenza donne PD di Rimini

Il caso delle molestie sessuali segnalate durante l’adunata degli alpini a Rimini si è trasferito in casa Pd, con una spaccatura tra le rappresentanze nazionali e locali. “La posizione del partito non è quella espressa dalla Conferenza delle donne di Rimini”, ha affermato la deputata Giuditta Pini. Non è piaciuto il comunicato che condanna le violenze ma anche i “toni accusatori tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista” che scredita il corpo degli alpini. Una sorta di “né con le aggredite né con gli aggressori” che ha scatenato il putiferio sui social e a livello politico.

Conferenza donne PD, il vergognoso comunicato sui fatti di Rimini

Quanto scritto nel comunicato firmato dalla conferenza della donne del PD sul caso delle molestie a diverse donne durante il raduno degli alpini a Rimini ha provocato grande imbarazzo all’interno dei dem, con donne che hanno deciso di dissociarsi da quanto scritto in quella nota e prendere le difesa delle vittime che hanno denunciato “frasi volgari” e “toccatine” da parte degli Alpini durante il loro raduno a Rimini, da dove sono arrivate moltissime denunce, con tanto di testimonianze video.

Queste il comunicato della Conferenza donne PD di Rimini. :

“Intendiamo dissociarci dai toni accusatori, tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto e indiscusso del nostro Esercito. La cospicua presenza di Forze dell’Ordine a presidiare un evento così partecipato era a garanzia della tempestiva segnalazione, repressione e denuncia di eventuali episodi a connotazione anti-giuridica.”

 

“La responsabilità penale è individuale, ed è imprescindibile che le vittime di eventuali violenze provvedano a esporre querela verso fatti che le abbiano viste coinvolte. Gli strumenti posti a tutela di chi subisce comportamenti illeciti sono ben noti a tutte e tutti noi e non dovrebbero cedere il passo a mezzi diversi. Il social ha innumerevoli pregi ma p troppo spesso veicolo di informazioni approssimative e fuorvianti. Rivolgersi all’Autorità è l’unico strumenti valido, vero ed efficace per ognuno di noi e, per noi, è un dovere civico oltre che un diritto”.

La coordinatrice Sonia Alvisi, dopo la bufera scoppiata sui social, ha dovuto precisare e su La Stampa ha motivato la scelta:

“Io non dico che non credo a queste ragazze, con cui peraltro non ho neanche parlato e di cui non ho letto le testimonianze neanche sui giornali. Ma se io subisco una molestia devo immediatamente andare a denunciare alle autorità. Perché se poi dico un qualcosa senza denunciare divento meno credibile rispetto a quello che ho subito”.

Sonia Alvisi

 

Ma anche la precisazione non è stata sufficiente e la Conferenza donne Pd Nazionale è intervenuta con Cecilia d’Elia che ha scritto:

“Ciò che sta emergendo dal racconto di alcune donne, riguardo a quanto successo a Rimini durante il raduno degli alpini, è grave e non può essere sottovalutato. Lo stesso ministro Lorenzo Guerini è intervenuto per sottolinearlo e per chiedere che sia fatta chiarezza senza giustificazione o tolleranza alcuna verso atti che sarebbero stati compiuti da appartenenti a un corpo militare. Un gesto importante, di attenzione verso i racconti delle donne, un riguardo che dovremmo avere tutte e tutti, sempre.”

“I fatti andranno accertati ma purtroppo sappiamo che spesso, in occasione di raduni o assembramenti, si consumano episodi di molestie. Per sconfiggere la violenza, in tutte le sue forme, c’é bisogno di una grande rivolta culturale e di prendere sul serio la parola delle donne”.

Sorgente: L’assurdo comunicato della Conferenza donne PD di Rimini sulle caso delle molestie degli alpini • Kulturjam

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