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Mentre Mario Draghi è in partenza per gli Stati Uniti, per incontrare il presidente americano Joe Biden nella sua prima visita a Washington da presidente del Consiglio, in Europa il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sono incontrati per rimarcare la posizione dell’Ue, che chiede “una tregua immediata” e “la ripresa dei negoziati“, per usare le parole dei due leader. Il leader dell’Eliseo, al termine della celebrazione della Giornata dell’Europa, ha sottolineato che “la pace non si costruisce umiliando Mosca” e ha specificato: “Siamo al fianco di Kiev, ma dobbiamo proteggere la nostra popolazione da un conflitto più ampio”.
Il 9 maggio è anche il giorno in cui Mosca ricorda la vittoria sul nazismo. E lo stesso Vladimir Putin nel suo discorso sulla Piazza Rossa ha chiarito che “l’orrore di una guerra globale non si deve ripetere”. Nella sua parata nessun riferimento ad armi nucleari, nessuna sfilata di prigionieri ucraini, soprattutto nessuna dichiarazione di mobilitazione generale. Putin ha accusato la Nato e ribadito che la Russia è stata “costretta” ad attaccare l’Ucraina con un’azione “preventiva”, perché minacciata dai “nazisti“, proprio come nella Seconda guerra mondiale. Per Volodymyr Zelensky invece è lui il “pazzo” che “imita Hitler” e che per questo “è maledetto da milioni di antenati” che contro quel regime combatterono a costo della vita.
In visita a sorpresa a Odessa nella giornata simbolica dedicata all’Europa, Charles Michel è stato costretto a ripararsi in un rifugio antiaereo dopo l’allerta per un raid missilistico russo nel pieno del suo incontro con il premier di Kiev, Denys Shmygal. “Il Cremlino vuole giustiziare il vostro spirito di libertà e democrazia. Ma sono assolutamente convinto che non ci riuscirà mai”, ha detto il presidente del Consiglio europeo. Il fronte di Odessa resta quindi sotto pressione: Mosca ha annunciato di aver respinto un assalto contro l’isola dei Serpenti e di aver distrutto sei elicotteri ucraini. In serata Odessa è stata bersaglio di un attacco missilistico con i razzi Kinzhal. Per le autorità di Kiev cinque gli edifici distrutti e due le persone ferite
Nella giornata in cui celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, Mosca fa segnare un’avanzata strategica nell’offensiva sul Donbass nell’est. Gli ucraini hanno confermato di essersi ritirati dalla città contesa di Popasna, ridotta in rovina da settimane di furiosi bombardamenti. Ora i russi puntano ora a “tagliare fuori” l’oblast di Lugansk dal resto del Paese, prendendo il controllo della cerniera di collegamento costituita dalla strada che collega le località di Lysychansk e Bakhmut. Anche a sud le truppe di Putin si preparano all’avanzata, mentre su Azovstal, da cui sono stati evacuati tutti i civili, sono ripresi i bombardamenti.

 

Sorgente: Manuela Sorrenti | Ricerca Facebook

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