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“Dicono che più grossa è la bugia, più la gente ci crederà”. Così il giornalista di RT aveva smentito la fake news diffusa ad arte dai medio filo Nato che puntano alla terza guerra mondiale della “fossa comune di 9 mila morti” a Mariupol.
Bastava andare sul posto, fare il proprio lavoro e documentare.

La stessa cosa ha fatto un reporter italiano, Maurizio Vezzosi, che sta documentando da settimane la situzione nel Donbass sul campo. E’ andato sul campo e ha fornito materiale inedito, di prima mano, uno scoop che smentiva la propaganda bellica. Ma quello che è successo dopo ha dell’incredibile: invece di riportare la versione del servizio, la trasmissione Controcorrente di Rete 4 decide di travisare completamente il senso per assecondare chi ha deciso che bisogna andare allo scontro mortale con la Russia.
Lo denuncia lui stesso sui suoi social in un lungo post che vi proponiamo per intero con una sola raccomandazione: se ancora non avete capito di come e per chi operano i media filo Nato, ormai davvero il tempo è finito per farlo.

Sorgente: Smaschera la fake news delle “fosse comuni” a Mariupol. “Controcorrente” travisa il suo servizio (la denuncia) – Crisi in Ucraina – L’Antidiplomatico

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