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Paolo FerreroRifondazione Comunista – vicepresidente Partito della Sinistra EuropeaPOLITICA- 21 APRILE 2022L’Anpi ha completamente ragione: la Resistenza italiana non si può paragonare a quella ucrainaIn questi giorni si susseguono vergognosi attacchi all’Anpi ed al suo Presidente perché ha osato dire che era contrario all’invio di armi in Ucraina e perché non riteneva che quella Ucraina si potesse paragonare con la resistenza italiana.Penso che l’Anpi abbia completamente ragione per tre ragioni di fondo:1) La Resistenza italiana si è caratterizzata per l’estrema attenzione alla salvaguardia delle vite dei cittadini italiani. Non ho memoria di azioni partigiane che partissero da un villaggio identificabile. Le bande partigiane cercavano di agire distanti dai villaggi e di non lasciare tracce di contatti con la popolazione locale per evitare di esporla a rappresaglie. Si può dire la stessa cosa delle milizie ucraine che combattono l’esercito russo? Non mi pare. Le immagini dei carri armati piazzati in mezzo ai palazzi, delle contraeree messe sui tetti delle case di civile abitazioni e le testimonianze di miliziani che prendevano posizione all’interno dei palazzi residenziali per sparare sulle truppe russe le abbiamo viste tutti e non sono contestate.PUBBLICITÀLEGGI ANCHEGuerra Russia-Ucraina, scontro nell’Anpi. La vice Soliani: “Pagliarulo? Dichiarazioni inadeguate. Anche i partigiani hanno usato le armi”Già questo comportamento sul campo parla di un rapporto completamente diverso tra chi combatte e la popolazione inerme. Vi sono poi episodi che riguardano in particolare i nazisti del battaglione Azov che nel territorio del Donbass segnalano una situazione ancor più grave, in cui la popolazione civile viene utilizzata nei fatti come protezione delle milizie. Mi dispiace ma non è l’atteggiamento che la Resistenza aveva con la propria gente. Nella lotta partigiana la tutela della popolazione veniva prima dell’efficacia militare, per una parte delle milizie ucraine è vero il contrario.2) La resistenza italiana si è caratterizzata per una lotta che puntava alla fine del conflitto, alla pace. Il tutto nella consapevolezza che più la guerra proseguiva e più la popolazione avrebbe avuto a soffrirne. Non è un caso che quando l’esercito tedesco ha cominciato a ritirarsi i comandi partigiani hanno cercato in tutti i modi un rapporto diplomatico in modo da garantire l’esodo pacifico delle truppe occupanti, senza ulteriori danni per la popolazione. La lotta partigiana aveva un obiettivo chiaro e cioè la fine della guerra, la pace. Possiamo dire la stessa cosa delle milizie in Ucraina? Svolgono lo stesso ruolo? A me pare di no.

Sorgente: L’Anpi ha completamente ragione: la Resistenza italiana non si può paragonare a quella ucraina – Il Fatto Quotidiano

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