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18 April 2024
0 5 minuti 2 anni

Il segretario Stoltenberg: «Putin vuole ancora prendersi l’Ucraina intera». Kiev al G7: «Dateci le armi di cui abbiamo bisogno». «Mio marito e mio figlio sono stati rapiti, forse finiranno nella prigione militare russa di Irkutskli. Li hanno chiamati nazisti… Spero solo che siano ancora vivi», Olena all’Ansa

«Potrebbe durare mesi se non anni». La sconsolata disamina della guerra di Putin fatta ieri dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg parlando con la stampa a Bruxelles nasce dalla constatazione che resta intatta, per il Cremlino, «l’ambizione di prendere il controllo dell’intera Ucraina e riscrivere l’ordine internazionale». Allora, dice Stoltenberg, «dobbiamo essere preparati sul lungo raggio, dobbiamo aiutare l’Ucraina, sostenere le nostre sanzioni e rafforzare le nostre difese e la nostra deterrenza».

REALTÀ PARALLELA o presunto focolaio diplomatico est-europeo, l’unico tavolo negoziale di cui si è parlato ieri ha provato ad apparecchiarlo il premier ungherese Viktor Orban. Che fresco di quarta riconferma elettorale ha annunciato di aver chiamato Vladimir Putin pregandolo di considerare un cessate il fuoco. Con l’occasione lo ha invitato a Budapest per una conferenza che vedrebbe anche la partecipazione di Francia e Germania, oltre ovviamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin avrebbe reagito «positivamente» all’idea. Il silenzio di tutti i diretti interessati tranne lui è suonato eloquente, ma chissà.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI ucraino Dmytro Kuleba fa capire che al negoziato crede sempre meno. Per questo ai suoi colleghi del G7 riuniti a Bruxelles ieri è tornato a chiedere con forza «tutte le armi necessarie all’Ucraina» per contrastare e possibilmente respingere l’aggressione in corso. Al confronto Zelensky nelle sue ultime uscite è parso meno ossessionato dall’argomento aiuti militari. Ieri di fronte al parlamento irlandese ha sferzato la timidezza eccessiva con cui i paesi europei considerano l’idea di chiudere il rubinetto del gas, principale sostentamento della macchina bellica russa. Il giorno prima aveva evocato tra i crimini contro l’umanità da ascrivere alla guerra di Putin la grave crisi alimentare e di conseguenza sociale che si annuncia in Africa, come in altre zone fragili del mondo, per effetto del conflitto in corso. Quasi a dire, se non lo volete fare per me…

RIAVVOLGENDO IL NASTRO dell’invasione, dove le truppe di Mosca hanno tolto le tende per andare a riposizionarsi altrove, si svelano progressivamente i “lasciti”. Tra le località che per prime sono finite sotto il fuoco russo, dopo Bucha e Borodyanka, i timori ora convergono su Hostomel, bersaglio privilegiato per via dell’aeroporto.

All’inviato dell’Ansa che ha raccolto sul posto dagli abitanti una serie di testimonianze terribili, dopo 35 giorni di occupazione, il sindaco Taras Dumenko racconta dell’angoscia per «almeno 400 concittadini con cui non riusciamo a stabilire alcun contatto. Tra questi, ci sono anche una quindicina di bambini. Altri quindici civili, a quanto ci risulta da fonti investigative, sono stati rapiti».

PER LA RACCOLTA DI PROVE più o meno certe su queste e altre atrocità, invocata con urgenza da più parti a livello internazionale, qualcosa si muove piano. E non è chiaro se nei tempi e nella direzione che ci si auspica. Anche gli Stati uniti, fa sapere il responsabile della Giustizia alla Casa bianca, Merrick Garland, lavoreranno insieme a Europol e Eurojust sul campo. Intanto gli Usa assistono il lavoro della magistratura ucraina, che avrebbe aperto già migliaia di procedimenti.

L’onda d’urto emotiva di Bucha ha prodotto per ora una pioggia di nuove sanzioni Usa e britanniche in aggiunta a quelle europee, arresti di “spie” vecchia maniera e a nuovi stimoli a un riarmo rapido e generalizzato. Biden ha collegato le misure prese direttamente agli ultimi crimini emersi sul terreno. Di «spregevoli attacchi contro civili innocenti» ha parlato il premier britannico Boris Johnson nel messaggio con cui ieri – anche in russo – ha provato a informare i cittadini della Federazione russa su quel che non sanno, sempre che non abbiano cambiato il vpn del computer, come anche lui esorta a fare.

SUL FRONTE SPESE MILITARI invece la Polonia ha finalizzato l’acquisto di un’importante fornitura di tank statunitensi, l’Olanda presterà 4 dei suoi jet f-35 alla Bulgaria per pattugliare i cieli sul Mar Nero e i droni kamikaze Switchblade promessi dagli Usa includono anche l’addestramento di una dozzina di militari ucraini, già in corso. La guerra s’allunga.

Sorgente: La Nato vede nero: «Prepariamoci, può durare anni» | il manifesto

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