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Ecco il testo con le ‘garanzie di sicurezza’ immaginate dalla Russia. La Nato disse no, da lì è partita l’escalation

Massimo Carpegna

Il 17 dicembre del 2021, alle ore 13:26 di Mosca, il Ministero degli Esteri ha inviato a Washington una proposta di ‘garanzie di sicurezza’ (qui), che non è stata accetta dall’America. Nei giorni successivi, i generali dell’Armata Rossa hanno iniziato la pianificazione di un attacco in Ucraina, prevedendo dei passi di avvicinamento alla data, che lasciassero spazio ad una soluzione diplomatica. Questa la traduzione del testo, che può essere letto nel suo originale in inglese.

La Federazione Russa e gli Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), di seguito denominati le Parti, riaffermando la loro aspirazione a migliorare le relazioni e ad approfondire la comprensione reciproca, riconoscendo che una risposta efficace alle sfide e alle minacce contemporanee alla sicurezza nel nostro mondo interdipendente richiede sforzi congiunti di tutte le Parti, determinate a prevenire attività militari pericolose e quindi a ridurre la possibilità di incidenti tra le loro forze armate, rilevando che gli interessi in materia di sicurezza di ciascuna Parte richiedono una migliore cooperazione multilaterale, maggiore stabilità politica e militare, prevedibilità e trasparenza, riaffermando il loro impegno nei confronti degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite, dell’Atto finale di Helsinki del 1975 della Conferenza sulla sicurezza e Cooperazione in Europa, l’Atto istitutivo del 1997 sulle relazioni reciproche, la cooperazione e la sicurezza tra la Federazione Russa e l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, il Codice di condotta del 1994 sugli aspetti politico-militari della sicurezza, la Carta del 1999 per la sicurezza europea e la Dichiarazione di Roma ‘Relazioni Russia-NATO: una nuova qualità’ firmata dai Capi di Stato e di Governo della Federazione Russa e degli Stati membri della NATO nel 2002, hanno convenuto quanto segue:

Articolo 1

Le Parti si ispirano nelle loro relazioni ai principi di cooperazione, eguale e indivisibile sicurezza. Non rafforzeranno la loro sicurezza individualmente, all’interno di organizzazioni internazionali, alleanze o coalizioni militari a spese della sicurezza delle altre Parti.
Le Parti risolveranno tutte le controversie internazionali nelle loro relazioni reciproche con mezzi pacifici e si astengono dall’uso o dalla minaccia della forza in qualsiasi modo incoerente con le finalità delle Nazioni Unite.
Le Parti non creano condizioni o situazioni che pongono o potrebbero essere percepite come una minaccia alla sicurezza nazionale delle altre Parti.
Le Parti esercitano moderazione nella pianificazione militare e nello svolgimento di esercitazioni per ridurre i rischi di eventuali situazioni pericolose in conformità con i loro obblighi previsti dal diritto internazionale, compresi quelli stabiliti negli accordi intergovernativi sulla prevenzione degli incidenti in mare al di fuori delle acque territoriali e nello spazio aereo di cui sopra, nonché negli accordi intergovernativi sulla prevenzione delle attività militari pericolose.

Articolo 2

Al fine di affrontare le questioni e risolvere i problemi, le Parti utilizzeranno i meccanismi di consultazioni bilaterali o multilaterali urgenti, compreso il Consiglio NATO-Russia.
Le Parti si scambieranno regolarmente e volontariamente valutazioni delle minacce contemporanee e delle sfide alla sicurezza, si informeranno reciprocamente sulle esercitazioni e manovre militari e sulle disposizioni principali delle loro dottrine militari. Tutti i meccanismi e gli strumenti esistenti per le misure di rafforzamento della fiducia devono essere utilizzati al fine di garantire la trasparenza e la prevedibilità delle attività militari.
Sono istituite “hotline” telefoniche per mantenere i contatti di emergenza tra le Parti.

Articolo 3

Le Parti ribadiscono di non considerarsi avversari.
Le parti mantengono il dialogo e l’interazione sul miglioramento dei meccanismi per prevenire incidenti in alto mare e in alto mare (principalmente nei Paesi baltici e nel regione del Mar Nero).

Articolo 4

La Federazione Russa e tutte le Parti che erano Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico al 27 maggio 1997, rispettivamente, non dispiegheranno forze militari e armi sul territorio di nessuno degli altri Stati in Europa oltre alle forze di stanza in tale territorio a decorrere dal 27 maggio 1997. Con il consenso di tutte le Parti, tali schieramenti possono aver luogo in casi eccezionali per eliminare una minaccia alla sicurezza di una o più Parti.

Articolo 5

Le Parti non dispiegheranno missili terrestri a medio e corto raggio in aree che consentano loro di raggiungere il territorio delle altre Parti.

Articolo 6

Tutti gli Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico si impegnano ad astenersi da qualsiasi ulteriore allargamento della NATO, compresa l’adesione di Ucraina e altri Stati.

Articolo 7

Le Parti che sono Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico non condurranno alcuna attività militare sul territorio dell’Ucraina e degli altri Stati dell’Europa orientale, del Caucaso meridionale e dell’Asia centrale.
Al fine di escludere incidenti, la Federazione Russa e le Parti che sono Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico non condurranno esercitazioni militari o altre attività militari al di sopra del livello di brigata in una zona di larghezza e configurazione concordate su ciascun lato della linea di confine di la Federazione Russa e gli Stati in un’alleanza militare con essa, nonché le Parti che sono Stati membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.

Articolo 8

Il presente Accordo non pregiudica e non deve essere interpretato come pregiudicante la responsabilità primaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il mantenimento dell’internazionalità.
Massimo Carpegna

 

Sorgente: Guerra in Ucraina, quel no Usa alle proposte di Putin del 17 dicembre – Politica – LaPressa.it

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