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Spinto da lettere di Nobel e funzionari, ma non dai governi, il segretario dell’Onu Guterres va a Mosca e Kiev per ottenere un cessate il fuoco. Ma Putin non si ferma: bombe sulle stazioni in Ucraina ed esplosioni in Transnistria. Blinken e Austin a Zelensky: «Insieme fino alla vittoria»

Il viaggio di Guterres a Mosca e Kiev e il disinteresse dei governi – Ap
Internazionale

Palazzo di veto

Emanuele Giordana

Spinto da lettere di Nobel e funzionari, ma non dai governi, il segretario dell’Onu Guterres va a Mosca e Kiev per ottenere un cessate il fuoco. Ma Putin non si ferma: bombe sulle stazioni in Ucraina ed esplosioni in Transnistria. Blinken e Austin a Zelensky: «Insieme fino alla vittoria»

Il 25 aprile nella tempesta della guerra

Norma Rangeri

In un momento così drammatico, travagliato e difficile, il tema della Resistenza, che insieme al la lotta partigiana è espressione e radice fondativa della Repubblica e della Costituzione, si è necessariamente incontrato e scontrato con l’attualità delle trincee ucraine, con la difesa in armi contro l’esercito nemico

Manovre verso il «terzo turno», Mélenchon lavora all’Unione
Europa

Manovre verso il «terzo turno», Mélenchon lavora all’Unione

Anna Maria Merlo

Il governo Castex dovrebbe dimettersi, al più tardi all’inizio della prossima settimana, poi Macron nominerà un governo temporaneo, fino alle legislative del 12 e il 19 giugno. Intanto il ministro delle Finanze Le Maire lancia la bomba: riforma delle pensioni subito

Germania, l’Spd scarica Schroeder
Europa

Germania, l’Spd scarica Schroeder

Redazione

Non è stato Putin a ordinare i massacri di Bucha e in ogni caso «non credo che l’ordine sia venuto da lui», le dichiarazioni dell’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder (amico […]

In Mali «catturati combattenti russi»
Internazionale

In Mali «catturati combattenti russi»

Stefano Mauro

L’annuncio del Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim), che ricostruisce anche il massacro di Moura, ancora off-limits per l’Onu. Confermando sia la morte di «numerosi mujahiddin» sia la successiva strage di civili ad opera dei militari maliani e degli «stranieri»

Al-Sisi libera 41 detenuti politici. Poi costruisce un mega carcere
Internazionale

Al-Sisi libera 41 detenuti politici. Poi costruisce un mega carcere

Chiara Cruciati

In occasione del Ramadan, rilasciati giornalisti e attivisti. Ma dietro le sbarre ne restano almeno 60mila mentre prosegue l’ampliamento della rete penitenziaria: dopo l’inaugurazione di Wadi al-Natrun, al via il nuovo maxi complesso in Sinai. Dal golpe del 2013 il regime ha aperto 27 delle 79 prigioni egiziane

La papessa Giovanna, sfida in forma di mito
Cultura

La papessa Giovanna, sfida in forma di mito

Marina Montesano

Il lavoro monumentale di Agostino Paravicini Bagliani su testi e leggenda. Riunita per la prima volta la tradizione letteraria sull’inedita figura che avrebbe guidato la Chiesa. Si narra che a Roma il suo magistero durò due anni, dall’853 all’855 finché, incinta, non dette alla luce un bambino durante una processione tra San Pietro e San Giovanni

Epiche marce e occupazioni contadine
Cultura

Epiche marce e occupazioni contadine

Claudia Fanti

«Il movimento brasiliano Sem terra. Una lunga lotta contadina contro il latifondo e le multinazionali» del sociologo Aldo Marchetti, pubblicato da Carocci

Un modello divisivo che non serve all’Italia
Commenti

Un modello divisivo che non serve all’Italia

Massimo Villone

La vittoria di Macron in Francia è di certo preferibile rispetto all’alternativa di Marine Le Pen. Ma ci consegna la realtà di un presidente sostanzialmente minoritario, che dopo cinque anni […]

Dopo Assisi i pacifisti a Kiev (e a Mosca)
Commenti

Dopo Assisi i pacifisti a Kiev (e a Mosca)

Emanuele Giordana

Ora ‘StoptheWarNow’ prepara tre presenze fisse e tre carovane a Kiev, Odessa e Leopoli e vuole aprire «anche con mezzi propri» un corridoio umanitario a Mariupol. Un cultura della pace guarda in faccia le vittime e il loro dolore, perché tutto questo non accada mai più. Perché la guerra non sia più l’ultima opzione ma una scelta da ripudiare

Ruanda, uno sponsor in fuorigioco
L’Ultima

Ruanda, uno sponsor in fuorigioco

Nicola Sellitti

Dopo l’accordo siglato dal governo britannico per deportare migranti in un paese che calpesta i diritti umani, i tifosi dell’Arsenal tornano alla carica per rimuovere la scritta “turistica” dalle maglie e rinunciare ai soldi di Paul Kagame

Sorgente: Edizione il manifesto del 26.04.2022

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