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Secondo il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, l’intesa è prossima su quattro punti: neutralità, demilitarizzazione, denazificazione e uso della lingua russa. Usa e alleati europei dubitano di Putin: potrebbe essere una strategia per guadagnare tempo e rafforzare l’offensiva

di Enrico Franceschini

LONDRA – Russia e Ucraina sarebbero vicine a un accordo su quattro punti chiave del negoziato per mettere fine alla guerra. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu a un giornale pro-governativo di Istanbul, secondo quanto riferisce il Financial Times.

“Su questioni importanti, c’è una convergenza tra Mosca e Kiev”, afferma il ministro, “specialmente sui primi quattro punti di un potenziale accordo hanno quasi raggiunto un’intesa“. Ma gli Stati Uniti e i loro alleati europei continuano ad avere dubbi sulla sincerità di Putin, temendo che il negoziato sia una scusa per guadagnare tempo, fare arrivare rinforzi alle truppe impegnate nell’invasione e rilanciare l’offensiva con maggiore impeto.

 

La Turchia è impegnata a mediare nella trattiva insieme a Israele, nota il quotidiano della City, che nei giorni scorsi aveva rivelato l’esistenza di una bozza d’accordo in quindici punti discussa nei video colloqui a distanza dell’ultima settimana. In base alle indiscrezioni riportate dal ministro Cavusoglu, le due parti avrebbero fatto progressi significativi sulla dichiarazione di neutralità dell’Ucraina ovvero sull’abbandono della richiesta di Kiev di aderire alla Nato; sulla “demilitarizzazione” dell’Ucraina in cambio di garanzie internazionali sulla sua sicurezza; su quello che la Russia intende per “denazificazione” dell’Ucraina, forse una messa al bando di certi gruppi politici, sebbene l’estrema destra abbia solo l’1 per cento dei seggi al parlamento di Kiev, meno di quanti ne ha in Germania e in altri paesi europei; e sulla fine di restrizioni all’uso della lingua russa in Ucraina, sebbene il russo sia parlato praticamente da tutti in tutto il paese.

Un possibile accordo richiederebbe l’annuncio di un cessate il fuoco e il ritiro delle forze russe alle posizioni che avevano il 24 febbraio quando è iniziata l’invasione, cioè a parte del Donbass e alla penisola di Crimea, i territori occupati da Mosca nella prima, parziale invasione del 2014.

LA TIMELINE del conflitto

Ma i bombardamenti russi proseguono anzi si allargano a tutta l’Ucraina, continuando a colpire indiscriminatamente i civili. A Washington come a Bruxelles, e nella stessa Kiev, le autorità non sono affatto certe che la Russia stia negoziando in buona fede. I prossimi dieci giorni riveleranno se la trattativa è davvero giunta a una svolta che possa riportare la pace nella regione, o se sta per cominciare l’attacco contro la capitale Kiev.

 

 

Sorgente: Ucraina, la Turchia: “Kiev e Mosca vicine ad accordo” – la Repubblica

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