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Le forze russe si ritirano da Kiev. Dovrebbe essere la notizia del giorno, dal momento che da un mese i media hanno bombardato di notizie sui combattimenti nella capitale ucraina, ma è riportata senza nessuna enfasi, come se tutto continuasse come prima.Il problema è che ai fautori della guerra infinita, che dovrebbe nel lungo periodo logorare Mosca e farla collassare, la notizia non piace, perché apre nuove prospettive per una risoluzione di un conflitto che vogliono resti aperto.Il fatto che il ritiro sia stato ordinato il giorno precedente un nuovo summit tra ucraini e russi in Turchia dimostra che Putin intende dare agio al negoziato. Per parte sua Zelensky, che al di là delle pose eroiche deve obbedire alla Nato, si è detto pronto a concessioni sulla neutralità, ma non a cedere territori. Dichiarazione d’obbligo, ma è chiaro che il problema ora non è più sulla neutralità ma proprio sullo status delle regioni orientali, che la Russia intende tenere sotto il suo controllo, cosa che sembra inevitabile.Così è da vedere se la posa di Zelensky è una chiusura preventiva o una ovvietà che andrà declinata nei negoziati. L’idea di Sergio Romano, di fare dell’Ucraina una Svizzera d’Oriente è intelligente, dal momento che preserverebbe autonomie regionali e neutralità, ma non c’è molto spazio per l’intelligenza in questa guerra.

Sorgente: Negoziati in Turchia: ipotesi Corea o guerra infinita – Crisi in Ucraina – L’Antidiplomatico

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