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UCRAINA, CORRIDOI UMANITARI MINATI. L’ESERCITO RUSSO STRINGE SU KIEV.

A Mariupol, dove si vive di stenti, continuano a saltare i corridoi umanitari: anche l’ultima evacuazione dei civili è stata interrotta dalle bombe, piovute anche su chi scappava (ha fatto il giro del mondo la foto dei cadaveri di tre persone centrate da un colpo di mortaio mentre fuggivano da Irpin, con trolley e oggetti al seguito). Oggi i russi hanno aperto altre sei vie di fuga, da Kiev, Kharkiv e Sumy in direzione di Russia, Bielorussia e di territori ucraini sotto il controllo di Mosca. Ma la Croce rossa ha denunciato che almeno una di queste strade, quella verso Rostov, sarebbe cosparsa di mine. Zelensky ha definito “immorale” l’idea di spedire i profughi ucraini nel Paese occupante. L’offensiva prosegue contro Kiev: in un video della Cnn si vedono i carri armati russi prendere posizione alla periferia ovest della capitale. Nel frattempo continuano i lanci di missili e l’esodo degli abitanti, sempre più consistente. Sul Fatto di domani pubblicheremo un reportage di Fabio Bucciarelli dalla linea del fronte. L’Agenzia Onu per i diritti umani ha calcolato che dall’inizio del conflitto sono morti 406 civili, e oltre 800 sono stati feriti.

C’È RIFUGIATO E RIFUGIATO, SALVINI VA IN POLONIA. Secondo l’Onu sono oltre 1,7 milioni gli sfollati della guerra finora, un milione dei quali attualmente è in Polonia. L’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell ha stimato che di questo passo diventeranno 5 milioni. Oggi Matteo Salvini è volato a Varsavia con l’intenzione di recarsi nei prossimi giorni al confine con l’Ucraina. Il leader della Lega, che ha ancora processi aperti per aver bloccato le navi delle Ong con a bordo migranti salvati nel Mediterraneo, ora esprime solidarietà ai rifugiati della guerra e fa sapere di aver mobilitato i sindaci leghisti per predisporre l’accoglienza in Italia. Sul giornale di domani prenderemo le misure di questa svolta e vedremo come ha reagito la base leghista alla notizia.

MOSCA-KIEV, SUL RING SCATTA IL TERZO ROUND. Il terzo incontro diplomatico tra Russia e Ucraina si è tenuto oggi alle tre nella regione di Brest, in Bielorussia, vicino al confine con la Polonia. Mentre giovedì dovrebbe esserci un incontro tra i ministri dei due Paesi in Turchia, a margine di un forum internazionale. La diplomazia di Ankara ha lavorato nel weekend per favorire un dialogo, come anche quella di Israele. Anche la Cina continua a dirsi pronta a mediare per la pace, sebbene oggi abbia dichiarato che la sua amicizia con Mosca è “forte come una roccia”. Macron, che continua ad avere conversazioni telefoniche con Putin, riferisce che Mosca al momento “non cede su niente”. Si terrà stasera un nuovo consiglio di sicurezza dell’Onu e una videoconferenza tra Biden, Macron, Scholz e Johnson. Fonti del Pentagono fanno sapere che gli Usa stanno considerando di fornire sistemi di difesa missilistica agli alleati Nato. Intanto l’Ungheria ha vietato il trasferimento delle armi in Ucraina attraverso il suo territorio. Il premier Orban ha annunciato un incontro del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia), domani a Londra.

FARE A MENO DEL GAS RUSSO: LA SANZIONE A DOPPIO TAGLIO. La Russia ha stilato una lista di “Paesi ostili”, che comprende tra gli altri Europa, Usa, Svizzera e Giappone. Più che una mossa militare, si tratta di una contromisura economica per rispondere alle sanzioni. In virtù di questo decreto, i cittadini e le imprese di Stati che compaiono nella lista nera potranno essere ripagati in rubli, non in dollari come previsto nei contratti. Per gli analisti, la mossa aumenta le probabilità di un default del debito estero di Mosca: sul Fatto di domani vedremo che conseguenze potrebbe avere per le economie occidentali. Le Borse stamattina hanno aperto in profondo rosso e poi hanno recuperato, ma i prezzi di gas e petrolio sono alle stelle, spinti anche dall’annuncio di Washington, che intende tagliare del tutto gli acquisti di petrolio dalla Russia (comunque già marginali). Gli Usa vorrebbero convincere gli europei a fare lo stesso, ma qui la partita è molto più difficile. Gli Stati dell’Ue sono fortemente dipendenti dal gas di Mosca, come abbiamo spiegato in un Visual Data pubblicato su FQ Extra. Anche di questo (e di accoglienza) ha disccuso Draghi con Ursula von der Leyen oggi a Bruxelles (con il ministro della Transizione energetica Cingolani). La Commissione sta elaborando un piano energetico d’emergenza per ridurre la dipendenza da Mosca. L’Italia punta sul Qatar e altri esportatori, la Germania pensa di ritardare la chiusura delle centrali nucleari, ma Berlino e Amsterdam sono contrarie all’introduzione di sanzioni energetiche per via dei rischi che comportano. Nella bozza di piano europeo ci sarebbe l’ipotesi di un calmieramento dei prezzi. Sul Fatto di domani vedremo a che livello, e faremo l’elenco di tutte le materie prime che ci legano alla Russia. Parleremo anche della notizia filtrata oggi sui media, che racconta del piano del Cremlino per scollegare i siti russi dalla rete internet mondiale (e metterli su una intranet nazionale).


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Strage di Viareggio, Moretti ci ripensa sulla prescrizione. L’ex ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti non rinuncerà alla prescrizione nel processo di appello bis per la strage di Viareggio, in corso a Firenze. Lo aveva fatto nel primo appello, dopo la condanna a 7 anni in primo e secondo grado. Il reato prescritto è quello di omicidio colposo plurimo. Dura la reazione delle famiglie delle vittime.

Verbali di Amara: Storari assolto. Il gip di Brescia ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” il pm milanese Paolo Storari dall’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione ai verbali secretati dell’avvocato Piero Amara, ex legale esterno di Eni e che parlava della presunta Loggia Ungheria. Storari aveva consegnato le carte all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo, anche lui sotto processo ma in un altro filone.

8 marzo. Per la giornata internazionale della donna domani un numero speciale dell’inserto digitale “A parole nostre” di FQ Extra, che uscirà eccezionalmente di martedì (l’inserto ambientale Fatto for future si sposta a mercoledì 9 marzo). Sul Fatto di domani raccontiamo la vita di alcune scrittrici che hanno fatto la storia della letteratura e del femminismo.

 

Sorgente: Il Fatto di Domani

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