Per Bergoglio “è ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, no, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune”. “Lo prova, purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo – ha proseguito Francesco -. Penso che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica“.
Il Papa torna sul concetto che più volte ha condannato: la “terza guerra mondiale a pezzetti“. “Guerre regionali non sono mai mancate – osserva il pontefice – per questo io ho detto che eravamo nella ‘terza guerra mondiale a pezzetti’, un po’ dappertutto, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero“. “Ma il problema di base è lo stesso – ha sottolineato -: si continua a governare il mondo come uno ‘scacchiere‘, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri”.
Sulla guerra in Ucraina si è pronunciato oggi anche l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, intervenuto al 17esimo congresso dell’Anpi: oggi, dice, “serve un ripudio della guerra, vista non solo come un problema politico giuridico. Quello che dobbiamo fare è anche soprattutto perdere sovranità per dare sovranità se serve a tutti quegli organismi che negli anni sono stati indeboliti in una maniera di cui paghiamo le conseguenze”. “Penso alle Nazioni Unite – spiega – penso all’Europa, e alla necessità di una architettura internazionale forte, capace di risolvere i conflitti, un’autorità mondiale capace di agire con efficacia sul piano giuridico. Quella generazione che ha vissuto la pandemia della Seconda Guerra Mondiale lo sapeva molto bene”.