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Ci sono molti episodi nel conflitto russo-ucraino in cui la linea di demarcazione fra verità e fake news, fra oggettività dei fatti e propaganda, praticamente non esiste. Oggi più che in passato, infatti, è possibile agire sulla realtà e distorcerla, trasformarla – e in questo i social media giocano un grosso ruolo: il rimbalzo di immagini e video da un social all’altro, da una chat all’altra, diventa molto spesso veicolo di informazioni false.

Ma anche le testate giornalistiche mondiali hanno una buona parte di responsabilità: troppo frequentemente viene lanciata la notizia in modo sbagliato o incompleto, in assenza di fonti certe, solo per essere i primi a darla e ottenere così un alto numero di visualizzazioni.

Nel contesto bellico a cui ci stiamo riferendo, la situazione è ancor più delicata e complessa: giornalisti e reporter di tutto il mondo sono stati costretti a lasciare la Russia per non incorrere nel rischio di arresti, e pertanto le uniche informazioni che ci giungono dal Paese sono quelle della propaganda ufficiale; anche molte città dell’Ucraina sono ormai prive della copertura giornalistica (come nel caso di Mariupol, uno dei centri più massacrati dagli attacchi russi) e sapere cosa stia accadendo davvero è praticamente impossibile.

Come difendersi dalle fake news

Ecco qualche accorgimento, che seguiamo scrupolosamente anche noi prima di pubblicare una nuova notizia, per riconoscere le fake news (soprattutto nel caso di immagini e video) e avvicinarci il più possibile alla verità:

  1. La qualità. Immagini sfocate, video sgranati e in generale di qualità bassa, possono trarre in inganno l’occhio di chi guarda: potrebbero essere contenuti raccolti in un altro conflitto ed esser già vecchi di qualche anno.
  2. I dettagli. In che momento dell’anno siamo? In che condizioni climatiche? La presenza di piccoli dettagli – anche meteorologici, come il sole o la neve, può aiutarci a discernere un’immagine vera da una falsa. Possiamo confrontare le immagini di cui siamo entrati in possesso con altre relative allo stesso evento e allo stesso giorno: se notiamo delle discrepanze, vuol dire che una delle due è falsa.
  3. La brutalità. Molte delle immagini che circolano sui social (soprattutto su Telegram) sono estremamente cruente e toccanti, e questo può intaccare la nostra capacità di giudizio e la nostra obiettività: prima di lanciarci alla loro condivisione e diffusione, prendiamoci un attimo di tempo per analizzarle con freddezza e chiediamoci se possano effettivamente essere reali.
  4. La velocità. Per comprendere bene cosa sta succedendo e scrivere una notizia che possa essere verificata, c’è bisogno di tempo. Diffidiamo delle news che compaiono in fieri, quando l’evento sta ancora accadendo – non c’è stato il tempo materiale per verificare i fatti e ascoltare le parti in causa.
  5. Le fonti. Se una notizia è vera e verificata, allora non mancheranno fonti ufficiali a suo supporto: accertiamoci che queste siano presenti in calce all’articolo che stiamo leggendo o a corredo dei contenuti multimediali che stiamo guardando. Senza fonte, non possiamo essere certi della veridicità dell’informazione.

Proprio oggi la nostra testata festeggia il suo tredicesimo compleanno: sin dalla fondazione, ci siamo sempre impegnati a fornire notizie autentiche, verificate, senza alimentare allarmismi né prenderci gioco dei nostri lettori solo per una visualizzazione in più. Abbiamo scelto di non pubblicare breaking news in velocità perché ci prendiamo il tempo di verificare le fonti – che trovate sempre citate in fondo ad ogni nostro articolo, a garanzia della nostra correttezza come autori e della vostra sicurezza come lettori.

Sorgente: Come riconoscere le fake news sulla guerra? I nostri consigli per non sbagliare – greenMe

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